Da Craxi a Marattin: le ultime e geniali strategie di Renzi
Uno dei momenti televisivi più divertenti si verifica su Rai3 ogni martedì sera, più o meno attorno alle 23. L’ottimo Roberto Weber, presidente di Ixè, mostra a #Cartabiancai sondaggi politici. A far morire dal ridere è la percentuale di Italia Viva. Renzi credeva di partorire una montagna, che del resto parrebbe nascondere tra le generose pieghe della pappagorgia garrula, ma ha espettorato giusto un topolino stitico.
Secondo Weber, il partito ossimoro Iv non raggiunge mai il 4%. Un disastro vero, per chi sei anni fa (con tutti o quasi i media oscenamente a favore) vantava un inspiegabile 40%. Ora Renzi finge di accettare il proporzionale alla tedesca con sbarramento al 5%, ma non si è mai visto un tacchino festeggiare il giorno del Ringraziamento. O finge e si prepara ad andare al voto con la schifezza attuale del Rosatellum (partorita ovviamente dai suoi), oppure sta cercando di federarsi con i noti agitatori di masse Calenda e Bonino. In quest’ultimo caso saremmo di fronte a un ulteriore parossismo comico, perché non si è mai visto un microbo che per sembrar più grosso si pappa due boli ancor più microscopici. Breve bignami delle ultime geniali mosse di Renzi.
- Avere reagito all’inchiesta Open con la stessa serenità con cui Pasquale Bruno martirizzava le tibie degli avversari.
- Avere raccattato chiunque pur di fare numero in Parlamento, tipo Librandi, che (quando era ancora nel Pd) accolse così la Guardia di Finanza: “Io sono intoccabile e voi siete delle merde”.
- Cannoneggiare ogni giorno il governo che ha fatto nascere e di cui fa parte, salvo poi tornare a cuccia perché ha il peso che ha Duarte nello spogliatoio del Milan.
- Ridursi a votare con Forza Italia (cioè con se stesso) sulla prescrizione, perdendo ovviamente un’altra volta.
- Ipotizzare di correre (si fa per dire: ciabattare come vecchietti sciatici) alle Regionali contro il Pd. Così, per ripicca.
- Mandare in tivù tal Marattin Luigi, uno che su Instagram posta le foto con la fronte mozzata per non far vedere che è pelato e, soprattutto, uno che verbalmente non è mai omofobo o violento. Esempi. “Nichi (Vendola, nda), per usare il tuo linguaggio, ma va’ prosaicamente ad elargire il tuo orifizio anale in maniera totale e indiscriminata” (novembre 2012, Facebook). “Preghiere per le vittime e i feriti. Con quello che rimane delle preghiere, la speranza che – la prossima volta ci sarà occasione – gli italiani con il proprio voto rimandino nella fogna quelle miserabili teste di cazzo che hanno il coraggio di sparare fesserie su spread e austerità”(14 agosto 2018, rivolto a Bagnai e più in generale al governo Salvimaio). Non male anche quando, a Piazzapulita, nel marzo 2019 definì i destinatari del Rei “un o stock di poveri del 2017”. Secondo Renzi, questo Pelattin qua è uno dei pezzi migliori che ha. Figuratevi gli altri.
- Renzi ha riabilitato Craxi, e questo – lungi dallo stupire – dà ulteriore contezza dell’idea di politica coltivata da Renzi.
- Non solo: asserendo che “De Gasperi, Moro e Craxi sono giganti rispetto ai politici di oggi”, la Diversamente Lince di Rignano si è chiamata implicitamente fuori dalla pochezza della politica odierna. Un po’ come se Sfera Ebbasta dicesse che “De André e Gaber erano proprio un’altra cosa”. E certo che lo erano, fenomeno, e oggi lo si capisce ancor di più dall’obbrobrio inaudito di “musica” che ci propini tu!
Forse siamo alle comiche e forse al capolinea. Di sicuro, se qualcuno vuol bene sul serio a Renzi, lo aiuti. Ne ha tanto ma tanto bisogno.