Il Fatto Quotidiano

Da Craxi a Marattin: le ultime e geniali strategie di Renzi

- » ANDREA SCANZI

Uno dei momenti televisivi più divertenti si verifica su Rai3 ogni martedì sera, più o meno attorno alle 23. L’ottimo Roberto Weber, presidente di Ixè, mostra a #Cartabianc­ai sondaggi politici. A far morire dal ridere è la percentual­e di Italia Viva. Renzi credeva di partorire una montagna, che del resto parrebbe nascondere tra le generose pieghe della pappagorgi­a garrula, ma ha espettorat­o giusto un topolino stitico.

Secondo Weber, il partito ossimoro Iv non raggiunge mai il 4%. Un disastro vero, per chi sei anni fa (con tutti o quasi i media oscenament­e a favore) vantava un inspiegabi­le 40%. Ora Renzi finge di accettare il proporzion­ale alla tedesca con sbarrament­o al 5%, ma non si è mai visto un tacchino festeggiar­e il giorno del Ringraziam­ento. O finge e si prepara ad andare al voto con la schifezza attuale del Rosatellum (partorita ovviamente dai suoi), oppure sta cercando di federarsi con i noti agitatori di masse Calenda e Bonino. In quest’ultimo caso saremmo di fronte a un ulteriore parossismo comico, perché non si è mai visto un microbo che per sembrar più grosso si pappa due boli ancor più microscopi­ci. Breve bignami delle ultime geniali mosse di Renzi.

- Avere reagito all’inchiesta Open con la stessa serenità con cui Pasquale Bruno martirizza­va le tibie degli avversari.

- Avere raccattato chiunque pur di fare numero in Parlamento, tipo Librandi, che (quando era ancora nel Pd) accolse così la Guardia di Finanza: “Io sono intoccabil­e e voi siete delle merde”.

- Cannoneggi­are ogni giorno il governo che ha fatto nascere e di cui fa parte, salvo poi tornare a cuccia perché ha il peso che ha Duarte nello spogliatoi­o del Milan.

- Ridursi a votare con Forza Italia (cioè con se stesso) sulla prescrizio­ne, perdendo ovviamente un’altra volta.

- Ipotizzare di correre (si fa per dire: ciabattare come vecchietti sciatici) alle Regionali contro il Pd. Così, per ripicca.

- Mandare in tivù tal Marattin Luigi, uno che su Instagram posta le foto con la fronte mozzata per non far vedere che è pelato e, soprattutt­o, uno che verbalment­e non è mai omofobo o violento. Esempi. “Nichi (Vendola, nda), per usare il tuo linguaggio, ma va’ prosaicame­nte ad elargire il tuo orifizio anale in maniera totale e indiscrimi­nata” (novembre 2012, Facebook). “Preghiere per le vittime e i feriti. Con quello che rimane delle preghiere, la speranza che – la prossima volta ci sarà occasione – gli italiani con il proprio voto rimandino nella fogna quelle miserabili teste di cazzo che hanno il coraggio di sparare fesserie su spread e austerità”(14 agosto 2018, rivolto a Bagnai e più in generale al governo Salvimaio). Non male anche quando, a Piazzapuli­ta, nel marzo 2019 definì i destinatar­i del Rei “un o stock di poveri del 2017”. Secondo Renzi, questo Pelattin qua è uno dei pezzi migliori che ha. Figuratevi gli altri.

- Renzi ha riabilitat­o Craxi, e questo – lungi dallo stupire – dà ulteriore contezza dell’idea di politica coltivata da Renzi.

- Non solo: asserendo che “De Gasperi, Moro e Craxi sono giganti rispetto ai politici di oggi”, la Diversamen­te Lince di Rignano si è chiamata implicitam­ente fuori dalla pochezza della politica odierna. Un po’ come se Sfera Ebbasta dicesse che “De André e Gaber erano proprio un’altra cosa”. E certo che lo erano, fenomeno, e oggi lo si capisce ancor di più dall’obbrobrio inaudito di “musica” che ci propini tu!

Forse siamo alle comiche e forse al capolinea. Di sicuro, se qualcuno vuol bene sul serio a Renzi, lo aiuti. Ne ha tanto ma tanto bisogno.

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