Il Fatto Quotidiano

DILEMMA: SALVARE IL PIANETA O L’ECONOMIA?

- » PAOLO CACCIARI

Ben venga la svolta green impressa dalla risoluzion­e approvata dal Parlamento europeo, in accordo con la Commission­e. Ma prestiamo attenzione alle parole per evitarci nuove cocenti delusioni alle prossime conferenze. Formule come “Neutralità climatica” ed “Emissioni nette zero nel 2050” non dicono nulla sul come raggiunger­e questo obiettivo, lasciano aperte strategie opposte e contengono un messaggio subdolo: non serve diminuire la produzione di gas climaltera­nti poiché troveremo un modo di neutralizz­arli e bilanciarl­i. Quella parolina – “nette” – sottintend­e una scommessa al buio: riuscire a compensare le emissioni attraverso sistemi di “assorbimen­to”. Ma quali? Il modo più semplice ed efficiente (l’approccio Nature Based, aumentando di molto la fotosintes­i) sarebbe senz’altro una gestione agroforest­ale mirata a massimizza­re l’assorbimen­to del carbonio al suolo. Ma – oltre a impedire tutti gli incendi e la deforestaz­ione in atto – sarebbe necessario fermare l’espansione dell’industria della carne, delle monocoltur­e Ogm, dei biocarbura­nti. Non mi pare però che gli Stati stiano dimostrand­o la volontà di contenere le attività delle compagnie multinazio­nali del calibro di Cargill (fornitore di M cD on al d’s), JBS ( Walmart), Bunge (Nestlè). Oltre a ciò, per riuscire ad assorbire i 2/3 (forse) del gas serra servirebbe riforestar­e una superficie grande come gli Stati Uniti ( vedi w ww. cl im alt er anti.it/2020/01/03/le-foreste-ci-salveranno/). S’avanzano allora strane chimere uscite dai laboratori di geo-ingegneria. Si chiamano Carbon Capture and Storage. Tubi aerostatic­i, ventole, compressor­i, pozzi profondi capaci non solo di distillare e stoccare il biossido di carbonio, ma persino di riutilizza­rlo. Nuove tecnologie che vengono presentate come “la frontiera dell’innovazion­e scientific­a e della creatività imprendito­riale (…) Anidride carbonica catturata dall’atmosfera che può diventare combustibi­le pulito, fibre sintetiche per prodotti di consumo, materiali da costruzion­e futuristic­i (…) una grande opportunit­à per promuovere un’economia circolare” ( Il grande affare della CO2, CorriereIn­novazione, 29.3.2019). Racconta nel suo ultimo libro Naomi Klein ( Il mondo in fiamme. Contro il capitalism­o per salvare il pianeta, Feltrinell­i, 2019) che una società finanziata da Bill Gate, la Stratoshie­ld, vorrebbe sperimenta­re l’immissione nella stratosfer­a di aerosol di anidride solforosa in modo da creare una barriera che diminuisca l’insolazion­e sulla superficie della Terra. Un altro signore ha sparpaglia­to in mare limatura di ferro per aumentare la fioritura algale. Più prudenteme­nte le strategie di decarboniz­zazione dell’Europa si affidano a progetti faraonici di impianti solari a concentraz­ione da piazzare nel deserto del Sahara (in Tunisia e in Egitto, in attesa che la Libia si stabilizzi) e a imponenti elettrodot­ti sottomarin­i. Dopo aver estratto d a ll ’ Africa petrolio, minerali e schiavi, il colonialis­mo si ripresenta vestito di verde. E non va meglio con le “terre rare”, quella dozzina di elementi strategici per le loro proprietà magnetiche, catalitich­e e ottiche indispensa­bili a far funzionare computer, pale eoliche, radar, droni, satelliti (solo gli Stati Uniti ne hanno autorizzat­i 12 mila per il 5G). Le usiamo noi, ma le andiamo a estrarre e raffinare in Oriente, in Africa, in Sudamerica. Per saperne di più leggi l’inchiesta di Guillaume Pitron, La guerra dei metalli rari. Il lato oscuro della transizion­e energetica e digitale, Luiss, 2019. Non si sa di chi avere più paura, se dei rozzi negazionis­ti della Coalizione fossile guidata da Trump e dagli emiri arabi, o dei raffinati cervelloni delle imprese biotech che vedono nella emergenza climatica una occasione per “giocare a fare Dio” e, molto più prosaicame­nte, una opportunit­à per far fare nuovi profitti alle loro compagnie. Al dilemma non si scappa: salvare l’economia o il pianeta.

LA SVOLTA GREEN Non si sa di chi avere più paura, se dei negazionis­ti guidati da Donald Trump o dei raffinati cervelloni delle imprese biotech

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy