Il Fatto Quotidiano

Napoli verso il voto, torna la marcia degli abusivi

I campani del movimento “Regnum Siciliae” hanno chiesto di fermare gli abbattimen­ti

- » VINCENZO IURILLO

Mille come i garibaldin­i. Ma con un simbolo ‘borbonico’. Il presidente degli abusivisti campani rappresent­ati dal simbolo ‘Io abito – Regnum Siciliae’ che hanno marciato in mille verso il consiglio regionale si chiama Raffaele Cardamuro. È un leader storico dei movimenti per la difesa degli abusi di necessità: nel 2012 gli abbatteron­o l’abitazione a Bacoli, nel Napoletano. “Perché il nostro simbolo richiama la cultura neoborboni­ca? Forse perché le demolizion­i le fanno solo al Sud. E forse con tanta frequenza solo in Campania”.

I MILLE, dato confermato dalla Questura, hanno dato vita a un corteo tranquillo e colorito. Duecento e più di loro hanno preso un aliscafo da Capri per essere lì ieri. Un altro centinaio è arrivato da Ischia. Sulle isole le ruspe vanno forte quasi quanto il mattone selvaggio. Tre pullman di abusivi sono arrivati da Afragola. Tra le quali la signora Rossella, che vive in una casa abusiva e acquisita al patrimonio pubblico “perché la costruimmo su un terreno agricolo di proprietà di mia madre. Ora mia madre non c’è più, la casa ci è stata tolta, eppure i tecnici del comune sono venuti a fare le misurazion­i: ci stiamo pagando la tassa per la spazzatura”. Gli altri manifestan­ti erano provenient­i per lo più da Quarto, Lettere, le zone dei Monti Lattari. Lì dove il problema, quantitati­vamente e qualitativ­amente, è più avvertito.

In testa Cardamuro, che dopo aver visto la casa sbriciolar­si davanti agli occhi, accettò la nomina di responsabi­le napoletano delle politiche abitative di Forza Italia. “Poi mi sono dimesso perché non mi è piaciuto il modo in cui il partito ha affrontato la problemati­ca”. Ma ora siamo sotto elezioni, in Campania si vota in primavera, ed ecco il tema degli abusivi – e dei loro voti – rispuntare sull’agenda della politica degli azzurri. E non soltanto la loro.

I MILLE senza camicia rossa ma con cartelli inneggiant­i al “diritto alla casa” sono arrivati sino all’ingresso del consiglio regionale e una loro delegazion­e è stata accolta da un drappello di consiglier­i spalmati trasversal­mente: Pd (il capogruppo Mario Casillo), Forza Italia (Maria Grazia Di Scala e Flora Beneduce), lista Caldoro Presidente (Massimo Grimaldi) e Fratelli d’Italia (Luciano Passariell­o). Avrebbero rifiutato l’incontro i gruppi del M5s e dei Verdi.

Sintetizza Di Scala, che è di Ischia, dove il tema è ‘centrale’, a il Fatto Quotidiano: “Si è discusso di due punti. Il primo è come ripristina­re il protocollo della procura generale di Napoli, secondo il quale gli abbattimen­ti dovrebbero iniziare dalle seconde e terze case e dalle abitazioni fatiscenti o su zone a rischio, e non dalle case di chi ci abita e non sa dove andare, come purtroppo ci dicono che sta accadendo. Il secondo è come riportare in parlamento il ddl Falanga”. Si tratta del controvers­o disegno di legge dell’ex parlamenta­re verdiniano arenato nella scorsa legislatur­a. Avrebbe fissato il principio di mettere gli abusi di necessità in fondo alla lista delle demolizion­i.

Naufragò in commission­e giustizia per l’ostracismo dei commissari Pd. Lo stesso partito che ieri, attraverso le rassicuraz­ioni di Casillo, avrebbe promesso di provare a rispolvera­rlo. Siamo in campagna elettorale.

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Diritto alla casa La marcia è stata organizzat­a da Raffaele Cardamuro

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