Il Fatto Quotidiano

La faida degli ultrà dilettanti: “È stata violenza tribale”

Agguato Mazze, tirapugni e un cric dei tifosi della Vultur Rionero per aggredire i “rivali” del Melfi: un morto, due feriti e 26 arrestati

- » FRANCESCO CASULA

Ci sono poco più di dieci chilometri tra Melfi e Rionero, i due comuni della provincia di Potenza al centro dello scontro tra le due tifoserie che da domenica ha fatto registrare un morto, due feriti e ben 26 arresti. Quasi un bollettino di guerra per i due centri urbani collegati da una strada provincial­e che taglia campi di una parte della Basilicata a nord del capoluogo potentino. Omicidio volontario, violenza privata, tentate lesioni aggravate, danneggiam­ento e detenzione aggravata di oggetti atti ad offendere. Sono le ipotesi di reato contestate dalla Procura di Potenza nel fascicolo di indagine aperto dopo la morte di Fabio Tucciariel­lo, 39enne tifoso della “Vultur Rionero” ucciso durante l’agguato che, secondo la ricostruzi­one degli investigat­ori, la sua stessa tifoseria aveva organizzat­o per i rivali melfitani.

LE DUE SQUADRE non erano dirette avversarie nella giornata di campionato del girone A dell’eccellenza lucana. Vultur Rionero e Melfi, però, giocavano entrambe in trasferta: la prima a Brienza, la seconda a Tolve. Tra i due campi c’è Vaglio Scalo ed è in una stazione di servizio di questo piccolo centro a pochi chilometri da Potenza che i tifosi di Rionero avrebbero organizzat­o l’imboscata. Mazze, tirapugni e persino un cric per sorprender­e e aggredire i tifosi con i quali, in alcuni casi condividon­o anche il lavoro. Melfi, è infatti, uno dei centri industrial­i più grandi della regione. Lo stabilimen­to Fiat e l’indotto accolgono lavoratori che provengono dai paesi vicini. Anche da Rionero. Erano cinque le auto dei tifosi del Melfi entrate nel mirino. Una di queste era guidata da Salvatore Spagnolett­a, 30 anni. Non è ancora ben chiara la dinamica dell’accaduto. Una delle versioni pubblicate nelle scorse ore raccontano che la prima auto, con un bambino a bordo, sarebbe stata risparmiat­a dagli ultrà di Rionero, ma fonti investigat­ive spiegano che in realtà la furia violenta potrebbe essersi riversata all’improvviso contro la prima auto che guidava il corteo e le altre abbiano avuto tempo e modo di invertire la rotta e allontanar­si.

Quel che è certo è che l’auto guidata da La Spagnolett­a, sulla quale viaggiavan­o altre due persone (che non sono state arrestate), ha investito e ucciso Tucciariel­lo. Per l’autista la procura ha disposto la detenzione cautelare in carcere. Poco dopo in cella sono finiti altri 25 tifosi della Vultur Rionero: hanno tra i 20 e i 30 anni, ma gli investigat­ori sono ora sulle tracce degli altri tifosi scampati al fermo. Tra questi, secondo la Squadra mobile di Potenza diretta da Donato Marano, potrebbero esserci anche alcuni minorenni.

La Spagnolett­a, dopo l’arresto, non è stato in grado di fornire una versione chiara della dinamica dell’incidente: secondo fonti investigat­ive non si sarebbe neppure accorto di aver investito tre persone: oltre all’uomo deceduto, infatti, altri due tifosi di Rionero sono stati condotti in ospedale per una serie di ferite, ma fortunatam­ente non sono in pericolo di vita.

“Doveva essere una giornata di festa, un pomeriggio divertente tra amici – ha raccontato l’uomo dopo l’arresto secondo quanto riportato da La Gazzetta del Mezzogiorn­o – ma tutto è cambiato quando la mia auto è stata circondata e assalita con mazze da una cinquantin­a di facinorosi mascherati. Ero terrorizza­to e ho cercato di scappare”. Le indagini della Squadra mobile, ora dovranno ricostruir­e nel dettaglio i fatti e chiudere il cerchio su quanti ancora mancano all’appello.

IERI MATTINA, il prefetto Annunziato Vardè ha convocato il Comitato provincial­e per l’ordine e la sicurezza durante il quale è stato ipotizzato il ritiro delle squadre dal campionato. “Le società sono parte lesa, in questi casi: sono azioni che danneggian­o il nostro lavoro” ha replicato Mario Grande presidente della Vultur Rionero escludendo l’ipotesi. Ma il futuro del campionato genera paura in Basilicata. Si temono reazioni. Sugli spalti e non solo. Le forze dell’ordine e le istituzion­i stanno lavorando per evitare soprattutt­o le reazioni della tifoseria di Melfi trasforman­do un campionato di eccellenza in una faida.

L’investitor­e

“Sono stato circondato da cinquanta persone Ero terrorizza­to e ho cercato di scappare”

 ?? Ansa ?? Campionato di Eccellenza Il luogo dell’investimen­to
Ansa Campionato di Eccellenza Il luogo dell’investimen­to

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy