A volte ritornano: il leader di Base riformista tenta di far resuscitare “l’era Malagò”
Obiettivo: cancellare la riforma
nel Pd a guidare la corrente “Base riformista” e l’ex premier che a maggio esordirà proprio in Toscana con il suo partitino “Italia Viva”.
CHE I RAPPORTIsiano freddi (eufemismo) tra i due, è noto da tempo: dall’i n ch i e st a Consip in cui Lotti è imputato per favoreggiamento fino all’uscita di Renzi dal Pd, che il suo braccio destro non ha per niente condiviso (“scelta senza senso”). I due un tempo amici fraterni, dicono tra i dem toscani, non si sentono più e il primo terreno di scontro saranno proprio le elezioni toscane di
Montelupo Fiorentino aveva aspirazioni da candidato governatore, ma dopo l’imposizione di Giani da parte di Renzi, pretende almeno l’ultima parola sulla formazione delle liste dem con l’aiuto del senatore lucchese Andrea Marcucci: “Di fatto in Toscana tutti i renziani rimasti fanno riferimento a Lotti – dice una fonte Pd al Fatto Quotidiano – e quindi, soprattutto nella zona di Firenze, Prato, Pistoia e Empoli, le liste le fa lui”. I nomi sono già sul piatto e sono tutti ex renziani: la vicesindaca Cristina Giachi a Firenze, l’ex assessore alla Mobilità con Renzi sindaco Massimo Mattei, il segretario dem fiorentino Andrea Ceccarelli e i consiglieri regionali uscenti Antonio Mazzeo (Pisa), Marco Niccolai (Pistoia), Nicola Ciolini (Prato), Ilaria Giovannetti e Ste
▶LUCA E GIOVANNI,
Lotti e Malagò: che tempi quelli in cui il ministro riccioluto e il presidente piacione facevano sfracelli nello sport italiano, dalla Ryder Cup al commissariamento Figc, al regalo del terzo mandato al Coni. Lotti oggi è un “deputato semplice” ma non ha dimenticato lo sport né tantomeno il suo amico: fra i 2mila emendamenti presentati al Milleproroghe ce n’è uno firmato dall’ex ministro (e altri 3 parlamentari Pd) che praticamente cancella la riforma dello sport targata Lega-M5S. Per restituire soldi e potere a Malagò, ovvio. Il testo propone che dei 410 milioni pubblici destinati al settore, 80 siano gestiti dal Coni (il doppio dei 40 attuali) e gli altri 328 dall’autorità di governo, cioè il Ministero. E la neonata società Sport e salute spa, antagonista del Coni, di cui proprio in questi giorni il ministroVincenzo Spadafora sta scegliendo il nuovo presidente? Soppressa, visto che il personale tornerebbe sotto il controllo del Coni (come non accade da 20 anni). Un sogno per il Comitato olimpico, destinato probabilmente a rimanere tale: difficile che una proposta simile possa passare (anche se in tempi di controriforma e ridimensionamento di Sport e Salute mai dire mai...). La premiata coppia Lotti-Malagò però è tornata. O almeno prova a farlo.