Salvini citofona: l’aggressione era falsa e la Tunisia protesta
Bologna: il gesto da una denuncia inventata
La scenetta al Pilastro del leader leghista con giornalisti al seguito nata da false informazioni. E nella casa del blitz elettorale non vive
nessuno spacciatore
Un reality show in diretta davanti al pubblico. Si potrebbe sintetizzare così l'ultima performance elettorale di Matteo Salvini. Dopo avere portato sul palco di Pontida una bambina definendola “la Greta di Bibbiano” pur sapendo che era in realtà lombarda, martedì sera ha suonato al citofono di una famiglia italo-tunisina al Pilastro, nella periferia di Bologna. “Qui abita un pusher, il figlio spaccia, il padre forse pure”, diceva la sua accompagnatrice. “Peccato che il ragazzo, nato in Italia, non abbia precedenti.
Su consiglio di un'anziana fan residente in zona, e in diretta Facebook, Salvini ha rivelato più volte i dati sensibili della famiglia e del diciassettenne: “Se mi dicono che qui abita uno spacciatore tunisino io verifico, mi hanno segnalato una cosa sgradevole, mi fa salire?”. Salvini, circondato da polizia e carabinieri, suona più volte: “Lei spaccia?”. Ma il padre del presunto pusher non apre. Il senatore leghista è comunque soddisfatto, lo spettacolo a onor di telecamere è stato all'altezza delle sue aspettative: “Quando ero giornalista mi divertivo a fare queste cose”. Missione compiuta, ancora una volta si parla solo di lui.
IN QUESTA VICENDA s on o molte le mezze verità. Il ragazzo accusato dall'ex ministro dell'Interno è nato in Italia, è uno studente con ottimi voti, gioca bene a calcio e non risulta essere uno spacciatore. Il padre lavora per una ditta di consegne e trasporti come autista. Solo il fratello maggiorenne, che non abita in quella casa, ha un passato turbolento come ha raccontato a Fanpage.it:“Sono pieno di precedenti, in passato ho fatto di tutto e di più, adesso sto facendo il bravo, ho fatto anche della galera ma adesso no”.
Il fratello minorenne si è affidato all'avvocata Cathy La Torre, ideatrice della campagna #odiareticosta contro il cyberbullismo: “Non sono uno spacciatore, solo questo voglio far capire, il senatore Salvini deve togliere quel video, ha violato la mia privacy”, ha detto il ragazzo. “Ormai mi conoscono tutti”.
Il video è ancora lì ed è stato visualizzato da più di 244 mila persone. Per La Torre “questa volta non basteranno le scuse come nel caso della sardina dislessica che aveva preso in giro in un video. Salvini voleva dare in pasto ai suoi fan l'immigrato delinquente ma gli è andata male, Iaia non è un tunisino, è italiano, figlio di un matrimonio misto, è stato convocato tre volte dalla Nazionale giovanile a Coverciano e non ha precedenti penali, di nessun tipo. Vuole solo studiare per ottenere la stessa patente del padre e fare il suo stesso lavoro”. Il ragazzo intende sporgere denuncia, l’avvocato sta valutando. Il primo passo è ottenere la rimozione del video.
Altro punto su cui Salvini e la sua candidata Lucia Borgonzoni sorvolano è perché il leader leghista martedì sera fosse nel quartiere Pilastro a Bologna e proprio in via Grazia Deledda. Il giorno prima era stata denunciata un'aggressione da parte di una quindicenne: la ragazza aveva detto che, prima che potesse reagire, era stata colpita con un pugno al viso. Il bandito le aveva poi strappato lo zaino, la giacca e il telefono. Una notizia subito cavalcata da Borgonzoni con una nota ad hoc: “Da sempre segnaliamo problemi in quella zona, ma il Pd le periferie le ha abbandonate, trasformandole in ghetti e mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini. Sono vicina a questa ragazza. E questi lunghi silenzi del Partito democratico di
Bonaccini su episodi così gravi?”. Ieri però la polizia di Bologna ha denunciato la quindicenne per procurato allarme e simulazione di reato: era tutto inventato. Si era messa d'accordo con l'aggressore, un amico 19enne, per inscenare il furto. A riprova, gli agenti hanno scoperto nel cellulare “rubato” un video in cui la coppia provava le mosse della futura rapina. Su questa operazione di polizia non sono pervenute dichiarazioni dalla Lega.
SALVINI a Mattino 5 ha ribadito le sue intenzioni: “Abbiamo segnalato a chi di dovere che là c'è chi spaccia droga. C'è una normativa tollerante con gli spacciatori, per questo la Lega ha presentato una proposta di Droga zero, perché droga è morte. Gli spacciatori devono stare in galera, non a casa. Quando una mamma mi chiede aiuto, una mamma che ha perso un figlio per droga, faccio il possibile mettendomi in prima linea, anche se qualche benpensante protesta”. La mamma in questione è quella che nel video lo accompagna: una signora, colpita da un lutto tremendo, che da tempo cercava di entrare in contatto con Salvini, anche quando era al Viminale. L'ultima volta, nel gennaio scorso, ma è venuto solo l'altroieri.
Contro un minorenne Chiede: “Lei spaccia?” Il giovane: “Via il video dal web”. Il suo legale: “Non bastano le scuse”