UNA LETTERA APERTA PER LA SIGNORA ANNA BIAGINI
Se non fosse che “Il portalettere”, geniale programma tv di Chiambretti del ’91-92, è un format registrato ( qui i messaggi erano, però, per ben altri p e r s o n a ggi, tipo Cossiga e A nd r e ot t i) , Salvini potrebbe pensare di darsi alla tv. Una versione mediana tra “Il giustiziere della notte” e un postino di Maria De Filippi. Tutto in favore di telecamera, in via Grazia Deledda, è in corso un dialogo tra Salvini e la signora Anna Rita Biagini, supporter leghista che vive al Pilatro e da anni denuncia il degrado di zona. L’ex ministro: “È occupante abusivo?” Biagini: “No”. E lui: “Ah, è regolare? C’è il nome sul citofono? Qual è?” Biagini: “Famiglia RXXX”. Salvini: “QUESTO è SPACCIATORE?”. Coro di cronisti: “Ci faccia la telecronaca...”. L’ex ministro: “Se i residenti dicono che qui c’è uno spacciatore al primo piano... Io faccio... Buongiorno. Buonasera. È il signor Yxxx? È al primo piano? Ci può far entrare cortes em e n te ? ”. L’inquilino del primo piano: “A casa mia?” L’ex ministro: “Ci hanno detto che DA LEI PARTE UNA PARTE DELLO SPACCIO DELLA DROGA QUA IN QUARTIERE. Hanno detto il giusto o è sbagliato?”.
Spetta ad altri pronunciarsi su violazioni che l’ex ministro può aver commesso. Spetta a tutti noi però chiedere rispetto. Rispetto per la signora Biagini. Esasperata perché non si sente al sicuro nel suo quartiere, lì dove è morto il figlio 19enne, ammalato di Sla, che aveva trovato rifugio, e sollievo, nella droga. Merita rispetto l’inquilino del primo piano. Così come gli abitanti del Pilastro e di tutte le “periferie”, che conoscono sulla loro pelle la convivenza spesso difficile. Ed esigono rispetto i poliziotti che scortano l’ex ministro dell’Interno, accanto a lui nel video del citofono: gli stessi che, per strada, contrastano davvero gli spacciatori. P.S. La signora Biagini aveva invitato Salvini al Pilastro su Fb: “Ti puoi fare una cultura sullo spaccio, sui topolini che girano, o sulle siringhe nel parco dei bambini. Sono 60 anni che aspettiamo la famosa caserma...”. Il post è del 7 gennaio 2019. Allora al Viminale c’era lo stesso Salvini che ha deciso di andare a trovare la signora solo a tre giorni dal voto in Emilia.