Peste suina, sequestrate 10 tonnellate di carne cinese
L’importazione in Italia di ben 10 tonnellate di carne suina, probabilmente affette dalla peste, è stata sventata dalla Guardia di finanza di Padova con una maxi operazione. Due le persone denunciate, di nazionalità cinese, per i reati di commercio di sostanze nocive, diffusione di malattie di animali, contrabbando, violazione della disciplina igienica della produzione e della vendita di sostanze alimentari. La carne era destinata a ristoranti cinesi di cui i due denunciati, titolari di una ditta di import specializzata, erano fornitori. Il blitz della Gdf è scattato in un magazzino all’ingrosso di generi alimentari dove si stavano scaricando da un camion proveniente dall’Olanda 9.420 kg di carne suina di origine cinese, importati nell’Ue in violazione delle norme doganali e sanitarie e che era conservata in mezzo ad altri prodotti di origine vegetale. La carne è stata subito distrutta: a imporlo una direttiva europea che ne vieta l’importazione dalla Cina e la vendita, a causa dell’enorme diffusione nel Paese della febbre suina africana, malattia estremamente contagiosa tra suini e cinghiali, anche se non trasmissibile all’uomo.
IL CONTROLLO è scattato anche perché la ditta era già finita nei guai per commercio di materiale scadente in passato e per violazione dei sigilli, e sulla stessa pesano altre quattro precedenti denunce. La Finanza, su coordinamento della Procura di Padova, ha provveduto a controllare anche la filiera dei ristoranti che abitualmente si riforniscono dalla ditta sequestrata ma i riscontri sono stati negativi: nessuna carne di maiale cinese, ma sono state trovate altre irregolarità ora al vaglio dell’autorità giudiziaria.