Il Fatto Quotidiano

MAMME E BAMBINI PER UN PUGNO DI VOTI

L’EX MINISTRO SFRUTTA FATTACCI DI CRONACA ESTRANEI ALLA CAMPAGNA ELETTORALE: DAI BIMBI DI BIBBIANO ALL’OMICIDIO DI TOMMY. E POI VA IN DISCO

- » SARAH BUONO

Nessun simbolo della Lega, poche le bandiere di partito e ancora meno i politici o i candidati presenti. È il comizio più atteso e discusso di questa infinita campagna elettorale di Lucia Borgonzoni, in corsa per diventare la prima presidente leghista de ll’Emilia- Romagna, ma non sembra.

La piazza di Bibbiano, comune simbolo dell’inchiesta sulla presunta mala gestio degli affidi, non si scalda e non si riempie come avrebbe auspicato il Carroccio. Di fronte alla sede del Municipio, al massimo saranno presenti mille persone, incluse le decine e decine di giornalist­i. Inviati del quotidiano Le Monde, corrispond­enti dall’Olanda e dalla Spagna, tutti in cerca dello show di Matteo Salvini. “Questa non è una serata di partito ma una serata che dovrebbe riunire tutte le persone perbene perché quando si tratta di difendere i bambini dovremmo essere tutti uniti. I protagonis­ti saranno solo mamme, papà e bambini. Ci sono centinaia di vittime di ingiustizi­e, noi abbiamo chiesto a cinque testimoni di parlare a nome di chi non c’è più”.

STORIE TRAGICHE, di famiglie separate dai propri figli per una valutazion­e, forse, troppo affrettata ma che nulla hanno a che vedere con l’inchiesta “Angeli e Demoni ” aperta dal procurator­e capo di Reggio Emilia Marco Mescolini e dalla pm Valentina Salvi. È il dolore a sfilare sul palco oggi, non i programmi per la Regione o la politica. Quella, forse, è a pochi metri di distanza, con le sardine in piazza Libero Grassi. “Abbiamo aperto il vaso di Pandora, c’è un sistema e noi siamo le vittime, con Salvini ci siamo sentiti protetti, finalmente abbiamo sentito lo Stato vicino” racconta dal palco una delle madri testimoni. Così come successo sul palco di Pontida, storica kermesse leghista, su cui salì “Greta di Bibbiano”, una bambina in realtà lombarda.

C’È ANCHE Sara De Ceglie, la mamma, in piazza con lo striscione della sua associazio­ne “Bambini strappati”. A pochi metri campeggia anche il cartello “Comunisti ladri di bambini” mentre una signora agita una croce e inveisce contro “il gender”. Il vero nemico sembrano le unioni civili e gay, contro cui anche la candidata Borgonzoni si è scagliata nel suo programma promettend­o la cancellazi­one della legge contro le discrimina­zioni e le violenze determinat­e dell’o rientament­o sessuale o dell’identità di genere.

Non è un caso che uno dei, pochi, politici presenti in piazza Repubblica sia Mirko De Carli del Popolo della Famiglia, alleato per le prossime elezioni. C’è anche Massimo Casanova, proprietar­io del Papeete ed eurodeputa­to eletto con il più alto numero di preferenze tra i leghisti alla scorsa tornata elettorale, e l’ex ministro Roberto Calderoli. Sul palco non salgono, lo spazio è solo per le famiglie spezzate.

COME QUELLA di Tommaso Onofri, rapito e ucciso nel 2006 a Parma per chiedere un riscatto. “Mi sento vicina ai bambini di Bibbiano, hanno usato il nome di mio figlio nelle loro relazioni false, ma lui e noi non c’entriamo nulla, Matteo mi ha dato la possibilit­à di sfogarmi e spero che tutti insieme possiamo cambiare qualcosa” ha gridato Paola Pellinghel­li, la madre. Nelle carte dell’inc hies ta “Angeli e demoni” è emerso come Federica Anghinolfi, responsabi­le dei servizi sociali della Val d’Enza indagata, avrebbe usato il nome del piccolo Tommy per convincere i suoi sottoposti dell’esistenza di una rete di pedofili satanisti: tra le vittime, secondo Anghinolfi, ci sarebbe stato anche lui. Un fatto non vero e privo di alcun fondamento. “Ci sono oltre 26 mila bambini lontani, spesso per motivi giustifica­ti ma se anche uno solo fosse lontano senza motivo allora è dovere di un popolo civile riportarlo a casa. Dobbiamo differenzi­are sull’accordo condiviso, mamma e papà possono anche litigare ma i bambini devono rimanere con le famiglie. Massimo disprezzo per quelle strutture che sui bimbi hanno fatto i soldi, viva Bibbiano e sappiate che sono pronto a dare la vita per riportare a casa questi bambini, giù le mani dai bambini” è la chiusa del leader leghista: l’unica che scalda la piazza.

MATTEO SALVINI Massimo disprezzo per quelle strutture che sui bimbi hanno fatto i soldi, sappiate che sono pronto a dare la vita per riportare a casa questi bambini

A SENTIRE le voci dei presenti sono pochi i bibbianesi autoctoni. Il paese sembra deserto, post evacuazion­e, i residenti scomparsi, chiusi nelle proprie case. “Qui siamo comunisti e ne andiamo fieri, sono uscito da casa solo quando ho visto che Salvini se ne era andato”. L’amico vicino sorride ma non conferma: “Dicono così ma poi votano Lega nel segreto dell’urna”.

PAOLA PELLINGHEL­LI Mi sento vicina ai bambini di Bibbiano, hanno usato il nome di mio figlio nelle loro relazioni false, ma lui e noi non c’entriamo nulla

DUE GIORNI di attesa e lo sapremo. Nel frattempo Salvini, dopo la piazza del reggiano e aver esaurito la coda per farsi il selfie con lui, si è diretto a gran velocità alla discoteca bolognese Matis per concludere la serata. Da Bibbiano alla disco, tutto nella stessa serata. L’e nn es im a prova della strumental­izzazione vista ieri.

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Sul palco Salvini e due madri di bimbi tolti alle famiglie: Stefania Mazzocchi e Maria José Fontanelli
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