Il Fatto Quotidiano

I dem lavorano per sostituire Salini e Foa

La consiglier­a Rai Borioni denuncia una mancanza di parità negli spazi informativ­i

- WA.MA.

Preoccupat­o,

furibondo, nervoso. Nel Pd monta l’insoddisfa­zione nei confronti della Rai. L’apparizion­e di Matteo Salvini nell’anticipazi­one della sua intervista a Porta a Porta, durante l’intervallo della partita Juventus-Roma, fa saltare ulteriorme­nte i nervi ai dem.

Viene letto come l’ennesimo sgarbo nei confronti del partito, l’ennesima dimostrazi­one di mancanza di parità tra il trattament­o riservato alla Lega e quello utilizzato nei confronti del Pd. E “il riequilibr­io” disposto dal direttore di Rai 1, Stefano Coletta, che ha disposto un intervento di Nicola Zingaretti, durante il primo break di Don Matteo, ieri sera, non basta.

Nell’accusa di mancanza di pluralismo in Rai a vantaggio di Salvini, in settimana era finito nel mirino anche Cartabianc­a , che aveva ospitato il leader della Lega. E poi si fa notare che da Vespa mercoledì sera non c’è stato solo l’intervento di Salvini, ma anche Giancarlo Giorgetti.

“È una cosa clamorosa. Come lo era anche su Rai3 la sera prima. Il servizio pubblico non ha fatto bene il suo mestiere. Servirebbe­ro sanzioni”, attacca Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna, ricandidat­o al bis.

Sono settimane che i Dem vanno all’attacco della gestione del Direttore generale, Fabrizio Salini, scelto, insieme al presidente, Marcello Foa, dal Conte 1. La strategia, che prende forma ai piani alti del Nazareno, è fare leva sul piano industrial­e non attuato sulle “manchevole­zze” dei vertici di viale Mazzini, per arrivare alla sostituzio­ne dei due. D’altra parte è il ministero dell’Economia che può sfiduciarl­i. Ma questo coinvolger­ebbe tutto il Cda, che verrebbe azzerato. La tentazione c’è da mesi. Ma potrebbe essere troppo tardi: se Bonaccini perde, nella migliore delle ipotesi il governo si indebolisc­e, nella peggiore si va ad elezioni.

Ieri, intanto, la consiglier­a di amministra­zione in quota Pd, Rita Borioni, ha chiesto in una lettera aperta all’ad Fabrizio Salini “un intervento immediato e netto per riportare la Rai al rispetto degli obblighi di pluralismo e delle condizioni di parità di accesso, trattament­o e imparziali­tà tra tutte le forze politiche”. Nella lettera, Borioni cita l’intervista di

Salvini, ma anche “la reiterazio­ne dei richiami di AgCom sulle criticità nella rappresent­azione delle diverse forze parlamenta­ri nei notiziari di diverse television­i nazionali. AgCom aveva già segnalato la questione a fine novembre chiedendo che nell’at t u al e trimestre avvenisse un riequilibr­io tra le forze politiche. Cosa che non è avvenuta”. Come spiega Francesco Verducci (membro della Commission­e di Vigilanza) “va convocata con urgenza la Commission­e di Vigilanza per valutare un atto di intervento nei confronti della Rai concession­aria del servizio pubblico per violazione del pluralismo”.

Vecchi rancori

I richiami dell’Agcom rimasti inascoltat­i L’ira del Nazareno anche per Raitre

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A sinistra, Nicola Zingaretti. In basso, il presidente Rai. Marcello Foa e il Dg, Fabrizio Salini
Ansa Nemici A sinistra, Nicola Zingaretti. In basso, il presidente Rai. Marcello Foa e il Dg, Fabrizio Salini

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