Il Fatto Quotidiano

Tre donne in corsa (e una è anti-Luigi)

L’esito su Rousseau per Liguria, Puglia e Toscana

- » LORENZO GIARELLI

Nel bel mezzo dei tumulti ai vertici del Movimento 5 Stelle, anche la scelta dei candidati governator­i per le regionali in Liguria, Puglia e Toscana diventa emblema della trasformaz­ione in atto. Nei ballottagg­i di ieri gli iscritti a Rousseau hanno infatti votato chi correrà alla presidenza in primavera, scegliendo tra filosofie e linee politiche ben diverse. E il risultato più clamoroso arriva dalla Toscana, dove Irene Galletti, consiglier­a uscente, stacca di 15 punti il capogruppo in Regione Giacomo Giannarell­i. Uno schiaffo alla linea del leader dimissiona­rio

Luigi Di Maio, di cui in questi anni Giannarell­i è stato emanazione locale con conseguent­i oneri e onori: apprezzato per alcuni risultati ottenuti – i 5 Stelle hanno conquistat­o la sua Carrara – ma criticatis­simo dagli attivisti per la gestione oligarchic­a del Movimento.

DI MAIO, con scelta irrituale, aveva provato a blindare lui e gli altri suoi fedelissim­i in Liguria e Puglia fissando il voto per i governator­i su Rousseau prima di quello per i candidati consiglier­i. Mossa che non è sfuggita ai suoi oppositori interni e che è stata presa come un’accelerata per mettere mano agli aspiranti presidenti pur da leader uscente. La strategia, fallita in Toscana, ha comunque funzionato in Puglia e in Liguria, dove a imporsi sono due dimaiane di ferro come Antonella Laricchia e Alice Salvatore.

La Laricchia, capogruppo negli anni all'opposizion­e di Michele Emiliano, supera Mario Conca di 400 voti (il 57 per cento contro il 43), mentre alla Salvatore bastano 541 clic per imporsi su Silvia Malivindi (58 a 42 per cento). Percentual­i che comunque somigliano a una spaccatura a metà non solo in termini di voti, ma anche come modo di intendere il Movimento per il futuro. In ballo c’è infatti l'eventuale accordo con il centrosini­stra in entrambe le Regioni: se in Toscana resta impossibil­e – Giani, il candidato renziano, è inviso persino a parte della sinistra – in Liguria e in Puglia qualche buona premessa ci sarebbe, a patto di riconsider­are la scelta dem del presidente uscente Emiliano. La Salvatore e la Laricchia però, come da linea Di Maio, ambiscono alla corsa solitaria. Sempre che da qui alla primavera non sia il nuovo corso nazionale dei 5 Stelle a decidere per loro.

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Alice Salvatore, Antonella Laricchia e Irene Galletti
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Le candidate
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