La prof. che piace ai leghisti: “Sarà la Guazzaloca di Toscana”
Qualcuno nella Lega Toscana racconta che la folgorazione sia arrivata nel settembre del 2018, quando Matteo Salvini era rimasto colpito da un suo articolo pubblicato sul Messaggero dal titolo emblematico: “Perché l’Italia non è un Paese razzista”. Firmato: Ginevra Cerrina Feroni. La tesi dell’editoriale era che non solo il nostro Paese nel tempo non era diventato più intollerante nei confronti degli immigrati (“l’inadempienza delle istituzioni ha provocato sentimenti diffusi, più che comprensibili, di paura, di precarietà, di insofferenza”) ma soprattutto che fosse “s co n ce r ta n te ” l’accusa nei confronti dell’allora ministro dell’Interno di aver “i n do t to ” il razzismo. “Chi è questa Cerrina Feroni?” aveva chiesto Salvini alla segretaria regionale della Lega in Toscana, Susanna Ceccardi, prima di ringraziarla pubblicamente con il solito tweet: “Una professoressa di Diritto costituzionale smonta la narrazione ( sinistra) di un’Italia diventata ‘disumana e razzista’. Leggetela anche voi!”.
DA QUEL MOMENTO è iniziato l’avvicinamento, per non dire corteggiamento. Fino agli ultimi giorni: Salvini sta pensando a lei per riconquistare la Toscana dopo cinquant’anni di governi rossi. In realtà un contatto c’era già stato un anno fa quando il leader della Lega le aveva chiesto di correre a sindaco di Firenze, ottenendo il suo rifiuto nonostante andasse dicendo che “sui temi che la Lega sta portando avanti mi riconosco pienamente”: “Mi è stato chiesto, ma non sono candidata – aveva detto lei – voglio continuare a occuparmi della mia città da professore universitario”. Eppure oggi, anche se chi la conosce bene continua a ripetere che “non ha intenzione di candidarsi”, di fronte a una richiesta diretta di Salvini, difficilmente potrebbe dire di no. E il suo sarebbe l’identikit perfetto per provare a conquistare l’ennesima roccaforte rossa: “Cerrina Feroni sarebbe la Guazzaloca toscana”, spiega un esponente del centrodestra toscano.
Cinquantaquattro anni, nata a Livorno e figlia di un deputato del Pci, Cerrina Feroni non è solo una delle più stimate costituzionaliste toscane, ma è anche molto inserita nei salotti della città che contano, con ottimi rapporti nel mondo cattolico fiorentino: è nel comitato scientifico della Fondazione Magna Carta dell’ex parlamentare berlusconiano Gaetano Quagliariello, che riunisce molti intellettuali del pensiero cattolico italiano. La professoressa Feroni poi conosce molto bene anche il suo ex collega e oggi premier Giuseppe Conte, ma è molto stimata anche nel Giglio magico di Matteo Renzi, grazie ai rapporti con l’avvocato Alberto Bianchi. I due sono entrambi allievi del costituzionalista Alberto Predieri: Bianchi è stato il suo collaboratore principale e nel 2001, dopo la sua morte, ha aperto lo studio legale “Alberto Bianchi e Associati” finito di recente sulle cronache nazionali per l’inchiesta della Procura di Firenze sulla fondazione Open. Cerrina Feroni invece dal 2014 è vicepresidente della Fondazione “Alberto Predieri”, un centro studi che si occupa dei temi giuridici legati all’attualità.
NEGLI ULTIMI MESI, il suo attivismo a favore di Salvini su Twitter (condivide regolarmente i tweet dei leghisti Alberto Bagnai e Claudio Borghi) e sui giornali ( Il Dubbio e Il Giornale) ha insospettito in molti. Solo per parlare degli ultimi temi, a inizio dicembre definiva “ab err a n te ” la riforma Bonafede sulla prescrizione perché così “si scarica sui presunti innocenti l’endemica patologia di un sistema giudiziario malato. Vergogna assoluta”, cinguettava adirata. Mercoledì, invece, ha scritto un editoriale in prima pagina sul Giornale contro il possibile processo a Salvini sul caso Gregoretti: una “deriva illiberale” e “un’ombra inquietante” sul voto in Emilia: “Far fuori, non per via politica ma per via giudiziaria, l’ex alleato di governo”, ha scritto la costituzionalista. Stavolta Salvini non l’ha retwittata. Presto però potrebbe chiederle di candidarsi.
Rete di rapporti
Ex collega di Conte, frequenta il renziano Bianchi e Quagliariello, scrive sul “Giornale”
Biografia
GINEVRA CERRINA FERONI
Nata a Livorno, 54 anni, insegna Diritto costituzionale all’Università di Firenze, è stata allieva – con Alberto Bianchi, l’ex presidente della fondazione renziana Open – del costituzio– nalista Alberto Predieri. Scrive sui quotidiani Il Dubbio e Il Giornale; è nel comitato scientifico della Fondazione Magna Carta