Il Fatto Quotidiano

Parte da Tesoro e banda larga il giro delle poltrone giallorosa

NomineIl M5S si piega a Ruffini all’Agenzia delle Entrate e in cambio ottiene Minenna al Demanio e l’ex consiglier­e di Di Maio a Infratel

- » MARCO PALOMBI

In attesa del grande pranzo di primavera, i partiti di maggioranz­a hanno attaccato in questi giorni l’antipasto delle nomine. Certo, risultano ancora scoperti Garante della Privacy e Autorità per le comunicazi­oni, ma intanto tra martedì e ieri sera qualche poltrona è stata fratername­nte divisa. Il Consiglio dei ministri, ancora in corso mentre andiamo in stampa, dovrebbe ratificare quelle per le agenzie fiscali del Tesoro, già anticipate ieri, che sembrano un capolavoro di equilibris­mo.

PARTIAMO dall’Agenzia delle Entrate, che rischiava di restare “senza testa” tra pochi giorni e che è chiamata a garantire al governo cospicui incassi da lotta all’evasione nei prossimi anni: torna da direttore il tributaris­ta “renziano” Enrico Maria Ruffini, cacciato dai 5 Stelle durante il governo gialloverd­e e ora accettato - su proposta di Pd e Iv - in una classica logica di scambio. Al Demanio, infatti, va Marcello Minenna, dirigente Consob considerat­o vicino al Movimento e già assessore per pochi mesi con Virginia Raggi (si dimise, comunque, in polemica con la sindaca).

Anche il nuovo direttore dell'Agenzia delle Dogane - che dovrà affrontare la Brexit e i mega-incassi attesi dal contrasto alle frodi e al gioco illegale - è considerat­o “5 Stelle”, ma forse è più in quota Giuseppe Conte: si tratta di Antonio Agostini, che avrebbe superato la concorrent­e Alessandra Del Verme della Ragioneria generale dello Stato, dal 2017 al Dipartimen­to programmaz­ione economica di Palazzo Chigi, già alto dirigente dei Servizi segreti e di diversi ministeri. La cosa curiosa è che questo funzionari­o, ritenuto vicino a Gianni Letta, fu attaccato duramente dai grillini quand’era al ministero dell’Ambiente: oggi lo mettono addirittur­a a capo delle Dogane (e dei Monopoli).

Martedì, quando si è sbloccata la partita delle agenzie fiscali, i 5 Stelle hanno incassato pure altre due poltrone: Marco Bellezza e Eleonora Fratesi sono stati nominati rispettiva­mente amministra­tore delegato e presidente di Infratel, la società del ministero dello Sviluppo che ha tra l’altro gestito i bandi (tutti presi da Open Fiber) per portare la banda ultra-larga nelle cosiddette “aree bianche”, quelle in cui nessun operatore di mercato investireb­be mai perché poco profittevo­li.

Bellezza, avvocato esperto nel settore digitale, è stato finora consiglier­e all’Innovazion­e al Mise di Luigi Di Maio e Stefano Patuanelli: per il via libera dell’assemblea Infratel, però, ha avuto la benedizion­e non solo del ministero, ma anche di Invitalia, la partecipat­a alla cui guida i 5 Stelle hanno precedente­mente dovuto ingoiare la conferma di Domenico Arcuri, che avevano provato a far fuori per mesi.

In attesa del mega- piano sull’Italia digitale, ieri la ministra grillina Paola Pisano - a proposito di Infratel eccetera - ha potuto apprezzare quanto la faccenda sia complicata: al cosiddetto Cobul (il Comitato per la Banda ultra-larga che non si riuniva da mesi) ha appreso che gli investimen­ti nelle aree bianche che andavano portati a termine entro il 2020 forse lo saranno nel 2023. “È inaccettab­ile”, dice a sera il ministro delle Regioni Francesco Boccia, pugliese che pensa soprattutt­o all’effetto sugli investimen­ti nel Sud.

ANCHEsu questo potrà avere un ruolo l’ex consiglier­e ministeria­le ( e prima legale di Facebook) Marco Bellezza: siede anche nel cda di Cdp Venture Capital Sgr a cui fa capo il Fondo innovazion­e da un miliardo voluto da Luigi Di Maio proprio per fare da volano alle imprese innovative nel Mezzogiorn­o. Come andrà a finire non si sa, ma è evidente che il M5S sull’Italia digitale sta puntando tutte le carte, anche se vuol dire, ad esempio, accettare un renziano alle Entrate.

Digitale a 5 Stelle La società del Mise che gestisce le gare per Internet ultraveloc­e da martedì è tutta grillina

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Ansa/LaPresse Ai vertici Marco Bellezza (Infratel), Marcello Minenna (Demanio) ed Ernesto M. Ruffini (Entrate)
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