Il Fatto Quotidiano

“Io difendo Amadeus, sulle donne voleva dire l’esatto opposto”

A Sanremo 29 anni dopo l’esibizione con la Squillo: “Sulle donne Amadeus voleva dire l’opposto”

- » ALESSANDRO FERRUCCI

Tesa. “Ze r o ”. Impossibil­e, almeno un po’. “Lo sarò prima di salire sul palco. Perché Sanremo non è un palco qualunque, e lo so bene”. Forse perché certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano (Venditti dixit), dopo 29 anni Sabrina Salerno si trova nuovamente all’Ariston, questa volta accanto al presentato­re, Amadeus, e non in gara come nel 1991, quando con Jo Squillo cantava “siamo donne, oltre alle gambe c’è di più”, e“dentro di me pensavo: c’è bisogno di dirlo? sembra una cavolata”.

E invece?

Sbagliavo, e quando si è ventenni si rischia di banalizzar­e aspetti importanti della quotidiani­tà; oggi più di ieri quella frase è importante.

Anche Amadeus è caduto su una frase infelice durante la conferenza stampa.

Ci sono rimasta male per lui, perché so perfettame­nte che persona è e qual è la sua sensibilit­à: in realtà voleva intendere il contrario, e ne abbiamo a lungo parlato.

E...

Anche a me capita di stare un passo indietro a mio marito, come può succedere il contrario, il Festival sarà una delle occasioni, o quando mi riconoscon­o per strada e, a volte, è lui a scattare la foto, con mio figlio che sistematic­amente mi prende in giro.

I suoi la seguiranno a Sanremo?

Mio figlio non ci pensa proprio, resta a casa, preferisce non perdere ore alle superiori: per lui sono mamma e basta, la sfera profession­ale non la prende in consideraz­ione. Lei profession­almente nel 1991.

Pensavo solo a correre, correre, senza mai fermarmi; c’erano giorni in cui mi svegliavo e non sapevo il giorno della settimana e la città nella quale mi trovavo. Totalmente incoscient­e. Anzi: io e Jo, due incoscient­i desiderose di farsi notare.

Senza gelosia reciproca? Macché, al massimo abbiamo discusso prima di salire sul palco: come forma di provocazio­ne Jo voleva bruciare in diretta una banconota da 100 mila lire, e io a gridarle: ‘Sei pazza? Ci arrestano, sicuro finiamo in galera’.

In compenso il suo bikini è rimasto storico.

Su quello non hanno protestato ( ride, poi cambia discorso); il giorno prima mi ero scambiata la giacca con Loredana Bertè.

Come mai?

Non ricordo benissimo, ma credo per certificar­e la ritrovata armonia.

Cosa era successo?

Una lite sciocca nata durante un F e s t i v a l ba r ; ma a quel tempo era un classico, si creavano delle reali o presunte rivalità tra donne, e solo per questioni di copertine e visibilità; comunque la nostra venne sanata da Raffaella Carrà e l’incrocio delle giacche era un suggello di pace. Ha rivisto la sua esibizione in “Siamo donne”?

Per carità, non mi guardo mai, mi imbarazzo, però ricordo il commento finale di Vincenzo Mollica: ‘Il duetto Salerno-Jo Squillo è l’unico momento divertente del Fe

Anche a me capita di stare un passo indietro a mio marito, come può succedere l’inverso: al Festival sarà così

Il paradosso è che oggi forse sono più conosciuta all’estero che in Italia: in Francia tengo tra i 150 e i 180 concerti

tival di quest’anno’. Contenti gli altri concorrent­i...

In quell’edizione sono diventata molto amica di Mietta e Umberto Tozzi ( anche loro erano tra i concorrent­i) e ancora oggi ci sentiamo.

Lei personalme­nte nel 1991.

Non particolar­mente serena, tormentata, alla ricerca di me stessa. Il contrario di quello che apparivo.

L’obiettivo di allora? Lavorare anche all’estero, programmar­e il grande salto, non cadere nel clichè dei detrattori che mi incasellav­ano nel ruolo di ‘meteora’.

All’estero è conosciuta.

Il paradosso è che oggi forse lo sono più che in Italia: in Francia ho tra i 150 e i 180 concerti l’anno, e da molte stagioni, mentre in Spagna hanno pubblicato un libro con delle mie foto che ha venduto oltre 300 mila copie. Oggi è sempre tormentata?

No, per fortuna ho impiegato bene questi 29 anni.

Canterà “Boys” sul palco? Alt! E mica posso dirlo, come non risponderò mai a domande su pronostici e preferiti; però c’è un dato: con le sue polemiche, le sue discussion­i, le pagelle, i commenti sugli abiti, Sanremo è uno dei pochi momenti comuni del Paese. Ed è bello, ed è raro. E sono felice di farne parte.

@A_Ferrucci

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Ansa Era il 1991 Sabrina Salerno e Jo Squillo insieme sul palco dell’Ariston con il brano “Siamo donne”
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