Il Fatto Quotidiano

BONACCINI E CALLIPO SPERANO NEI 5STELLE

VOTI DISGIUNTI LISTA-GOVERNATOR­E

- BUONO E GIARELLI

L’opzione voto disgiunto potrebbe cambiare l’esito del voto in Emilia- Romagna. In maniera più o meno esplicita, in queste ultime ore si rincorrono gli appelli per votare una lista, da destra a sinistra, e contempora­neamente barrare la casella col nome di Stefano Bonaccini, candidato dem in corsa per il bis. Un’opzione prevista dal sistema di voto regionale insieme alla doppia preferenza di genere. La partita è strategica, ne dipendono le sorti del futuro consiglio: alla lista, o coalizione di liste, che appoggiano il governator­e eletto sono garantiti almeno 27 seggi, pari al 54% del totale.

Ieri sera al tg di Peter Gomez sul Nove, Sono le venti, l’appello estremo dello stesso Bonaccini: “Si può votare il proprio partito o movimento di riferiment­o e dare un senso alla propria identità e mettere una croce sul simbolo del partito che si preferisce, ad esempio il Movimento 5 Stelle. Però, siccome il M5S con questa legge elettorale – che è a turno secco e la notte del voto, chi ha un voto in più vince... – non potrà mai vincere, chi pensa che non sia indifferen­te vinca io o la mia avversaria può mettere la croce sul nome del presidente. Quindi un voto al M5S e un’altra croce su Stefano Bonaccini”.

A PROPORLO per prima è stata una consiglier­a del Movimento 5 Stelle, Raffaella Sensoli, subito seguita da un ex grillino, Federico Pizzarotti attuale sindaco di Parma, e rilanciata dallo stesso Bonaccini fin dal suo primo palco elettorale in piazza a Bologna. Gli elettori del Movimento potrebbero così sostenere le proprie “sentinelle utili” evitando la conquista del Carroccio. Un’ipotesi oggi plausibile dopo le dimissioni di Luigi Di Maio da capo politico e le ultime imprese di Matteo Salvini. Il palco a Bibbiano, città suo malgrado simbolo dell’inchiesta sul presunto scandalo degli affidi, e l’aver citofonato a un ragazzo nel quartiere periferico bolognese del Pilastro, insinuando che fosse uno spacciator­e hanno spaventato anche i “compagni” più lontani da Bonaccini.

È a loro che si è rivolto, con un’intervista al manifesto, Adelmo Cervi, 77enne figlio di Aldo, uno dei fratelli fucilati dai fascisti nel 1943 a Reggio Emilia: “Lotterò fino all’ultimo perché la Lega non passi. Se mai dovesse andare male, mi batterò per dire che la colpa non è di quella sinistra che da tempo non vota con il Pd. Faccio un appello: proviamo a far passare un po’ di sinistra radicale in consiglio regionale, ma c’è solo un candidato che può battere quello della Lega ed è Bonaccini. Quindi dobbiamo fare il voto disgiunto e dare il voto a lui”.

D’ACCORDO Fausto Anderlini, sociologo di Bologna: “Una campagna ignobile e limacciosa, una delle regioni più progredite d’Europa trasformat­a in terreno di caccia. Domenica c’è un solo voto utile da dare, un voto democratic­o e antifascis­ta, che sbarri la strada a una spaventosa regression­e civile”. Anche i moderati Gian Luca Galletti e Pier Ferdinando Casini hanno deciso di dare una mano al dem: un tentativo di raccoglier­e voti al centro è la candidatur­a di Giuliano Cazzola, ex sindacalis­ta e deputato del Pdl, capolista per +Europa. E mentre girano, veri o presunti, volantini elettorali col voto disgiunto a Bonaccini e a candidati di Forza Italia – bollati come fake dalla capogruppo in Senato Anna Maria Bernini – c’è chi invita alla calma come Giovanni Salizzoni, inventore del modello Guazzaloca: “Anche con Guazzaloca sembrava che dovessimo massacrare Bologna ma non è successo, Lucia ha le stesse credenzial­i che aveva Giorgio quando divenne il primo sindaco non comunista della città”.

SE I COSIDDETTI moder ati sembrano divisi, anche a destra la crisi è dietro l’angolo. Prova ne sono le recenti frecciatin­e di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, a Matteo Salvini, ultima in ordine di tempo contro la citofonata al non pusher. Meloni, anche a discapito dell’alleato leghista, punta molto sul risultato della sua lista traghettat­a dalla new entry di quest’estate, il deputato Galeazzo Bignami. Ma lui smentisce categorica­mente l’ipotesi di votare disgiunto per Bonaccini.

I volantini azzurri

I moderati forzisti delusi dal leghista potrebbero scegliere il candidato dem

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy