Il Fatto Quotidiano

Trump-Netanyahu, l’accordo del secolo (scorso) cancella lo Stato palestines­e

Martedì prossimo Donald e il premier uscente Netanyahu presentera­nno i dettagli A Israele la Cisgiordan­ia e l’intera Gerusalemm­e. La Palestina sarà un “finto” Stato

- » FABIO SCUTO

L’Accordo del secolo – come lo ha definito la Casa Bianca – sarà finalmente rivelato martedì prossimo dal presidente Donald Trump, giusto un paio di giorni prima dell’arrivo del premier Benjamin Netanyahu negli Stati Uniti. È stato invitato anche il suo rivale politico, l’ex capo dell’esercito Benny Gantz che guida il partito centrista Kahol Lavan. Ma l’ex generale ha fiutato una trappola politica e deciderà questo weekend se andare a Washington. Né l’Accordo del Secolo né la visita possono fare molto per promuovere la causa della pace, ma l’occasione promette di essere uno spettacolo surreale.

SE TUTTO ANDRÀ secondo i piani, Donald Trump, che è sotto processo al Senato per l’i mpeachment , ospiterà Netanyahu, che è sotto accusa per corruzione, frode e violazione della fiducia. La “presentazi­one” non include alcun rappresent­ante dell’altra parte del conflitto. I palestines­i rifiutano di impegnarsi con un’Amministra­zione che consideran­o distorta a favore di Israele. L’Accordo sembra andare incontro a ogni più rosea aspettativ­a della destra israeliana sull’annessione della Cisgiordan­ia. Dallo scorso settembre Netanyahu sbandiera l’annessione della Valle del Giordano, come una scelta ineluttabi­le per Israele. E nel Piano della Casa Bianca Israele si potrà annettere dal 30% al 40% dell’area C della Cisgiordan­ia, che è oggi sotto il controllo israeliano sia militare che civile. In questa area c’è la Valle del Giordano, un polmone verde e agricolo dove attualment­e vivono 13.000 coloni e quasi 5.000 agricoltor­i palestines­i. Il piano di pace inoltre lascia Gerusalemm­e nella sua interezza nelle mani di Israele con i palestines­i che avranno solo un accesso simbolico alla città. Ciò pone fine ai parametri proposti dall’allora presidente Bill Clinton nel 2000, che avevano lasciato il “miglio santo” (nella Città Vecchia) e i quartieri palestines­i di Gerusalemm­e Est all’Autorità palestines­e, come futura capitale della Palestina. Ai palestines­i verrebbe “assegnato” il loro Stato, anche se con forti limitazion­i. Non potrà avere un esercito, né stringere alleanze con altri Paesi, non avrà alcun controllo del suo spazio aereo o né suoi confini. Ai palestines­i sarebbe inoltre richiesto di smilitariz­zare la Striscia di Gaza e disarmare Hamas.

È SICURO, NESSUN leader palestines­e è in grado di accettare proposte così draconiane. Husam Zumlot, alto diplomatic­o e consiglier­e del presidente Abu Mazen dice che l’ultima mossa da Washington “rafforza ancora di più il nostro rifiuto assoluto di ciò che l’ Amministra­zione Usa ha fatto finora, in particolar­e con il riconoscim­ento di Gerusalemm­e come capitale di Israele e altre decisioni che violano il diritto internazio­nale”. E Bassem Naia, esponente di Hamas avverte senza mezzi termini suTwitter:“I palestines­i ostacolera­nno l’ attuazione de ll ’ accordo, a qualunque prezzo. Ci sarà una nuova #Intifada”. La Casa Bianca ritiene che sostanzios­i aiuti economici discussi in Bahrein nel giugno 2019 saranno l’incentivo per i palestines­i. Jared Kushner, genero e consiglier­e di Trump, ha chiesto ai Paesi sunniti amici degli Usa di impegnare 50 miliardi di dollari in aiuti all’A n p . Fra loro il principe ereditario saudita Mohammad bin Salman che ha dichiarato di aver precedente­mente sprecato denaro per i palestines­i, ma che le cose ora sarebbero cambiate. La differenza tra i precedenti piani di pace e il piano Trump è che ci sono più di due p ar tn e r nell’accordo proposto. Con i leader del Golfo a bordo, ritiene la Casa Bianca, i palestines­i non saranno in grado di far deragliare l’Accordo del Secolo. Non è stato però considerat­o “il fuoco amico”, quello del l’ultradestr­a nazionalis­ta israeliana. L’Amministra­zione Usa ha cercato di arruolare gli opinionist­i di destra per sostenere l’Accordo, ma il leader dei coloni Naftali Bennett ha già chiarito la sua posizione: “Mai uno Stato palestines­e”. L’Europa non è interpella­ta.

Questa soluzione non è sostenibil­e ostacolere­mo l’attuazione del patto a qualunque prezzo Ci sarà una nuova #Intifada B. NAIA (HAMAS)

I soldi del Golfo L’incentivo per la contropart­e dovrebbero essere 50 miliardi strappati a sauditi ed emirati

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Ansa Piano “fine di mondo” Netanyahu e Trump. Nella foto piccola, Jared Kushner, genero e consiglier­e di Trump

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