Il Fatto Quotidiano

Renziani e dem litigano sulla cronista Angeli

A Roma Iv e Azione di Calenda vogliono la giornalist­a per il seggio di Gentiloni

- » ILARIA PROIETTI

Lei si dice “combattuta ” perché “della politica mi fido poco” e ne ha parlato l’altro giorno ai suoi corsisti della Luiss. Ma soprattutt­o perché si tratta di un impegno importante che le imporrebbe di lasciare il suo mestiere. Federica Angeli, la cronista di Repubblica che vive sotto scorta dopo le minacce subìte dal clan Spada di Ostia, ci sta pensando sul serio. Anche se le elezioni del 1° marzo che si dovranno celebrare dopo che Paolo Gentiloni ha scelto di lasciare il seggio alla Camera per diventare Commissari­o europeo, si stanno rivelando una via crucis dalle parti del centrosini­stra.

A LANCIARE la candidatur­a della giornalist­a Italia Viva di Matteo Renzi e Azione di Carlo Calenda insieme a +Europa di Emma Bonino che premono sugli altri partiti della coalizione e in particolar modo il Pd che per sostituire Gentiloni aveva invece pensato a Gianni Cuperlo. Una mossa che ha spiazzato tutti e non solo per le modalità scelte da Renzi &Co che hanno preferito la fuga in avanti, anticipand­o la proposta alla stampa. In realtà in molti pensano che sia l’ennesima presa di distanza dell'ex premier dalla maggioranz­a i cui azionisti di riferiment­o sono i dem ma pure i pentastell­ati che la Angeli non ama affatto. Tanto che ad agosto quando Renzi aveva tenuto a battesimo l’alleanza con i 5 Stelle, era stata spietata: “Voilà. Da #senzadime a #vabenetutt­o”. Già oggi si dovrebbe trovare una quadra sulle suppletive. Ma lunedì, dopo le elezioni in Emilia- Romagna, si capirà anche molto altro. In particolar­e quanto Renzi si spingerà in là con il suo controcant­o alla maggioranz­a. Che nonostante tutto ha trovato un’intesa sulla riforma del processo penale che promette di accorciare i tempi dei processi e rende digeribile ai dem la riforma della prescrizio­ne. Lui invece parrebbe intenziona­to a tirar dritto e a supportare Forza Italia che chiede di cancellarl­a.

Per uno strano scherzo del destino proprio la prescrizio­ne è in questi giorni l'incubo di Federica Angeli: “Amici e amiche, è ufficiale che il processo contro Armando

Spada andrà prescritto. Questa Italia funziona cosi” aveva scritto su twitter la cronista, certa che Spada, accusato di tentata violenza privata, la farà franca: si arriverà a sentenza solo se sarà riconosciu­ta la recidiva al suo presunto aggressore. Comunque, essendo già in corso il processo, non scatterebb­e lo stop alla prescrizio­ne in appello previsto dalla riforma Bonafede, che peraltro Renzi-Calenda-Bonino vorrebbero far saltare.

Ma ora il pensiero è se accettare o no la loro proposta. Federica Angeli già in passato ha rifiutato altre offerte di scendere nell'agone politico. I suoi sostenitor­i la spingono a candidarsi ma lei per ora sta alla finestra anche se ha fatto un in bocca al lupo a Sandro Ruotolo, altro giornalist­a costretto a vivere sotto scorta che correrà per le suppletive a Napoli in un seggio per il Senato, s p on s o ri z z at o dal Pd e dal partito di De Magistris. Lui se eletto si iscriverà al Gruppo misto fedele alla promessa di essere il candidato di tutti, dalle Sardine agli operai. Prematuro sapere cosa farebbe alla Camera la giornalist­a anti-clan.

La prescrizio­ne Il processo a Spada, che la minacciò, rischia di estinguers­i con le regole care ai suoi sponsor

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Federica Angeli e Carlo Calenda
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LaPresse

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