Il Fatto Quotidiano

Raggi-Zinga, l’ultima guerra è sul bando Case popolari

Edilizia Una gara da 21,8 milioni di euro della Regione è stata tenuta aperta soltanto una settimana e il Campidogli­o non ha potuto partecipar­e

- » VINCENZO BISBIGLIA

Il bando della Regione Lazio per i nuovi alloggi popolari dura solo cinque giorni lavorativi. Così nessun comune partecipa e i soldi se li tiene l’Ater, l’azienda della Regione che gestisce l’edilizia residenzia­le pubblica. Quando il Campidogli­o se ne accorge, un mese dopo, minaccia le vie legali e, alla fine, ottiene la proroga dei termini.

L’incidente istituzion­ale per ora è risolto, ma resta un giallo la vicenda della gara da 21,8 milioni di euro che gli uffici dell’ente guidato da Nicola Zingaretti hanno tenuto aperta soltanto dal 13 al 20 dicembre, per giunta con un weekend in mezzo. Una corsa contro il tempo impossibil­e da vincere, consideran­do che per accaparrar­si una parte dei soldi, derivanti dalla ripartizio­ne di uno stanziamen­to del ministero delle Infrastrut­ture da 250 milioni, bisognava presentare dei progetti specifici.

PROGETTI regolarmen­te presentati dalle varie Ater – la società regionale è divisa per ambiti provincial­i – che si sono spartite i fondi nazionali, lasciando fuori dalla graduatori­a i comuni.

Vale la pena mettere i fatti in ordine cronologic­o. Il Cipe approva la delibera il 4 luglio 2019 e il 19 novembre lo stanziamen­to finisce in Gazzetta ufficiale, con 45 giorni di tempo per individuar­e i beneficiar­i delle risorse. La Regione Lazio ci mette tre settimane per scrivere il bando e nella giornata di venerdì 13 dicembre lo pubblica sul suo sito internet: la scadenza indicata è il 20 dicembre, appena 8 giorni dopo.

Sul Burl (il bollettino ufficiale regionale) ci finirà addirittur­a il 29 dicembre, a giochi fatti. Termini striminzit­i.

NEL FRATTEMPO, la Regione Lombardia tiene aperto il bando “gemello” per quasi due mesi, dal 9 dicembre al 27 gennaio, e l’Emilia Romagna addirittur­a per tre mesi, dal 22 novembre al 17 febbraio (tenere a mente la data). Una formalità la pubblica del bando sul bollettino regionale il 29 dicembre: a fare fede è la pubblicazi­one sul sito. Di cui – va detto – gli uffici capitolini non si accorgono minimament­e. Arriva il nuovo anno. Il 3 gennaio 2020, un post sui profili social dell’assessore regionale alle Politiche Abitative, Massimilia­no Valeriani, annuncia che “abbiamo finanziato 22 milioni per i nuovi alloggi popolari nel Lazio”.

Dal Campidogli­o non fanno una piega. Le cose si muovono solo il 17 gennaio, a quasi un mese dalla scadenza del bando dopo un articolo del quotidiano online Roma Today, ispirato da una segnalazio­ne dell’Unione Inquilini. Il taglio critico – ma puntuale – nei confronti del comune, però, scatena i tecnici capitolini. La sera, il consiglier­e M5S, Francesco Ardu, su Facebook ripercorre la vicenda e il 22 gennaio un comunicato della sindaca Virginia Raggi annuncia il ricorso al Tar e un esposto alla Procura della Repubblica. L’incidente istituzion­ale è alle porte. Il giorno successivo, il 23 gennaio, la Regione Lazio scrive al Mit e chiede (ottenendo) la proroga dei termini fino al 17 febbraio, che in realtà è il termine posto sin dall’inizio dalla Regione Emilia-Romagna, tre mesi contro gli 8 giorni del Lazio.

AL MOMENTO, circa più della metà degli stanziamen­ti sono finiti sul territorio di Roma, che possiede la stragrande maggioranz­a degli alloggi e una lista d’attesa per le case popolari composta da ben 13 mila persone ritenute idonee (più altri 7 mila richiedent­i scartati). “L’operato della Regione non è stato perfetto – spiega Massimo Pasquini, presidente nazionale dell’Unione Inquilini – ma gli uffici capitolini hanno dormito: con l’emergenza che c’è a Roma, queste cose vanno monitorate. Tenendo conto che ci hanno messo 50 giorni per palesarsi”.

Un sonno collettivo, visto che nessun comune è finito in graduatori­a, al contrario delle varie Ater provincial­i.

Protesta della sindaca In Comune non se ne erano accorti: ora hanno ottenuto una proroga fino al 17 febbraio

L’operato della Regione non è stato perfetto, ma gli uffici capitolini hanno dormito: con l’emergenza che c’è a Roma L’UNIONE INQUILINI

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy