I No Tav “denunciano” il resuscitato Foietta
In Procura gli atti dell’ex commissario firmati come “por tavoce” dopo la scadenza
Tra
i No Tav c’è chi sospetta che Paolo Foietta, ex commissario del governo all’alta velocità Torino-Lione ed ex presidente dell’Osservatorio per l’asse ferroviario (cioè il tavolo di confronto sulla Tav tra governo, amministratori locali, associazioni datoriali, forze sociali e altri), abbia portato avanti il suo secondo incarico nonostante fosse decaduto il 14 febbraio 2019. A farsi portavoce di questi dubbi è il sindaco di Venaus (Torino), Avernino Di Croce: “Foietta nonaveva alcun titolo per convocare le riunioni dell’osservatorio! – piega al Fatto Quotidiano– È un’usurpazione di potere perché è decaduto dall’incarico. Ha convocato gli incontri in una maniera furba, come portavoce designato nella riunione 277 del 25 febbraio 2019, convocata nell’ultimo giorno del suo mandato”. Ed effettivamente nell’ultima convocazione c’è proprio con quella dicitura. Le convocazioni, ritiene il sindaco del Comune valsusino, potrebbero essere illegittime: “Un passo falso fatto sapendo che poi gli avvocati interverranno – teme Di Croce, secondo ilquale c’è un altro aspetto grave –. In queste riunioni parlano di c o m p e ns a z i oni”. Quelle destinate ai proprietari delle aree che verranno espropriate: in ballo c’è lo sblocco di 98,95 milioni di euro che il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non ha ancora sbloccato nonostante le lettere inviate dalle Regione
Piemonte e dall’Osservatorio stesso.
PER QUESTAragione Di Croce ha inviato una lettera alla Procura di Torino chiedendo di verificare se la convocazione dell’Osservatorio fosse legittima e se Foietta abbia commesso irregolarità guidando l’Osservatorio dopo la scadenza dell’incarico.
I n te r p e l la t o sulla questione, Foietta rimanda al testo dell’ultima convocazione in cui spiega come nella riunione 277 l’a ssemblea ha preso atto che il governo di Giuseppe Conte non aveva proceduto alla nomina di un nuovo presidente, né aveva espresso opinioni contrarie al proseguimento delle attività, l’assemblea lo ha nominato appunto portavoce per coordinare i lavori. “Le riunioni sono state fatte in sedi non istituzionali – aggiunge Foietta –. Le convocazioni non erano fatte su carta intestata per non abusare del marchio della Presidenza del Consiglio (da cui dipende l’Osservatorio, ndr) e il materiale non è stato pubblicato sul sito istituzionale”. Insomma, nessuna usurpazione: “L’Osservatorio ‘autoconvocato’ è un luogo di confronto, non decide nulla”.
D’altronde non avrebbe potuto fare altrimenti anche perché, terminato l’incarico di governo, è saltata la sua nomina a consulente dell’allora presidente del Piemonte Sergio Chiamparino in seguito a un parere contrario dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, chiesto dallo stesso Foietta.
ORA, PERÒ, non dovrebbero più esserci autoconvocazioni: il governo ha annunciato la nomina del prefetto di Torino Claudio Palomba alla presidenza e toccherà a lui fissare il prossimo incontro ufficiale. La nomina, che probabilmente verrà ratificata dopo le elezioni, non è gradita ai No Tav, né ai parlamentariM5s. Secondo Jessica Costanzo, Alberto Airola, Mattia Crucioli e altri, è una nomina “del tutto inopportuna” perché proprio la Prefettura “ha reiterato dal 2011 le ordinanze limitative della libera circolazione nell'area intorno al cantiere, violando i limiti indicati dalla Corte costituzionale”.
La protesta
Il sindaco di Venaus: “Non aveva titolo, è un’usurpazione” Ora c’è il prefetto: “Inopportuno”