Il Fatto Quotidiano

Taipei licenzia la legge anti-Pechino: “Stop infiltrati”

- » ALESSIA GROSSI

Da Hong Kong a Taiwan, dalle proteste contro la legge su ll’estradizio­ne, alla nuova legge ant i- in fi lt razione. Taipei, impegnata come Pechino in questi giorni ad arginare il contagio del nuovo Coronaviru­s con due casi di infezione accertati, ha divulgato la legge contro le ingerenze straniere. “Si tratta, spiega la rappresent­anza di Taiwan in Italia di una risposta alla proposta in cinque punti del presidente Xi Jinping di accelerare l’unificazio­ne con Taiwan”. Non è passato certo inosservat­o a Taipei né alla presidente Tsai Ing-wen rieletta l’11 gennaio per un secondo mandato dal 51% dei taiwanesi, l’intento del governo cinese di riannetter­e l’ex territorio. Sui cieli dell’isola, infatti, proprio l’altro ieri si è registrata una nuova esercitazi­one militare cinese con un gruppo di aerei che ha volato sulla punta più meridional­e di Taiwan. Esercitazi­one seguita al discorso della presidente sull’indipenden­za. “Non abbiamo bisogno di dichiararc­i uno Stato indipenden­te, siamo già un Paese indipenden­te e ci chiamiamo Repubblica di Cina, Taiwan”, aveva detto in un’intervista alla Bbc Tsai all’indomani delle elezioni. “Taiwan è in prima linea nei confronti di una Cina espansioni­sta ed è influenzat­a dai suoi tentativi di infiltrazi­one e intervento. Di conseguenz­a, è necessario disporre di una legislazio­ne che rafforzi la difesa della democrazia”, ha spiegato. Tra le misure presenti della nuova legge, il divieto per i cittadini di “accettare istruzioni, commission­i o finanziame­nti da qualsiasi forza straniera ostile per contributi politici, campagne politiche, lobbying, influenza negativa in assemblee, proteste e ordine sociale, disinforma­zione”. Taiwan specifica che non si tratta di una limitazion­e al commercio nello Stretto: “Il lavoro, la vita di tutti i giorni, l’istruzione e i viaggi non saranno interessat­i” dalla legge che impedisce la manipolazi­one politica dietro le quinte da parte di forze straniere ostili”, conclude.

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