Santelli fa festa, ma la Lega non brinda E il centrodestra già litiga su chi sarà il vice
La neo presidente dice di avere le “mani libere”, ma gli alleati battono cassa
Ci sono due immagini che raccontano perfettamente il dopo elezioni in Calabria. La prima scena è quella della neo presidente della Regione Jole Santelli che canta, balla la tarantella e brinda con i big di Forza Italia Antonio Tajani e Maurizio Gasparri. E poi c’è la Santelli afona che non ce la fa a parlare. Con un filo di voce appare in tv per ringraziare tutti i partiti che l’hanno sostenuta. Riprende fiato ascoltando la telefonata di Berlusconi che si congratula con la sua deputata e da indicazioni a Tajani su cosa fare: “Adesso diamo tutti una mano a Jole, deve riposare e ritornare in forma”.
Tutti attorno ci sono i capataz locali, le stesse facce che dieci anni fa hanno portato in trionfo l’ex governatore Giuseppe Scopelliti. Ieri come oggi, il vecchio che avanza, senza cambiare nemmeno il vestito. Alle spalle della presidente ci sono tutti: dal senatore Marco Siclari ai fratelli Occhiuto che l’avevano accusata di tradimento per essersi candidata al posto del sindaco di
Cosenza, passando per Francesco Talarico, l’ex presidente del Consiglio calabrese oggi segretario regionale dell’Udc. Prima di “licenziarsi” dalla festa, la Santelli trova un altro filo di voce: “Abbiamo vinto a mani libere” dice dopo avere imbarcato tutti, transfughi, indagati e impresentabili compresi, se erano utili per conquistare la Calabria. Lo ha fatto e adesso la partita si fa più seria. C’è da dividere la torta della giunta e gli incarichi istituzionali. A partire dal ruolo di vicepresidente della Regione e di presidente del Consiglio.
IL MESSAGGIO della Santelli non è passato inosservato. La paura è che le mani siano libere anche rispetto ai partiti di maggioranza. Gli alleati hanno fatto finta di non capire, distratti dalla tarantella organizzata dal deputato Ciccio Cannizzaro, in versione “maestro di ballo” e organizzatore di cori da stadio. “Abbiamo un presidente” urla il parlamentare di Forza Italia a favore delle telecamere. In realtà alla Santelli non ci pensa più nessuno. Tutti sono concentrati su chi sarà vice che dovrà affiancarla. Sul piede di guerra i due partiti più votati dopo Forza Italia: Lega e Fratelli D’Italia, che adesso battono cassa.
In un incontro riservato, avvenuto la settimana scorsa a Lamezia Terme, il commissario regionale della Lega Cristian Invernizzi ha messo le mani avanti con il commissario calabrese di Fratelli D’Italia, Wanda Ferro. “Se faremo un buon risultato – le avrebbe detto – pretenderemo noi la vicepresidenza”. Invernizzi e i suoi non hanno partecipato al
Dentro e fuori Non ce l’ha fatta Pino Gentile (dopo 35 anni) Fratelli d’Italia punta su Wanda Ferro
la nottata della Santelli. In molti lo hanno notato e qualcuno, tra una tarantella e un bicchiere di champagne, si è lamentato.
“Ci sono stati commenti sgradevoli da parte di Forza Italia” ha reagito il commissario della Lega che se riuscirà a strappare la vicepresidenza potrebbe proporre Pietro Molinaro (l’ex capo della Coldiretti eletto consigliere regionale con più di 5600 voti) o l’esterno Sergio Abramo, sindaco di Catanzaro in uscita da Forza Italia e grande elettore di un suo consigliere comunale, Filippo Mancuso, risultato eletto nella lista di Salvini.
Se i giochi sono questi, Fratelli d’Italia pretenderà la presidenza del Consiglio regionale che potrebbe andare a Luca Morrone, il giovane rampollo cosentino indagato per corruzione nell’inchiesta “Passpartout” assieme al governatore uscente del Pd Mario Oliverio e all’ex deputato Nicola Adamo (Pd). In Calabria il seggio è un bene di famiglia: con i “suoi” 8110 voti Morrone erediterà il seggio del padre Ennio, consigliere regionale uscente.
A guastare i giochi potrebbe arrivare Pino Gentile che, nonostante le 7821 preferenze, dopo 35 anni non è stato eletto. Uscito dalla porta di Palazzo Campanella, però, la Santelli potrebbe farlo entrare dalla finestra della Cittadella. Squassando però la coalizione.