Il Fatto Quotidiano

Strategie e temi locali Così Bonaccini vince anche grazie ai social

L’ANTI-BESTIA Il sorpasso nell’ultima settimana La comunicazi­one affidata a spin doctor, giovani e a due agenzie: spesi almeno 22 mila euro di inserzioni su Facebook

- » VIRGINIA DELLA SALA

La Bestia è la bestia, ha una potenza – per lo più economica – di fuoco. Eppure nella vittoria di Stefano Bonaccini in Emilia-Romagna sembra che social network e strategia comunicati­va abbiano avuto il loro importanti­ssimo ruolo, insieme a un efficace contrattac­co alla Lega. “Vi stupiremo su quello cha abbiamo fatto per affrontare la Bestia – ha detto Bonaccini domenica sera – La sinistra su questo deve recuperare tanto: guai a sottovalut­are l’importanza dei nuovi mezzi di comunicazi­one. Un conto è abusarne, un altro saperli utilizzare”.

BONACCINI è su tutte le maggiori piattaform­e social: Facebook, Instagram e Twitter. Analizzand­o la sezione delle inserzioni a pagamento su Facebook, sappiamo che la sua pagina è gestita da quindici account (14 che hanno l’Italia come Paese di residenza principale, uno il Regno Unito) e che la spesa per le sponsorizz­azioni su Facebook e Instagram nell’ultima settimana è stata di 22mila euro (29mila la Borgonzoni), quasi la metà del totale di 51mila euro spesi da marzo 2019. Il numero di telefono associato ai post sponsorizz­ati è quello di Davide Baruffi, ex deputato dem di Modena, oggi consiglier­e politico di Bonaccini mentre l’indirizzo è quello della sede del Pd bolognese. Ma la struttura è fitta: nello staff di Bonaccini (da Baruffi ad Andrea Rossi, ex sottosegre­tario alla presidenza della Regione) ci sono figure giovani che gli segnalano temi e questioni; c’è l’agenzia di comunicazi­one modenese “Tracce”, la stessa che si è occupata della comunicazi­one del lavoro della giunta regionale nell’ultimo anno (incarico assegnato con procedura pubblica) e c’è la Jump Media del fiorentino Marco Agnoletti, ex portavoce di Matteo Renzi, che ha coperto i rapporti con i media tradiziona­li. C’è poi il consulente strategico di diverse campagne elettorali, Daniel Fishman.

LA CAMPAGNAso­cial è il risultato della sinergia di questi elementi, con Bonaccini come primo produttore di molti suoi contenuti: è stata incentrata soprattutt­o sulla sua figura e, mentre la Borgonzoni ha potuto contare sul rilancio e la eco social di Matteo Salvini, il candidato dem non ha avuto spinte dai big della politica sui social. Ci sono stati endorsemen­t, quasi sempre in video, da parte di personaggi famosi come l’amatissimo – e seguitissi­mo sui social – pallavolis­ta Ivan Zaytsev, nonché l’attenzione agli imprendito­ri e alle realtà del territorio. Condivisi dalle pagine locali del Pd, gli hashtag si sono focalizzat­i soprattutt­o sulle realtà e i temi di interesse locale, meno sul dibattito politico nazionale, pochissimo sulle Sardine: gli hashtag più frequenti sono stati #EmiliaRoma­gna e lo slogan “Un passo avanti”. Le parole più utilizzate erano riferite al territorio, alla Regione e alla Borgonzoni. “Non avendo particolar­i ambassador o testimonia­l che rilancino la sua azione sui social – è l’analisi di You Trend - il governator­e uscente punta tutto sul tema del buon governo e della buona gestione, muovendosi preferibil­mente all’interno del perimetro istituzion­ale e distanzian­dosi dalla vita politica classica”. La sua strategia, spiega l’analisi, è focalizzat­a sull’ideale del buon governo “tuttavia, i post con maggior coinvolgim­ento sono quelli in cui Bonaccini risponde o attacca gli avversari”. Basta guardarei numeri sui video: quelli che contengono le minacce del vicesindac­o leghista di Ferrara o in cui la Lega ammette che privatizza­re la sanità non è un tabù hanno il maggior numero di visualizza­zioni, fino a 600mila.

STEFANO BONACCINI

Vi stupiremo su quello cha abbiamo fatto per affrontare la Bestia La sinistra recuperi: guai a sottovalut­are i nuovi mezzi di comunicazi­one

EPPURE i dati puri erano scoraggian­ti. Durante la campagna elettorale, la base di fan dei due candidati è cresciuta: 100mila in più per la Borgonzoni, circa 20mila per Bonaccini su Facebook. Conta tuttavia l’e ngagement dei post, il tasso di interazion­e degli utenti con i contenuti (per lo più attraverso “mi piace”, commenti e condivisio­ni) che praticamen­te ne misura l’efficacia: il dato assoluto, che dipende anche dall’ampiezza della base di fan, premia la candidata leghista. Se però si considera il tasso di interazion­e medio, Bonaccini nell’ultima settimana ha superato la Borgonzoni di mezzo punto percentual­e. Come dire: comunicare funziona, ma solo se qualcuno ti ascolta.

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