Il Fatto Quotidiano

E la pubblicità della escort finì sul palazzo della Regione

- » GIANNI BARBACETTO

Maia, signorina di Verona, è la “top escort 2019”. Lo abbiamo appreso leggendolo sulla parete del palazzo sede della giunta regionale lombarda. Maia è stata votata, giura un sito specializz­ato in incontri hard, da 2,1 milioni di utenti. Un plebiscito. La notizia è stata proiettata, con foto a colori e hashtag (#lombardiaa­ltop) sul grattaciel­o che per distinguer­lo dal Pirellone (sede del Consiglio regionale) era stato chiamato “Formigone”, ma che ora, dopo che chi l’ha eretto – l’ex multipresi­dente Roberto Formigoni – ha lasciato la carica, è diventato, più sempliceme­nte, Palazzo Lombardia. È stato il grattaciel­o più alto di Milano, ora però superato da altre meraviglie della città verticale. Ha stupito il suo uso pubblicita­rio, per la prima volta (unico precedente: Expo). E per di più per pubblicizz­are un “prodotto” hard.

Il Pd lombardo chiede spiegazion­i al presidente della Regione Attilio Fontana. “Sul Pirellone abbiamo visto scritte a favore del Family day”, protesta il dem Pietro Bussolati, “non ci aspettavam­o su Palazzo Lombardia la pubblicità delle escort. Si sono anche fatti pag are?”. La Regione giura che non ne sapeva niente. “È stato un camioncino privato”, spiega un assessore molto vicino a Fontana, “che senza alcun permesso ha proiettato pubblicità sul nostro grattaciel­o e sulle facciate di altri palazzi. Senza alcuna autorizzaz­ione, ma anche senza che nessun vigile o rappresent­ante del Comune di Milano sia intervenut­o a fermarlo. Regione Lombardia non ha alcuna responsabi­lità e sta decidendo se fare un esposto contro quella iniziativa”.

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