Biennale Cicutto è il nuovo presidente: uomo di cinema, chi metterà alla Mostra?
Sono contento e orgoglioso dei miei conterranei emiliano- romagnoli, gente semplice e attenta. Poiché nella nostra indole prevale l’amore, anche per l’avversario, volevo suggerire a Salvini di fare un corso di educazione e convivenza. Io ho smesso a 10 anni di andare a suonare i campanelli. Si riposi e ripassi il catechismo, per evitare di nominare il nome di Dio invano. Faccia una dieta sana, lasci lavorare la magistratura, scompaia per un po’.
“Cosa sarà di me?”: una filastrocca post elezioni
Domani, senza neri,/ senza barche e barconi,/ cosa sarà di me?/ Cosa sarà di me/ con il cuneo fiscale/ il calo delle tasse/ le pensioni più ricche/ i bimbi di Bibbiano/ tornati i genitori/ le elezioni emiliane/ e quelle romagnole?/ Chiuse le produzioni/ di santi, crocifissi,/ corone coroncine,/ statue della Madonna?/ Cosa sarà di me/ se vendono il Papeete/ a un uomo di sinistra?/ Se essere volgari/ non porterà più voti?/ Cosa sarà di me,/ dopo anni di urlate,/ bugie promesse accuse/ le lunghe occupazioni/ delle televisioni?/ Se questa coalizione/ chiamata giallo-rossa/ terrà duro tre anni/ e perderò la voce/ a furia di gridare/ e crescerà la noia/ del popolo italiano/ che cambierà canale/ alle mie apparizioni/ alle continue balle/ ai discorsi banali/ alle ripetizioni/ alle molte panzane?/ Quando dopo l’insonnia/ sul fare del mattino/ nell’incubo dei sogni/ comparirà Andreotti/ gelido, a ricordare/ che logora il potere/ solo chi non ce l’ha/ e mi dirà, Matteo,/ cos’hai combinato/ quell’inizio di agosto?/ Dove avevi la testa?/ Eri proprio suonato?
Zingaretti e Bonaccini ringraziano le Sardine: giusto
La vittoria del Pd in Emilia-Romagna è da dedicare alle Sardine ( e bravi Zingaretti e Bonaccini che le hanno ringraziate). Hanno fatto educazione civica. Molti di quei gio
GENTILE REDAZIONE, ho sentito che il ministro Franceschini ha nominato il nuovo presidente della Biennale di Venezia: Roberto Cicutto, che subentra così a Paolo Baratta. Scusate l’ignoranza, ma chi è? Quale è il suo percorso professionale? Cosa dovremo aspettarci dalla sua nuova presidenza: continuità o discontinuità con Baratta, che pure ha ridato lustro alla Mostra del Cinema e alle Biennali “minori”, come la musica?
CARA ELEONORA, dovremmo confidare nella continuità: il lavoro di Paolo Baratta è stato encomiabile, per merito, per respiro e per cassa. Come ha ricordato “a conclusione del mandato, per il futuro è assicurata una consistente dotazione di riserve economiche e continuità dell’attività”. Dopo il quinquennio, più un mese, di Baratta, tocca dunque a Roberto Cicutto, un tecnico settantunenne elegante e competente nominato dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, che nell’annuncio a nome e cognome gli ha premesso l’indicazione geografica tipica: “Sarà il veneziano Roberto Cicutto il nuovo presidente della Biennale di Venezia”. Non è un segreto che il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e il governatore del Veneto Luca Zaia, secondo cui Cicutto “eredita una macchina super performante”, premessero per l’estensione del dominio garbato di Baratta: un “veneziano” addolcirà la pillola, dovrebbe. Cicutto è uomo di cinema: in scadenza di mandato a Istituto Luce-Cinecittà, dov’era presidente e ad dal 2009, ha fondato nel 1978 la casa di produzione Aura Film – vincendo dieci anni dopo il Leone d’oro per “La leggenda del santo bevitore” di Ermanno Olmi –, nel 1984 la Mikado e nel ’93 la Sacher Distribuzione con Angelo Barbagallo, Luigi Musini e Nanni Moretti. Insomma, sul versante cinematografico un currivani che hanno contribuito alla vittoria, evitando di astenersi, nulla sapevano di quello che stava accadendo, ma – grazie alle Sardine – hanno intuito la bestialità del linguaggio e dei gesti salviniani, il tentativo di rendere l’anima di tutti più cattiva, egoista, rabbiosa. Santori e compagni hanno saputo riparlare di valori, accoglienza, spirito di partecipazione, proprio per evitare che si arrivasse pericolosamente all’uomo solo al comando. culum impeccabile e un’incognita da dirimere a breve termine: il direttore Alberto Barbera scadrà dopo la prossima 77esima Mostra (2-12 settembre), che fare? Ma Cicutto dovrà anche provarsi lontano dal suo core business, ovvero in arte, teatro, architettura, musica e danza: qualcuno teme una sperequazione tra figli e figliastri, di certo qui si valuterà “la nuova fantastica sfida” che Franceschini gli ha assegnato. Mentre si lavorava per una proroga a Baratta, una rosa di nomi era circolata per la prestigiosa e insieme ostica successione: da Goffredo Bettini, che ora potrebbe prendere il posto di Cicutto al Luce, a Francesco Rutelli, da Stefano Boeri a Giovanna Melandri ed Evelina Christillin. L’ha spuntata Cicutto, auguri!
“Istruitevi perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi perché avremo bisogno di tutta la nostra forza”. È L’Ordine Nuovo di Gramsci. I tre elementi di questo motto sono gli odierni ingredienti della vittoria delle Sardine: un passaggio di testimone, da un sardo a una sardina!
DIRITTO DI REPLICA
Eni, in merito ai provvedimenti emessi giovedì dalla Procura della Repubblica di Milano, conferma la propria stima nei confronti degli attuali dirigenti interessati. Eni evidenzia con grande sconcerto che le accuse alla base dei provvedimenti sono state formulate da Piero Amara e Giuseppe Calafiore, pluripregiudicati, e Vincenzo Armanna, indagato sia nel procedimento relativo all’Opl245, sia in quello relativo al “depistaggio”. Si ricorda come nell’ambito del procedimento Nigeria sia stato depositato un documento della Polizia giudiziaria di Torino in cui Vincenzo Armanna, in una conversazione con Piero Amara, al fine di volere estromettere alcuni manager di Eni dalla gestione delle attività nigeriane, rispetto alle quali nutriva interessi economici personali, prometteva di adoperarsi per causare l’emissione di avvisi di garanzia a loro carico da parte della Procura di Milano nell’ambito delle indagini su Opl245. Cosa che avvenne, e che portò all’emissione di avvisi di garanzia nei confronti dell’Ad e dell’ex Ad di Eni. Fatto di estrema gravità, che va letto anche in relazione ai ripetuti tentativi di destabilizzazione della società perpetrati da Amara e Ar m an na , già querelati e denunciati dall’Ad di Eni e dal Chief Services & Stakeholder Relations Officer della società per calunnia e diffamazione aggravata. Eni ha altresì accertato e denunciato per ogni verifica in giudizio il compimento di atti lesivi del proprio patrimonio da parte degli stessi soggetti oggi dichiaranti e di ulteriori partecipanti. Eni ribadisce la propria fiducia nel l’attività della magistratura e ribadisce l’estraneità della società e degli attuali manager interessati dal provvedimento alle ipotesi investigative avanzate allo Stato. Per quanto riguarda l’ipotesi “d epistaggio”, Eni ribadisce la fermissima convinzione di essere parte lesa e continuerà a perseguire la tutela della propria reputazione nei confronti di chiunque sia coinvolto in eventuali ulteriori condotte censurabili in danno sia alla reputazione sia al patrimonio della società.
I NOSTRI ERRORI
Domenica a pagina 4, nell’articolo di Marco Zavagli “Ferrara, faida leghista ( in chat)”, sono state invertite per un errore tecnico la terza e la quarta colonna. Ce ne scusiamo.