Le bici e l’affarone da 600 mila euro del legale di Montante
Confindustria L’acquisto a Milano di una sede per l’esposizione delle due ruote fa litigare gli industriali orfani del condannato
La bicicletta si è rotta. L’Ancma, l’asso ciazione nazionale ciclo motociclo e accessori, cerca di ricomporre i pezzi dopo arresti, destituzioni e strani affari che hanno scalf i t o anche l ’ i m m a g i n e dell’Eicma, la più grande esposizione mondiale del ciclo e motociclo nota come Milan Motorcycle Show.
Nell’anno in cui festeggia il centenario l’Ancma – che riunisce le più grandi aziende costruttrici nel ramo dei veicoli a due ruote – è in aperta guerra con Confindustria dopo la destituzione da parte dei probiviri del presidente Andrea Dell’Orto, tuttora consigliere della Confindustria nazionale, avvenuta nell’aprile del 2019.
“VARIE INADEMPIENZE” la motivazione: su tutte l’acquisto di un immobile avvenuto sotto la sua presidenza per dare una nuova sede all’Eicma, avviato da Antonello Montante, l’ex leader di Confindustria Sicilia e dell’Ancma stessa, nonché ex vicepresidente della Confindustria nazionale, partito dalla piccola città di Serradifalco (Caltanissetta) con il mito di una fabbrica di bici mai esistita, e poi condannato a 14 anni per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, dietro la maschera di paladino antimafia.
“Il punto cruciale è stato l’acquisto dell’immobile a Milano – spiega Franco Acerbis, consociato dell’Ancma –. Ci siamo fidati e abbiamo commesso una leggerezza. Oggi stiamo cercando di ripartire, puntando sul dinamismo, sulla fiducia e sull’onestà”. L’immobile è in via Mecenate 84/A a Milano, acquistato da Dell’Orto, molto legato a Montante di cui è stato vice e successore all’Ancma, dalla Paco Srl società intestata per il 50% a Giuseppe Panepinto, avvocato, che di Montante è il difensore. La trattativa era stata avviata proprio dall’ex leader di Confindustria Sicilia all’interno di quello che è stato definito dall’Antimafia il suo “cerchio m ag i c o”. Ed è stata poi conclusa da Dell’Orto, che era allo stesso tempo presidente dell’A ncma e dell’E i cma. L’affare in teoria valeva poco meno di 2 milioni e 800 mila euro: “Già dopo la destituzione di Dell’Orto – dicono dall’A ncma – a bb ia mo avuto difficoltà a reperire i documenti dell’acquisto”.
POCO PRIMA dell’arresto di Montante, avvenuto nel maggio 2018, l’Ancma versa l’anticipo di 600 mila euro, poi con la destituzione di Dell’Orto salta tutto. E arriva la rottura tra Ancma e Confindustria, finita in tribunale. Nega qualsiasi conflitto di interessi l’avvocato Panepinto nella doppia veste di socio al 50% della Paco Srl e di difensore di Montante: “Non vedo quale contrasto possa esserci tra la difesa personale del Montante e i rapporti fra lo stesso e la società Eicma, con la quale non ho mai avuto alcun rapporto professionale”. L’Eicma cercava un immobile e Montante ha trovato la persona giusta al momento giusto, il suo avvocato.
Eppure l’immobile aveva problemi: non era a norma secondo il preliminare di acquisto tra la Paco ( che per l’al tr o 50% riconduce ancora in Sicilia, a Scicli) e la Rreef fondi immobiliari, società di gestione del risparmio. E questo ha portato l’Ufficio Urbanistica del Comune di Milano, nel 2017, poco tempo prima la conclusione dell’affare, a ordinare la demolizione delle opere realizzate nell’immobile.
In effetti, doveva diventare anche un centro per extracomunitari, gestito da una cooperativa sociale che aveva firmato un contratto di locazione nel 2016, ma non era stato possibile. Anche il ricorso al Tar della Lombardia delle due società è stato inutile.
L’avvocato nega qualsiasi conflitto di interessi Destituito il fedelissimo che fece il preliminare