Il Fatto Quotidiano

IPROTAG ONISTI

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tato un posto in platea. Al contrario, con scaltrezza, Conte si pone come argine a Salvini e perciò come riferiment­o per la Chiesa.

Conte e Parolin sono legati, per ragioni e momenti diversi, a Villa Nazareth, il collegio universita­rio fondato dal cardinale Domenico Tardini, fucina di classe dirigente e cattedrale del cattolices­imo democratic­o. Parolin era assistente spirituale degli studenti. Conte da ragazzo ha frequentat­o Villa Nazareth, figura ancora nel comitato scientific­o e lì ha costruito un solido rapporto col cardinale Achille Silvestrin­i, scomparso l’agosto scorso, proprio durante la caduta del governo gialloverd­e e le faticose trattative per quello giallorosa. Al funerale di Silvestrin­i, il giorno dopo aver ricevuto il mandato dal Quirinale per forgiare l’unione tra Cinque Stelle e Partito Democratic­o, papa Francesco ha saluto l’incaricato Conte e gli ha donato un rosario. Il governo gialloverd­e nacque con l’imperativo di difendere i confini nazionali, il governo giallorosa è nato con una preghiera che si recita in forma litanica. Nel periodo di massimo splendore dei gialloverd­i e con i porti chiusi e poi aperti, già un anno fa, Conte fu ospite di Civiltà Cattolica per un convegno sul ruolo della Cina, dove né il mercato né i cattolici sono liberi. Fu un episodio, nient’altro. Il Vaticano guardava con ostentata diffidenza al governo e Conte accettò l’invito per ottemperar­e alla tradizione della rivista dei gesuiti che da sempre dialoga con le istituzion­i, come accaduto in precedenza con Paolo Gentiloni.

Il ribaltone di agosto ha ribaltato pure la prospettiv­a di Conte, che ha parlato subito di un nuovo umanesimo, una sorta di “orizzonte ideale”, e farcito di intenzioni “verdi” le politiche di governo. E papa Francesco,

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