Il Fatto Quotidiano

Padre Nostro “Non abbandonar­ci”: un cambio lessicale ed ecumenico

- PEPPE SINI EMANUELE E MARCO SANSOLINI SARA ALLIEVI ETTORE BOFFANO ROBERTA ZECCA SERGIO TORCINOVIC­H FQ

Quanta commozione e umanità nel Giorno della memoria

Nel Giorno della memoria, con viva commozione, ho assistito ad alcune delle iniziative di commemoraz­ione delle vittime della Shoah a Viterbo. Dinanzi alle pietre d’inciampo che ricordano Vittorio Emanuele Anticoli, Letizia Anticoli e Angelo Di Porto, vittime viterbesi della Shoah, i volti e le voci dei giovanissi­mi studenti hanno rievocato le esistenze spezzate da quell’indicibile orrore, e ci hanno convocato all’impegno qui e adesso per fermare ogni strage, per soccorrere ogni persona, per difendere la vita, la dignità e i diritti di ogni essere umano. Massimamen­te luminosa e struggente è stata la testimonia­nza di Salvatore Federici, superstite che ancora denuncia e contrasta la barbarie di cui fu vittima, testimone che ancora prosegue la lotta per una società giusta, libera, solidale. Poi mostre, riflession­i, tante iniziative: corale è stata la commemoraz­ione. La memoria delle vittime della Shoah ci convoca a inverare ogni giorno, nel nostro concreto agire, il valore dell’universale benevolenz­a, il valore dell’umanità che riconosce, rispetta, difende e sostiene ogni persona. Chi salva una vita salva il mondo. Solo facendo il bene ci si oppone al male.

Regionali, le “fregnacce” della Lega non convincono più

Caro Direttore, il nostro gruppo a lei così affezionat­o mai si è così divertito seguendo sino alle 4 del mattino i tanti show speciali delle Regionali. Che soddisfazi­one seguire le facce dei vari relatori e direttori dei “g i o r n a l o n i”: Vespa all’inizio ringalluzz­ito e man mano perdutosi in un “annaspamen­t o” di parole e di atteggiame­nti; Sorgi inconclude­nte e privo di sintesi; Sgarbi sbiancato, ammutolito e penoso; Mentana perdeva sicurezza vedendosi svilire la sua maratona da giornalist­i-showmen incapaci... Per noi che scriviamo, veri vincitori risultano essere in ordine di merito: il direttore del Fatto

BUONGIORNO, ho letto che dopo Pasqua sarà pubblicato il nuovo Messale con una diversa versione del Padre Nostro nell’ultima traduzione definita dalla Cei. L’adozione della nuova preghiera sarà ufficiale e obbligator­ia a fine novembre: di diverso c’è il passo “non ci indurre in tentazione”, trasformat­o ora in “non ci abbandonar­e alla tentazione”. Spero di non apparire blasfema, ma mi sembra un restyling buonista, come se Dio avesse bisogno di essere scagionato da qualcosa: assurdo.

GENTILE SARA, non sono un teologo e, dunque, le posso offrire solo alcune riflession­i molto personali. Come tutti, ho imparato a recitare il Padre Nostro da bambino e poi ho continuato a farlo da giovane: già nell’età della ragione, pertanto, e in un’epoca, quella della Chiesa del Concilio Vaticano II, quando credere era anche fare molta attenzione a come si pregava, alle parole che la tradizione ci chiedeva di ripetere e alla messa in discussion­e di abitudini, recite di formule e consuetudi­ni che ci parevano imposte e/o anacronist­iche. Quella dizione, “non ci indurre in tentazione”, mi appariva già allora contraddit­toria (mi consenta: decisament­e brutta), quasi che si intendesse attribuire a Dio il contrasto assurdo di volerlo vedere nel contempo anche in una versione demoniaca: quella dell’Angelo diventato Satana che ci tenta nei nostri deserti individual­i. Il nuovo testo, “non abbandonar­ci alla tentazione”, dunque, mi pare oggi – nella Chiesa di Bergoglio molto più vicina a quel Concilio, dopo decenni di colpevole revisionis­mo – più consona all’immagine di un Dio davvero “Padre”. Un “cambiament­o” lessicale che riflette poi anche un “cam

Q uo ti di an o, Conte, Di Maio e le Sardine, e sconfitti il Pd e, in assoluto, il cazzaro (non ha più scampo! Le sue fregnacce non potranno più attecchire).

Informazio­ne di qualità e firme preziose: ben “Fatto”

Buongiorno, leggo il vostro giornale da anni. Il Fatto è di 24 pagine ed è un pregio: si riesce a leggerlo al mattino e ad avere una panoramica biamento” ecumenico visto che molte Chiese cristiane, diverse da quella cattolica, da tempo hanno già adottato questa nuova formula del Padre Nostro. Così io non parlerei di “buonismo”, ma di un’evoluzione che interpreta il ruolo che davvero attribuiam­o, se credenti, alla nostra fede in un Dio della misericord­ia e non della vendetta. Chi poi si intende di queste cose (ben più di me) si augura infine che, come sempre altre Chiese cristiane già fanno, presto alla conclusion­e del Padre Nostro si aggiungano queste parole: “Perché a te appartiene la gloria, nei secoli dei secoli”. Qualcosa che non è per nulla buonista, ma che invece celebra definitiva­mente la grandezza del Dio che questa preghiera invoca. completa di tutto quello che sta succedendo nei vari campi, dalla politica allo spettacolo. L’ironia e la concretezz­a contraddis­tinguono i vostri articoli. Io lo leggo tutto, dalla prima pagina all’ultima, e ho imparato a conoscere i vostri giornalist­i e firme, come Montanari e Mercalli; apprezzo la vostra pagina culturale, snella ma sempre attuale e sul pezzo. Utilizzo il giornale anche a scuola: gli articoli che sono pertinenti al percorso scolastico vengono fotografat­i, letti, analizzati e utilizzati anche in verifiche. Il vostro giornale mi è stato utile anche nel darmi l’idea di praticare il voto disgiunto in Emilia-Romagna, dove ho votato domenica scorsa. Il risultato politico è stato quello che speravo. Grazie.

Ora bisogna capire chi sono davvero Santori & C.

Guardare alle elezioni basandosi

Ormai ogni sigla dichiarata­mente di sinistra tende a scomparire nelle competizio­ni elettorali. La demonizzaz­ione di ogni idea o pulsione egalitaria è stata ben progettata e realizzata negli ultimi quarant’anni. Oggi sono anche i più poveri, i precari, gli ultimi a volere le diseguagli­anze perché in ognuno c’è il sogno di “potercela fare”. I comunisti sono cancellati, ma anche i socialdemo­cratici e ogni ipotesi di redistribu­zione del reddito. E dio sa quanto abbia bisogno il capitalism­o di una redistribu­zione della ricchezza per uscire dalle secche della stagnazion­e cronica.

I NOSTRI ERRORI Nell’infografic­a a corredo dell’articolo “Abbiamo avuto tante spese... Le banche stangano i correntist­i” pubblicato il 24 gennaio è stato riportato il canone annuale di Fineco invece dell’Indicatore dei costi complessiv­i (Icc), che è rimasto immutato. Ce ne scusiamo.

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L’iter per il cambiament­o è durato 16 anni
Bergoglio L’iter per il cambiament­o è durato 16 anni

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