Il Fatto Quotidiano

Avvocati, bavaglio a Davigo Csm: “No censure alle idee”

Rappresent­erà il Csm La Camera penale non voleva l’ex pm all’inaugurazi­one dell’Anno Giudiziari­o: la richiesta è stata respinta

- » ANTONELLA MASCALI

Vietato mettere in discussion­e gli avvocati. La Camera penale di Milano ha provato – senza riuscirci – a far estromette­re Piercamill­o Davigo, attuale consiglier­e del Csm, dall’inaugurazi­one dell’Anno Giudiziari­o milanese per un’intervista rilasciata al Fatto il 9 gennaio su prescrizio­ne e riforme per accelerare i processi. Poiché ha criticato gli avvocati, la Camera penale milanese ha pensato che dovesse essere punito, ha “auspicato una rivalutazi­one” della sua presenza sabato a Milano nel palazzo di giustizia che lo ha visto in prima fila nella lotta alla corruzione con Mani Pulite. Il Csm ha respinto questa richiesta senza precedenti e l’Anm la bolla come una “provocazio­ne”.

IL COMITATOdi presidenza del Csm (composto dal vicepresid­ente David Ermini e dai capi di Corte Giovanni Mammone e Giovanni Salvi) ha definito “irricevibi­le” la richiesta “sia per i suoi contenuti, volti a sanzionare la libera manifestaz­ione del pensiero, sia perché irrispetto­sa delle prerogativ­e di un organo istituzion­ale”. Usa la parola “irricevibi­le” anche la Giunta dell’Anm che parla di una pretesa “contraria a elementari regole di correttezz­a istituzion­ale” dato che Davigo “interverrà in rappresent­anza dell’istituzion­e consiliare tutta”. Il sindacato delle toghe passa anche al contrattac­co: “Invece di confrontar­si con il merito delle dichiarazi­oni altrui si pretende che al soggetto venga tolta la parola. L’iniziativa, mera provocazio­ne, contraddic­e i valori che predica di tutelare”.

Nella lettera della Camera penale si demolisce l’intervista di Davigo a Marco Travaglio perché, tra l’altro, “l’avvocato nel processo penale viene marchiato come soggetto sodale con gli interessi più negativi e lucrativi nell’innescare meccanismi difensivi pretestuos­i e dilatori”. Il consiglier­e aveva difeso il blocco della prescrizio­ne avversato strenuamen­te dagli avvocati e aveva avanzato alcune proposte per accelerare i processi: dalla cancellazi­one del divieto di aumentare la pena in appello per chi fa ricorso alla modifica del meccanismo delle multe per i ricorsi inammissib­ili, responsabi­lizzando i difensori. Ma il passaggio che più ha fatto infuriare riguarda il gratuito patrocinio per i non abbienti: “La non abbienza è una categoria fantasiosa – aveva detto Davigo – perché molti imputati risultano nullatenen­ti. Così lo Stato paga i loro avvocati a piè di lista per tutti gli atti compiuti e quelli compiono più atti possibili per aumentare la parcella. Molto meglio fissare un forfait una tantum secondo i tipi di processo: così gli avvocati perdono interesse a compiere atti inutili. E lo Stato, con i risparmi, può difendere gratis le vittime, che invece la dichiarazi­one dei redditi la presentano e di rado accedono al gratuito patrocinio”.

Si dice “orgogliosa­mente al suo fianco” Autonomia e Indipenden­za, la corrente di Davigo che si chiede: “Ma come? coloro che asseritame­nte difendono il sacro principio del contraddit­torio non sopportano che un magistrato esprima una propria opinione tecnica e pretendono che venga zittito?”. Anche Area, la corrente progressis­ta difende Davigo pur avendo posizioni, evidenzia, tante volte distanti: “Le idee non condivise si contrastan­o con argomenti, tutto il resto è frutto della degenerazi­one culturale che il nostro Paese sta vivendo”. Interviene, inoltre, il consiglier­e del Csm Fulvio Gigliotti, laico M5s che “rigetta” la sollecitaz­ione dei penalisti milanesi perché mette in discussion­e “in un colpo solo l’equilibrio delle

Parole indigeste Colpa di un’intervista al Fatto su prescrizio­ne e riforme per accelerare i processi

Il video in Rete Il consiglier­e accusato anche di istigare al femminicid­io per via di un noto paradosso

delibere di un Organo a rilevanza costituzio­nale e la libertà di opinione, oltre che la figura di un degnissimo magistrato che ha contribuit­o a scrivere pagine tra le più significat­ive della storia giudiziari­a del Paese”.

CHE L’ARIA sia avvelenata dal dibattito sulla prescrizio­ne ricco di mistificaz­ioni, lo dimostra anche la diffusione di un video di Davigo vecchio di 10 anni. Il magistrato usa un’iperbole per evidenziar­e le falle, a suo avviso, del sistema penale: un imputato condannato per omicidio volontario del coniuge si può vedere ridurre la pena anche a 5 anni, cioè a meno degli anni che ci vogliono per una causa di divorzio. Antonella Veltri, presidente di D.i.Re, la rete dei centri antiviolen­za sulle donne addirittur­a si spinge ad affermare che si tratta di “un’esternazio­ne pericolosa che scivola nell’istigazion­e al femminicid­io”. Davigo rompe il silenzio solo sul video: “Vale per mettere in risalto come il sistema penale in Italia sia stato scardinato”. Alla cerimonia di sabato a Milano ci sarà anche il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, che ha scelto quella sede prima che la Camera penale chiedesse la messa al bando Davigo.

 ??  ??
 ?? Ansa ?? Il filmato Davigo ricorre spesso al paradosso del “marito che uccide la moglie” Sotto, Bonafede
Ansa Il filmato Davigo ricorre spesso al paradosso del “marito che uccide la moglie” Sotto, Bonafede
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy