Barbara Alberti, io ti rapirò
Non dovevi Invece di contaminare con la sua intelligenza e libertà spiegando perfino “La Traviata” ad Antonella Elia, finisce sopraffatta
Stanotte ho sognato di essere il protagonista di Re al ity , il film di Matteo Garrone. Non so se avete presente la scena in cui questo pescivendolo che sogna di entrare nella casa del Grande fratelloscavalca la recinzione di Cinecittà e si intrufola nella casa, di notte, mentre un manipolo di subumani si tuffano in piscina o improvvisano balletti scemi. Ecco, ho sognato di intrufolarmi anche io in quella casa, approfittando del colpo di sonno dell’autore del turno di notte, e di rapire Barbara Alberti. Rapirla di un rapimento salvifico.
Stanotte ho sognato di essere il protagonista di Reality, il film di Matteo Garrone. Non so se avete presente la scena in cui questo pescivendolo che sogna di entrare nella casa del Grande fratello scavalca la recinzione di Cinecittà e si intrufola nella casa, di notte, mentre un manipolo di subumani si tuffano in piscina o improvvisano balletti scemi. Ecco, ho sognato di intrufolarmi anche io in quella casa, approfittando del colpo di sonno dell’autore del turno di notte, e di rapire Barbara Alberti. Rapirla di un rapimento salvifico, sia chiaro, di uno di quei rapimenti fatti a fin di bene, tipo portare via la figlia sedicenne da una festa prima che perda la verginità con uno youtuber deficiente. Ho sognato di portarla con me in una splendida magione coloniale ai Caraibi, di imbavagliarla con un foulard di seta e di legarla al letto per poi attendere la fine del Grande fratello vip imboccandola con prelibatezze esotiche, leggendole tutta la letteratura che desidera, mentre due stalloni cubani le massaggiano la schiena per impedire alle piaghe di deturpare la sua vecchiaia scintillante.
LE LAVEREI le trecce nell’acqua di fonte e le asciugherei col mio alito ogni mattina, per non sciuparle. Tutto, pur di portarla via di lì. Pur di non vederla frugata e valutata dal pubblico del televoto, pur di non assistere allo scempio immeritato della sua persona e della sua storia, pur di non leggere su twitter @Lumachina79 che tra lei e Pasquale Laricchia, preferisce Pasquale Laricchia “perché sarà ignorante ma almeno è più sincero”. A ogni tweet così, c’è una femminista che brucia. Una libreria che chiude. Un sorriso che si spegne, da qualche parte nel mondo. E un Pasquale Laricchia che si riproduce alla velocità della cimice asiatica, finché i concorrenti del Gf del futuro non saranno eliminati non con una nomination, ma col Baygon. Vi sembrerà un futuro distopico, forse, ma a me pare un futuro plausibile e imminente. Io lo so che Barbara Alberti è entrata lì con le migliori intenzioni. Anzi, lei è entrata lì dentro proprio per la sua grandezza: perché la sua superiorità intellettuale si nutre da sempre di contaminazioni col basso, senza snobismi e steccati culturali. Perché è così intelligente da non temere di sporcarsi le mani, perché è libera in maniera trasgressiva e fanciullesca e i compartimenti stagni devono farle schifo almeno quanto i borghesi, i fascisti e i capelli spettinati. Eppure, nella sua esperienza al Grande fratello vip, succede quello che a una come lei non dovrebbe mai succedere e cioè che non è lei a contaminare ma lei a farsi contaminare. Il meccanismo, la compagnia, lo studio, la platea la stanno stritolando e masticando a piacimento, attingendo con cinismo dalla sua intelligenza candida o feroce, a minuti alterni. Ed è così che si ride con lei se chiede che non la si interrompa quando lava i piatti perché “è come interrompere qualcuno che sta scopando” o quando spiega La Traviata a Fabio Testi o Antonella Elia convinti che stia parlando di una serie su Netflix o quando interroga Patrick sulle sue apnee notturne. Il divertimento però dura poco. Il sentimento che prevale, a vederla lì dentro in chi la venera da sempre, è la malinconia. Immalinconisce guardarla imputata nel processo televisivo serale, con Wanda Nara e Pupo chiamati a esprimere un parere su di lei, che è come chiedere a un gatto un parere sulla Cappella Sistina. Immalinconisce il giudizio impietoso e aizzapopolo su sue frasi sparse, isolate, pronunciate da chi non ha la furbizia di capire che se non applichi i filtri del politicamente corretto dentro un reality, finisci scannato come un maiale.
IMMALINCONISCE vederla costretta a giustificarsi davanti al tribunale dei social perché ha detto che Pasquale Laricchia “ha lo sguardo da assassino, è stupido, è molesto”, perché l’assenza di filtri non è un alibi, in quei contesti, e finisce che una donna meravigliosa, nella narrazione cinica e semplificata del reality, appare come una vecchia stronza. E Laricchia un gigante. Immalinconisce vederla condividere la tavola con Antonio Zequila, infilarsi nel gossip tra Licia Nunez e Imma Battaglia, vederla bollata come “demente” da una tizia che ha in curriculum Uomini e donne. Immalinconisce sentire Signorini che chiama i concorrenti “vi p pp oniiiiiii” e sapere che nel grande mucchio degli sfigati di questa edizione c’è anche lei. Che non doveva. Che a 75 anni, per i tanti che non sanno nulla di lei e la identificavano al massimo per le trecce che le incorniciano il viso, ora sarà la vecchia stronza buttata fuori a furor di popolo o “la macchietta naïf simpatica, ma mezza matta che vince, che facciamo un selfie?”. Immalinconisce il suo sguardo attonito quando in diretta si rivede nei video che hanno montato, quando sembra non riconoscersi e un po’ vergognarsi, quando sembra capire di essere l’ingranaggio di una macchina impietosa, che cannibalizza la sua genuinità e le toglie verità, spessore e grazia, tramutandosi in quel “Maleducata!” gridato a lei da Signorini qualche sera fa. “Io sono ip erb olic a!”, ha cercato di spiegare a chi le rimproverava quelle parole dure su Laricchia. Ed è nel suo essere inconsapevole di avere davanti dieci persone convinte che “iperbolica” sia una parabola per captare segnali alieni nello spazio che sta il sunto di tutto.
NON HA SOPRAVVALUTATO se stessa, Barbara Alberti, andando lì. Ha sopravvalutato la compagnia e il contenitore, li considera innocui, perfino divertenti. Non ha considerato, l’immensa Barbara, che nell’epoca dei “professoroni” sbeffeggiati dai forconi e dalla politica, non sono più i Laricchia o gli Zequila gli insetti curiosi, da guardare con la curiosità dell’entomologo, ma lei. Troppo anti-borghese, coraggiosa, colta e sarcastica per non essere “freezata” per sempre in un personaggio che non le somiglia. Domani provo a rapirla, lo giuro.
IO TI SALVERÒ/1
Insopportabile che su twitter @Lumachina79 le preferisca Pasquale Laricchia “perché sarà ignorante, ma è sincero”
IO TI SALVERÒ/2
Wanda Nara e Pupo danno un parere su di lei, che è come chiederlo a un gatto sulla Cappella Sistina
La prenderei e la porterei ai Caraibi per non vederla esposta al televoto o costretta a condividere la tavola con Antonio Zequila