Porto Genova, Tir al posto del parco. E Spinelli ringrazia
Non ci sarà un parco, ma un parcheggio per camion di fronte alla settecentesca Villa Bombrini di Genova. Lo hanno dec i s o R egione e Comune a dispetto del piano urbanistico e degli Accordi per Cornigliano con cui nel 2005 fu disciplinata la restituzione alla città di alcune aree Ilva. Gli enti hanno accolto una richiesta di Aldo Spinelli (poi defilatosi) e di alcune associazioni di autotrasportatori che hanno ventilato il caos dati la carenza di parcheggi per i tir in transito nel porto e il venir meno a breve della maggior area adibita a questa funzione. Si tratta di uno spazio a Campi, che lo stesso Spinelli (finanziatore della fondazione Change del governatore Toti) comprò dal Comune anni fa. All’imprenditore è arrivata un’offerta importante di Amazon, incompatibile col parcheggio. Da qui la richiesta di un’alternativa. Da accogliere, perché, sostiene il sindaco Bucci, “Amazon non c’entra”, quello spazio serve per montare gli impalcati del ponte, sebbene lo stesso Bucci, commissario per la ricostruzione del Morandi, non abbia esercitato poteri coercitivi in tal senso e l’opera in 4 mesi sarà finita. I camion a Bombrini resteranno invece 30 mesi. Il tempo per il Comune di comprare una centrale elettrica di Arcelor, smantellarla, bonificarla e farci il parcheggio. Tempistica incongrua secondo i consiglieri regionali Pd Giovanni Lunardon e Pippo Rossetti, che paventano il sacrificio permanente di uno spazio destinato al verde pubblico. Tanto più che un’area parcheggio camion c’è già, individuata dagli accordi del 2005 che stanziarono 70 milioni. Soldi mai spesi, però, perché l’area fu affittata per farne un deposito container, illegittimamente secondo Tar e Consiglio di Stato. Solo nel 2018 la controllata della Regione che la gestisce ha dato lo sfratto, peraltro avviando una gara che prevede il mantenimento del deposito. L’attuale occupante può sperare così nella botte piena e nella moglie ubriaca: è il gruppo Spinelli.