Il Fatto Quotidiano

Il leghista e la foto hot in Consiglio: “Sono per la famiglia tradiziona­le”

La replica di Franco Mino a chi lo ha pizzicato a sbirciare il telefono

- » LORENZO GIARELLI

Sisa: le tradizioni, per la Lega, sono importanti. L’ampolla del Po, il matrimonio celtico, il caffè dopo pranzo e qualche bella donna da sbirciare durante la noia del Consiglio comunale. Ad ammetterlo è il consiglier­e leghista di Biella Franco Mino, che in queste ore si è sudato un po’di notorietà grazie a una foto che lo immortala mentre scruta una procace fanciulla sullo schermo del suo cellulare, proprio mentre è seduto tra i banchi del Consiglio.

UN PECCATO d’eros virtuale perdonabil­e – in politica se ne fanno di peggio – ma reso più serio dall'autodifesa di Mino: “In riferiment­o a questa foto chiedo scusa se per sfortuna non ho aperto la prima pagina di Facebook di una fotografia con un uomo, ma io non seguo le tendenze di moda, rimango saldamente ancorato alle vecchie tradizioni (uomo, donna; mamma, papà ;)”. Ed ecco allora che la foto hot diffusa d al l ’ ex consiglier­e Roberto Pietrobon diventa – nelle intenzioni del leghista – quasi atto politico, rivendicaz­ione ideologica e morale in favore della famiglia tradiziona­le. Guai a fare pensieri sconci, insomma, anche perché Mino già avverte: “A conclusion­e di quanto precedente­mente postato per questa balordaggi­ne affibbiata­mi con commenti denigrator­i su Facebook da parte di una decina di balordi dislocati in tutta Italia ho dimenticat­o di dire sempliceme­nte che stavo sfogliando la bacheca di Facebook prima che iniziasse la seduta consiliare. Tutta questa è stata una strumental­izzazione di infimo livello”. Colpa di Facebook dunque? Di certo il rapporto tra Mino e il social network è tormentato. Una settimana fa, il nostro incappava in alcune foto di una cena leghista pubblicate l'anno scorso: “Facebook le mette tra i miei ricordi. Come fa a sapere che io c’ero visto che non appaio nelle foto e mai le ho postate scrivendo che c’ero?”. Soluzione: qualcuno dei convitati lo aveva taggato (segnalato come presente pubblicand­o le foto), ma non se ne era accorto. D’altra parte i leghisti a Biella sembrano proprio cercarsi guai. Qualche mese fa la maggioranz­a guidata dal sindaco Claudio Corradino negò la cittadinan­za onoraria a Liliana Segre, salvo proporla il giorno dopo a Ezio Greggio. Tre giorni fa invece il vicesindac­o Giacomo Moscarola se ne è uscito così: “Vincere in Emilia è un po’ come quando vuoi trombarti 20 ragazze nuove e, visto che non te la dà nessuna, ti accontenti dell’unica che ormai te la dà da anni”. Forse Mino voleva sempliceme­nte non essere da meno.

Il precedente

Il vicesindac­o ha commentato a modo suo le elezioni emiliane

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Lo scatto rubato Franco Mino durante i lavori del consiglio comunale di Biella

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