Il Fatto Quotidiano

Cuccia di Stato Maggiore per il cane del generale

4.250 euro più Iva per un recinto

- » TONI DE MARCHI

Èun recinto piuttosto anonimo, tra qualche palma non troppo in salute. Niente di lussuoso, ma certo in una locationes­clusiva nel pieno centro di Roma. Trecento metri a sinistra c’è il Quirinale, cento metri più a destra la caserma “maggiore Alessandro Negri di Sanfront” che ospita i corazzieri. Il luogo è uno dei più protetti e sorvegliat­i d’Italia.

Èun recinto piuttosto anonimo, tra qualche palma non troppo in salute. Niente di lussuoso, ma certo in una location esclusiva nel pieno centro di Roma. Trecento metri a sinistra c’è il Quirinale, cento metri più a destra la caserma “maggiore Alessandro Negri di Sanfront” che ospita i corazzieri. Il luogo è certamente uno dei più protetti e sorvegliat­i d’Italia, il palazzo che ospita, tra gli altri, lo Stato Maggiore della Difesa in via XX Settembre. Qui passa, non sempre, le sue giornate un inquilino illustre a quattro zampe, potremmo dire un gallonato, anzi il più gallonato d’Italia: il cane del generale Ezio Vecciarell­i, capo di Stato maggiore della Difesa.

IL CORTILE è discreto, dà accesso direttamen­te all’ala di Palazzo Esercito che da non molto tempo ospita anche lo Stato maggiore della Difesa. Dall’inizio del 2019 in questo tranquillo e riparato angolo della Roma umbertina ha trovato frequente per quanto precario alloggio anche il miglior ( suppongo) amico di Vecciarell­i. Il generale è al vertice della Difesa italiana dal 6 novembre 2018. Poco dopo, a dicembre, una ditta di Rignano Flaminio, la Az. Service L., riceve l’incarico di realizzare l’alloggio, diciamo così, di servizio per il comandante in capo a quattro zampe. Un alloggio sobrio, come si conviene alla dignità dell’occupante, senza troppi fronzoli così da non dare troppo nell’occhio. Un po’ di riservatez­za serve, alla fine questi palazzi proteggono i segreti più delicati della nostra Difesa.

L’ordine per la costruzion­e dell’alloggio di servizio del nostro Fido- in- capo viene fatto secondo le regole del buon governo tramite il Mercato elettronic­o della Pubblica amministra­zione, a trattativa privata. Spesa totale: 4.250 euro, oltre al 22 per cento di Iva. La descrizion­e della commessa non parla esplicitam­ente della destinazio­ne del manufatto da costruire. “Realizzazi­one nuova recinzione nell’area limitata presso il cortile n. 3 di Palazzo Difesa” si dice nell’ordinativo alla ditta.

Non è chiaro a che titolo il Fido-in-capo abbia titolo a una cuccia di servizio a spese dello Stato. Forse risulta “per t ra s c in a m en t o ” del diritto all’appartamen­to di servizio che invece spetta sicurament­e al generale Vecciarell­i. Al capo di Stato maggiore della Difesa viene assegnato un alloggio cosiddetto ASIR (alloggio di servizio di rappresent­anza), uno dei soli sei sopravviss­uti al taglio dei 55 lussuosi alloggi che venivano assegnati fino a pochi anni fa ad alcuni generali. Tra l’altro è curioso notare come tra chi ha diritto a un alloggio di rappresent­anza vi siano i capi delle Forze armate ma non il ministro della Difesa al quale spetta solo un alloggio cosiddetto ASI (alloggio di servizio connesso all’incarico).

LA DIFFERENZA­è sostanzial­e: gli ASIR sono alloggi principesc­hi che arrivano anche a 500 mq di superficie e buona parte delle spese, compreso il personale domestico e di pulizia, sono a carico dello Stato. Gli altri (come quello assegnato all’ex ministra grillina Elisabetta Trenta che ha provocato tanto scandalo) sono normali appartamen­ti senza ulteriori benefit.

Tra le spese a carico della collettivi­tà, tuttavia, non risulta ci sia anche il recinto per il cane. I decreti e le circolari che regolano gli alloggi di servizio non ne fanno cenno. In realtà le norme non consentire­bbero neppure ai militari di portare i propri amici a quattro zampe sul posto di lavoro. Ma alla Difesa ricordano come un altro capo di stato maggiore, l’ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, si facesse spesso accompagna­re dal gatto che aveva l’abitudine di zampettare sul tavolo delle riunioni. Chissà, forse anche il trasportin­o del micio era a carico del bilancio della Difesa.

P.S. La Difesa, interpella­ta con una email inviata al capo d el l’Ufficio comunicazi­one, generale di brigata Vincenzo Romano, per avere conferma di quanto riportato è rimasta senza risposta. Una vecchia, brutta abitudine dei militari.

Amico a 4 zampe Il generale Ezio Vecciarell­i ha fatto costruire (con regolare gara) una dimora per il “cucciolo”

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Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Ezio Vecciarell­i
Ansa Forze Armate Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Ezio Vecciarell­i
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