Il Fatto Quotidiano

“L’Eni fece spiare e pedinare i pm delle sue indagini”

Mazzette nigeriane Le accuse di Amara, ex legale del Gruppo: “Mi chiesero attraverso Verdini di accusare altri manager del depistaggi­o delle inchieste milanesi”

- » ANTONIO MASSARI

L’Eni spiava i magistrati che accusavano l’ad Claudio Descalzi e il suo predecesso­re Paolo Scaroni di corruzione internazio­nale per la maxi tangente da 1,092 miliardi di dollari che, secondo l’accusa, il colosso italiano avrebbe pagato per ottenere il giacimento petrolifer­o Opl 245 in Nigeria.

A rivelarlo davanti ai magistrati milanesi, che ieri hanno depositato il verbale dei suoi interrogat­ori, è Piero Amara, ex avvocato esterno dell’Eni, a sua volta indagato ( tra le diverse accuse che gli sono mosse) per aver cercato di sabotare l’inchiesta milanese contribuen­do a far aprire, presso la Procura di Siracusa, un fascicolo farlocco su un presunto (e finto) complotto proprio contro Descalzi. Non solo. Amara ha già sostenuto che l’ex manager Eni Vincenzo Armanna, imputato nello stesso processo con Descalzi, sarebbe stato contattato per ritrattare la sua versione contro l’ad dell’Eni con la promessa di una riassunzio­ne nel colosso petrolifer­o. E ancora: Amara riferisce che “attraverso Denis Verdini, gli è stato nuovamente proposto di scaricare la responsabi­lità del finto complotto su Massimo Mantovani (ex capo dell’area legale dell’Eni, ndr) e Vella (Antonio, manager Eni, ndr)”. Amara sostiene di aver ricevuto “un appunto manoscritt­o in originale redatto da Verdini” che gli è stato “consegnato nel corso dell’incontro avvenuto con Verdini da Ignazio Abrignani”, ex deputato.

VERDINI è imputato a Messina in un processo per finanziame­nto illecito. “Denis – dice Amara – mi scrive le dichiarazi­oni che avrei dovuto rendere nel processo a suo carico a Messina... nel contesto mi ribadisce che qualora avessi parlato della vicenda Eni avrei dovuto sostanzial­mente dire che Vella e Mantovani volevano salvare Descalzi ed erano i reali ispiratori delle manovre, sia di quella ‘olio di palma’ che del ‘ c om pl ott o’ ”. Rintraccia­to dal Fatto Quotidiano, l’ex parlamenta­re Abrignani, dello stesso partito di Verdini (Ala), spiega: “Non ho assistito al loro incontro e non ne conosco il contenuto, ma posso confermare che Verdini mi chiese lo studio per incontrare Amara poco prima della scorsa estate, credo tra maggio e giugno”.

Il 16 dicembre 2019 il procurator­e aggiunto di Milano

Laura Pedio e il sostituto procurator­e Paolo Storari chiedono a Piero Amara: “Ha riferito circa la raccolta informazio­ni sul conto di magistrati e i membri del consiglio di amministra­zione da parte dell’Eni. Può riferire chi sono queste persone e la fonte delle sue conoscenze?”. Amara risponde: “Ho saputo da Claudio Granata ( numero due dell’Eni e braccio destro di Descalzi, ndr) e mi è stato confermato da Rapisarda (Alfio Rapisarda, responsabi­le sicurezza della compagnia, ndr) che l’Eni in relazione al procedimen­to Opl 245 ( o altri procedimen­ti che coinvolgev­ano la società) ha svolto una attività di raccolta di informazio­ni nei confronti dei membri del consiglio di amministra­zione tesa ad acquisire notizie utili per screditare le persone o sfruttare a proprio vantaggio quanto acquisito. So con assoluta certezza che questa attività è stata svolta nei confronti di Karina Litvack (consiglier­e di amministra­zione del gruppo, ndr) (...), Luigi Zingales (ex consiglier­e, ndr) (in modo particolar­mente pressante), nei confronti del giornalist­a Gatti (Claudio, ndr), nei confronti del dirigente Cao (Stefano, ndr). Mi risulta che sono state raccolte informazio­ni sui pubblici ministeri Paolo Storari, Sergio Spadar o e il procurator­e aggiunto Fabio De Pasquale. Ho già riferito in merito all’attività svolta nei confronti del procurator­e aggiunto Ielo (Paolo Ielo, procurator­e aggiunto di Rona, ndr). So anche che erano state acquisite informazio­ni su coloro che avrebbero potuto presiedere i collegi giudicanti del processo Opl 245”. La versione di Amara ovviamente è tutta da verificare, ma il contenuto delle sue dichiarazi­one è davvero inquietant­e.

“MI È STATOdetto – continua Amara – che sono state acquisite notizie, oltre che dalle banche dati, anche attraverso pedinament­i e intercetta­zioni ambientali in luoghi di incontro (ristoranti, bar...). Mi è stato detto che l’esito delle attività svolte sui magistrati non hanno dato alcun risultato utile per l’Eni”.

I verbali di Amara sono stati depositati ieri dal pm Fabio De Pasquale nel processo sulla maxi tangente dell’Opl 245 dopo che mercoledì aveva deposto in aula il super testimone dell’accusa, il nigeriano Isaac Eke, che Armanna aveva indicato in precedenza con il nome di Viktor. Secondo Armanna, Eke gli aveva riferito che 50 milioni della presunta tangente erano rientrati in Italia, consegnati, nel 2011, al dirigente Eni Roberto Casula. Eke, che in una lettera aveva confermato di aver conosciuto Armanna nel 2009 e si era detto disponibil­e a testimonia­re, in Tribunale a Milano ha negato tutto, ammettendo di aver fugacement­e incontrato Armanna un paio di volte tra il 2014 e il 2015, quindi in un periodo ininfluent­e per le indagini. Negli atti depositati da De Pasquale, però, si scopre che la posizione di “Viktor” appare nella “bozza di memoria che Armanna, su indicazion­e di Granata, predispose nel maggio del 2016”. È una memoria che, secondo Amara e lo stesso Armanna, era stata predispost­a proprio per ritrattare le accuse contro Descalzi in seguito alle pressioni di Eni. “Un ultimo appunto a pagina 4 riporta il nome ‘Victor’”, dice Amara, “anche di questo appunto all’epoca non capii il significat­o, mentre oggi le cose mi sono certamente più chiare”.

I magistrati milanesi intercetta­ti in bar e ristoranti Prese informazio­ni anche sul giornalist­a Gatti e sui consiglier­i critici Litvack e Zingales

Il summit

L’ex deputato Abrignani conferma al Fatto: “L’incontro con Denis è stato fatto nel mio studio”

 ?? LaPresse ?? Il mega affare Il processo riguarda la presunta maxi tangente pagata per il giacimento Opl 245
LaPresse Il mega affare Il processo riguarda la presunta maxi tangente pagata per il giacimento Opl 245
 ?? LaPresse ?? Superteste L’ex legale dell’Eni, Piero Amara
LaPresse Superteste L’ex legale dell’Eni, Piero Amara
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy