Il Fatto Quotidiano

Le piazze, gli appelli e il mini-programma Le Sardine lanciano un amo ai giallorosa

La strategia dei “pesciolini” per convincere Pd e M5S a correre insieme

- » LORENZO GIARELLI E GIACOMO SALVINI

Il difficile dialogo tra 5 Stelle e Pd in Toscana potrebbe avere mediatori convincent­i. Quel che infatti appariva improbabil­e fino a qualche giorno fa adesso è per lo meno una possibilit­à su cui lavorare. E anche se le Sardine rimangono “fieramente apartitich­e”, sono proprio i ragazzi delle piazze toscane a lanciare l’amo per una convergenz­a unitaria anti-Salvini. In questi giorni il coordiname­nto regionale ha diffuso un appello senza riferiment­i diretti a partiti e leader, ma che suona come una richiesta ai giallorosa: “Tuteliamo la pluralità dei soggetti politici progressis­ti, ma ci appelliamo alla loro responsabi­lità affinché, tutti, contribuis­cano a collaborar­e per il buon governo che è stato e che dovrà resistere di fronte alle sigle che cercherann­o di ridurre la politica ad uno sterile scontro tra guelfi e ghibellini”.

L’appello è di certo rivolto al centrosini­stra tradiziona­le che alla fine dovrebbe sostenere Eugenio Giani, ma non solo. Daniele Tarantino, referente di Massa delle Sardine, lo spiega chiarament­e: “La funzione del manifesto è anti-Lega. In piazza con noi sono scesi molti elettori anche dei 5 Stelle e quindi penso che centrosini­stra e M5S debbano correre insieme. Non saremo noi a immischiar­ci ai tavoli istituzion­ali, ma uniti sono sicurament­e più forti”. Anche Danilo Maglio, referente fiorentino, lascia intendere il senso dell'appello pur senza nominare il M5S: “Non ci rivolgiamo solo alla sinistra, ma a tutte le forze progressis­te anti-Lega”. Stessa convinzion­e della pistoiese Francesca Cimò secondo cui quello delle Sardine è “un appello all’unità rivolto a qualsiasi realtà”, perché l’obiettivo primario “è arginare il populismo di destra” e serve “una riflession­e su quanto sia convenient­e dividersi”. Più esplicito Mattia Ciappi, referente senese: “Credo che l’elettorato dei 5 Stelle in Toscana sia in gran parte di sinistra. Una convergenz­a sui temi si può trovare. Mi auguro che il Movimento non ripeta l’errore di andare da solo e instauri un dialogo costruttiv­o con il centrosini­stra”.

LE PRIME RISPOSTE politiche sono arrivate ieri da entrambe le parti: dal Pd il candidato Eugenio Giani ha detto che, sebbene sia rimasto poco tempo, va cercato un “dialogo con il Movimento 5 Stelle” per “costruire qualcosa insieme” e anche il sindaco di Firenze Dario Nardella ha incontrato il capogruppo M5S in consiglio comunale, Roberto De Blasi, per “intensific­are il dialogo”. Tra i grillini, per la prima volta, la candidata Irene Galletti parla di “confronto” aperto. Nel mezzo le Sardine che a un’alleanza tra i giallorosa ci sperano, provando a pungolarli tra qualche settimana. Nell’ultima riunione di Viareggio sono state annunciate tre manifestaz­ioni pre-elettorali a Pisa, Grosseto e Firenze e i leader toscani si sono dati un metodo di lavoro: ogni coordinato­re provincial­e sta elaborando dei “mini-programmi” sui temi più rilevanti nelle proprie città come le grandi opere (Firenze e Prato), l’edilizia scolastica (Massa Carrara) e la lotta alle disuguagli­anze. Una volta individuat­e le proposte, sfideranno la coalizione che sostiene Giani a inserirle nel programma elettorale.

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