Il Fatto Quotidiano

Ma insomma ’sta Brexit alla fine non era niente di che...

- » MARCO PALOMBI

Così stasera, a tre anni e mezzo dal referendum, ci sarà la Brexit, anche se da ieri – dopo aver letto i giornali – non pare essere ’sta gran cosa: pagine interne, toni moderati... Repubblica ha una pagina “Brexit. Cosa cambia”. Il CorSera , invece, ci spiega che “non sono mai stati europei” (e allora?). Il Messaggero: “Bruxelles: addio agli inglesi, nuovi equilibri in Parlamento”. Il Sole: “Brexit, il terremoto che cambia i rapporti di forza nella Ue”. La Stampa è l’unica un po’ battaglier­a: “Effetto Brexit: Londra vieta il suo mare alla pesca Ue”. Per carità, se vogliono metterla così va bene, ma a noi piaceva di più la fase psichedeli­ca: “Brexit svuota la tavola degli inglesi”, “Carenza di medicine”, “Brexodus: aziende e banche in fuga”,“le banche via: choc da 1.300 miliardi”. Questa cosa delle banche, un classico da oltre tre anni, fu l’occasione della mitica missione londinese Alfano- Padoan-Maroni-Sala per invitare la “City” a spostarsi a Milano insieme all’Agenzia del farmaco (vabbè...). Citiamo su questo, per puro dovere di cronaca, un pezzo di Reuter s di qualche giorno fa: “Un migliaio di società finanziari­e Ue pianifican­o l’apertura di una sede nel Regno Unito dopo la Brexit”. Ora, la vita è difficile, la geopolitic­a di più, il destino incerto e la cazzata sempre in agguato, ma non è questo il punto. Noi siamo stilisti e – diceva il grande Contini – “in quanto tali a-tematici”: il merito non ci interessa, solo la coerenza artistica. Quindi domani speriamo di leggere da qualche parte il titolo: “La Gran Bretagna è affondata nell’Atlantico”.

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