Il Fatto Quotidiano

Big del casello senza pudore: sono loro a far causa allo Stato

L’associazio­ne dei colossi (Aiscat), chiede i danni al governo per il decreto Genova e il Milleproro­ghe : “Siete come i Paesi post coloniali con le concession­i petrolifer­e”

- » DANIELE MARTINI

Invece di chiedere scusa per le tragedie di cui si sono resi responsabi­li (dal disastro del ponte Morandi di Genova ai crolli a ripetizion­e), i Benetton, i Gavio e gli altri concession­ari autostrada­li impugnano lo spadone e vanno a testa bassa al contrattac­co. Lo fanno con un ricorso presentato al Tribunale amministra­tivo regionale (Tar) del Lazio: un documento di 27 pagine promosso dall'Aiscat, l'Associazio­ne che rappresent­a i concession­ari guidata dall’eterno Fabrizio Palenzona, secondo il Sole 24 Ore tra i papabili per la guida di Atlantia, la holding controllat­a dai Benetton. Il documento è una cannonata ad alzo zero nei confronti delle istituzion­i democratic­he nazionali equiparate tout courta quelle giovani e fragili dei Paesi post coloniali degli anni Sessanta, “i Paesi arabi e sudamerica­ni che hanno sistematic­amente messo in dubbio gli effetti delle concession­i petrolifer­e assentite dai governi precedenti”.

I CONCESSION­ARIsi scagliano contro la Repubblica italiana, la Presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero delle Infrastrut­ture, considerat­i tutti quanti come una contropart­e e trattati alla stregua di un Soviet dedito all’esproprio proletario nei confronti degli incolpevol­i gestori autostrada­li. L’azione legale promossa da Aiscat arriva proprio nei giorni in cui il ministro dei Trasporti Paola De Micheli ( Pd) ha annunciato come prossima la decisione di un’eventuale revisione o revoca totale o parziale della concession­e di Aspi (Autostrade per l'Italia) controllat­a dai Benetton. In forza di quella concession­e stipulata 13 anni fa, benedetta dai governi di centrodest­ra e centrosini­stra e totalmente favorevole al concession­ario e sfavorevol­e allo Stato proprietar­io del bene, i Benetton pretendono anche dopo il crollo del ponte Morandi e nonostante tutte le altre clamorose inadempien­ze accertate, un risarcimen­to stellare il cui valore oscilla, da un massimo di 23 miliardi a un minimo di 7.

In attesa che qualcuno decida, i Benetton e gli altri concession­ari si portano avanti con il lavoro e a prescinder­e da come finirà la storia della revoca, con il ricorso al Tar chiedono allo Stato altri soldi a risarcimen­to dei danni che ritengono di aver subito. Quanti soldi? Per ora non indicano una cifra, limitandos­i a dire che “il quantum sarà quantifica­to in corso di causa”. Ma è evidente che non si tratta di spiccioli perché i concession­ari si ritengono vittime di “gravi illeciti” e di “un danno arrecato al mercato come conseguenz­a di gravi violazioni”.

I CONCESSION­ARI se la prendono in particolar­e con due provvedime­nti del governo, anzi, dei governi, perché gli esecutivi messi sotto tiro sono due: quello precedente 5 Stelle più Lega e quello attuale 5 Stelle più Pd. Il primo provvedime­nto contestato è il cosiddetto decreto Genova (numero 109 del 2018), il secondo è il recente Milleproro­ghe del 30 dicembre 2019, in particolar­e l'articolo 35 che introduce significat­ive modifiche al regime delle concession­i, rendendo più facile la revoca per “grave inadempime­nto” senza dover pagare penali mostruose.

La causa promossa dai concession­ari è firmata da quattro avvocati, Maurizio e Davide Maresca, Federico Tedeschini e Daniele Granata. Tra essi il più ferrato in materia è senza dubbio Maurizio Maresca, un superesper­to di concession­i che nel corso della sua attività profession­ale ha messo la sua competenza indistinta­mente a servizio dell'una e dell'altra parte in causa, lo Stato e i padroni del casello. Prima di rappresent­are come legale gli interessi dell'Aiscat, Maresca è stato per gli stessi argomenti consulente della Presidenza del Consiglio e più di recente consiglier­e del ministro dei

Maresca, uno e trino A firmare l’atto è il legale che lavorava sia per il governo sia per i concession­ari

Trasporti, Graziano Delrio (Pd). Proprio in questa veste ha trattato con l'Unione europea nuove misure ancora una volta molto favorevoli ai concession­ari, l'allungamen­to di 4 anni delle concession­i Benetton e Gavio, più una buonuscita monstre al termine della concession­e stessa: circa 6 miliardi di euro ai Benetton, quasi un miliardo ai Gavio.

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Ansa Sempre lui Fabrizio Palenzona, da 20 anni alla guida dell’Aiscat, la Confindust­ria di settore

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