“Vedo voglia di restaurazione anche sui poveri e sul lavoro”
DomenicoDeMasi “La restaurazione punta alle misure economiche dei 5 Stelle”
Scampato pericolo. Ma siamo sicuri? Domenico De Masi, sociologo del lavoro e professore emerito alla Sapienza, ne è moderatamente sicuro: “In Emilia Romagna sono capitati alcuni benedetti imprevisti, come le Sardine, che hanno dato una mano preziosa per sconfiggere Salvini. Ci hanno salvato da un pericolo a cui Luigi Di Maio, con la decisione di presentare un candidato 5stelle, ci aveva esposti. Per fortuna il voto disgiunto ha contribuito a questo risultato, altrimenti oggi saremmo in mano a Salvini. Ovvio raccomandare che questo scampato pericolo non deve farci abbassare la guardia”.
Professore, sospiro di sollievo a parte, vede segnali reazionari come si diceva una volta?
Altan direbbe: “Mi sorprende questa svolta autoritaria: debbo essermi perso la spinta progressista!”. Ci sono espliciti segnali reazionari nel mondo del lavoro e nella lotta alla povertà. Con i 5 Stelle in difficoltà si vorrebbe mettere in discussione quel che di buono hanno fatto. Penso soprattutto al reddito di cittadinanza e al decreto Dignità. Grazie ai quali quelle situazioni estreme che Ken Loach racconta nel suo terribile e bellissimo film Sorry, we missed you ambientato in Gran Bretagna, in Italia non sono più possibili. Quella flessibilità feroce che condanna il protagonista a lavorare sempre, con ritmi spietati e senza tutela nemmeno in caso di malattia, qui non è più possibile. Stupisce che di questo nostro progresso sociale non si legga sui giornali e non si senta nei talk show. I 5Stelle hanno portato avanti una crociata sacrosanta, cioè distinguere i poveri dai proletari.
Il povero non è un lavoratore che deve ottenere un aumento salariale?
Sui 5 milioni di poveri assoluti rilevati un anno fa, il 60% non era in grado di lavorare perché invalido, minore o vecchio. Non c’è nessun rapporto tra la povertà e la ricchezza di un Paese. Gli Stati Uniti sono uno dei paesi più ricchi del mondo eppure hanno 30 milioni di poveri: questi sono cresciuti anche quando cresceva la ricchezza. Per salvare i poveri occorre una provvidenza statale urgente. Questa distinzione non l’aveva fatta la Dc, che si ispirava ai principi del cattolicesimo, non il Partito comunista che si rifaceva alla solidarietà politica. Quella dei 5 Stelle è stata una nobile intuizione e una miracolosa realizzazione che poi nemmeno loro sono in grado di difendere.
Prima c’era il Rei, dicono. Ma i due provvedimenti sono imparagonabili! La legge istitutiva del Rei era un guazzabuglio inapplicabile tanto è vero che, nei primi otto mesi, ne hanno beneficiato solo 980mila poveri percependo una media di 293 euro. Invece nei primi otto mesi del Reddito di cittadinanza ben 2,5 milioni di poveri hanno ottenuto un sussidio medio di 520 euro. È vergognoso il parallelo scagliarsi di Renzi, Salvini contro questa misura di giustizia sociale.
Che pensa del tentativo di non far parlare Davigo all’inaugurazione dell’Anno Giudiziario?
Una vergogna. Figuriamoci se un magistrato specchiato come Piercamillo Davigo non possa parlare e proprio nel tribunale di Milano! Certi disvalori purtroppo sopravvivono anche ai loro portavoce. Berlusconi è fuori dai giochi politici, ma la sua eredità, il berlusconismo, gli sopravvive. Stessa cosa sta succedendo con il salvinismo che, tra l’altro, è un erede dello stesso berlusconismo. Salvini ha deteriorato ulteriormente la cultura degli italiani, con una rapidità spaventosa, imponendo le sue parole d’ordine e il suo stile rozzo, antitesi della raffinatezza che il nostro paese ha affermato con il suo Made in Italy. Pensi a quella frase sui “pieni poteri”: era il sogno implicito di Berlusconi, ma Salvini l’ha reso esplicito pronunciandola con estrema naturalezza. Certi danni, nel discorso pubblico, sono incalcolabili. In queste settimane assistiamo a episodi di antisemitismo che erano inconcepibili anche solo due anni fa.
Le commemorazioni di Craxi che effetto le hanno fatto? È il residuo di una vecchia politica. I miei studenti diciannovenni non sanno nemmeno chi sia, è come per noi Crispi o Quintino Sella. La rimpatriata di Hammamet mi è parsa più un raduno degli alpini. Certo, se al governo ci fosse la destra ascolteremmo un’altra musica. Io credo che gli anticorpi, rispetto al riaffacciarsi di una certa politica, ci siano. I guai sono altri.
La rimpatriata di Hammamet mi è parsa più un raduno degli alpini: i miei studenti nemmeno sanno chi era Craxi