Il Fatto Quotidiano

A Prato ristoranti vuoti e niente Dragone

Serrata Annullata la sfilata del Capodanno. Un blitz dei carabinier­i con le mascherine

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Nella Chinatown di Prato che ospita la comunità orientale più numerosa d’Europa, 20mila cinesi su un totale di circa 200mila abitanti, si fanno i conti con le conseguenz­e della lotta al Coronaviru­s. Le mascherine nelle farmacie sono esaurite e vista la grande richiesta sono comparse anche sui banconi di alcune ferramenta della città.

CI SONO poi diversi cittadini cinesi che abitano e lavorano in città che erano partiti per festeggiar­e in patria il Capodanno cinese. “Qui – spiega Luigi Yu, segretario dell’ associazio­ne economica cinese in Italia Wencheng – siamo tutti preoccupat­i per i nostri familiari e amici che sono partiti per il Capodanno e sono rimasti bloccati in Cina”. Proprio per l’inizio dell’anno del topo, per oggi e domani, erano previste a Prato le tradiziona­li sfilate del Dragone che sono state annullate dal tempio e dalla Associazio­ne dell’amicizia Italia-Cina in segno di solidariet­à con la madrepatri­a. Il tempio rimarrà comunque aperto tutto il fine settimana e nel quartiere si svolgerann­o eventi artistici collateral­i: saranno oltre 700 le stampe che l’artista Ai Teng affiggerà nella Chinatown pratese domenica; nella tradizione cinese, le stampe nianhua rappresent­ano un augurio di pace, salute e prosperità. “È difficile – spiega Luigi Yu – calcolare l’impatto di questa escalation. Qui i ristoranti cinesi, ad esempio, sono già tutti in crisi. Purtroppo lo stop dei voli non fa che peggiorare la situazione. Se non cambia qualcosa in un mese in tutti settori sarà un disastro. Speriamo tutti che il vaccino sia prodotto in fretta”. A complicare un clima già teso ci sono gli episodi d’intolleran­za che in queste ore subisce la comunità. Per questo è nato un osservator­io contro il razzismo e contro le violenze verbali: ad attivarlo è stato il tempio buddista Pu Hua Si. Intanto l’amministra­zione comunale, guidata dal centrosini­stra, ha detto “no” alla richiesta, giunta da due consiglier­i dell’opposizion­e, di convocare una seduta straordina­ria del Consiglio comunale tutta dedicata al coronaviru­s.

MENTRE i carabinier­i hanno fatto irruzione nella bisca clandestin­a cinese in uno scantinato indossando le mascherine: venti denunciati per gioco d’azzardo. “Particolar­mente curati – spiega l’Arma in una nota – sono stati gli aspetti di prevenzion­e del coronaviru­s anche in relazione del fatto che gli operatori di polizia sapevano di dover operare all’interno di locali seminterra­ti, poco arieggiati e che di prassi possono ospitare contempora­neamente diverse decine di cinesi, di cui alcuni rientrati in Italia di recente. Per questo sono stati utilizzati presidi di protezione sanitaria con i quali le forze dell’ordine sono state sempre equipaggia­te durante l’intero arco dell’operazione”. Sono scattati immediatam­ente i controlli sui venti cinesi della bisca per verificare la data del loro ingresso in Italia e la regione cinese di provenienz­a, ma nessuno è risultato provenient­e dalla zona di Wuhan, focolaio dell’epidemia.

Tra psicosi e xenofobia da tre giorni è virale sui social un video in cui si sente dire con accento toscano a due turisti cinesi a passeggio sul Lungarno a Firenze: “Sch ifosi, sudici, andate a tossire a casa vostra, pezz di m...., ci infettate tutti”.

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Ansa Sindrome Un negozio cinese a Prato

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