Il Fatto Quotidiano

Nord Irlanda, torna il confine che uccise Tobias

Il ricordo dei cugini del ragazzo colpito dalla polizia inglese: “Potrebbe succedere di nuovo”

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Tobias

Molloy aveva 18 anni la notte in cui un proiettile di gomma sparato dai militari del Sas al check-point di Camel’s Hump (la gobba del cammello) a Strabane, Irlanda del Nord, lo ha ucciso sul colpo. La mezzanotte del 16 luglio 1971 era passata da meno di due ore. Tobias aveva trascorso quel sabato sera a una festa danzante in un albergo di Lifford, la cittadina “gemella” di Strabane sul versante irlandese del fiume Foyle, assieme alla fidanzata. Quasi mezzo secolo dopo, ieri sera alle 23 ora locale (mezzanotte in Italia), l’entrata in vigore della Brexit, pone di fatto un grande punto interrogat­ivo: senza un accordo sul Backstop, la questione del confine tra Regno Unito e Eire, c’è il rischio di un ritorno al sistema doganale, ai posti di controllo e, dunque, alla violenza dei troubles? Nel luglio del 1971 la Gran Bretagna non aveva ancora aderito all’U n io n e europea. In questo, lungo lasso di tempo, il colpevole della morte di Tobias Molloy non ha un nome e un volto. Quella sera il ragazzo aveva detto a sua madre che sarebbe rientrato a casa prima delle 2 e piuttosto di farla preoccupar­e decise di non seguire l’amico lungo la via “lunga” per passare tra le due Irlande, sfidando i soliti soprusi da parte dei soldati inglesi al posto di controllo. Giunto all’estremità nordirland­ese del ponte, Tobias si trovò in mezzo a uno dei soliti scontri tra nazionalis­ti repubblica­ni e forze di occupazion­e britannich­e: “Un proiettile di gomma, sparato da una distanza di pochi metri non gli ha dato scampo, colpendolo tra il petto e il cuore. Il suo corpo fu caricato e portato in ospedale a Lifford, ma lui era già morto pochi secondi dopo il trauma”.

MARTIN E ANNE MOLLOY sono i cugini di Tobias, gli unici parenti diretti rimasti in vita (a parte il fratello, da tanti anni residente in Inghilterr­a).

Come per la quasi totalità dei fatti di sangue durante il conflitto in Irlanda del Nord tra il 1969 e l’Accordo di Pasqua ( Good Friday Agreement) nel 1998, nessuno è finito alla sbarra: “Per il caso di Tobias non c’è stata alcuna investigaz­ione – aggiungono –, siccome lui è morto ufficialme­nte a Lifford dovrebbe essere l’Irlanda a occuparsen­e, ma i militari che lo hanno ucciso sono britannici. Insomma, noi moriremo senza avere neppure uno straccio di verità”. You have just crossed the border. La voce registrata a bordo della macchina dei fratelli Molloy, in transito sopra il ponte sul fiume Foyle, annuncia il passaggio tra Irlanda del Nord, Regno Unito, e la Repubblica d’Irlanda. In pochi secondi si passa da Strabane, la cittadina d el l’Ulster più colpita dai troubles , in proporzion­e ai suoi abitanti, a Lifford, al contrario un tranquillo villaggio irlandese. Le lancette dell’orologio viaggiano nel tempo. Il presente racconta l’imminente entrata in vigore della Brexit sul versante orientale, forse l’annuncio di un ritorno a un passato nero e violento. Allora i posti di controllo delle forze britannich­e servivano a sigillare una città ribelle, oggi potrebbero non essere necessari, ma la paura di un ritorno al passato è sempre viva a Strabane.

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Senza giustizia La tomba di Tobias Molly, morto a 18 anni

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