Il Fatto Quotidiano

Droghe sintetiche e cervelli bruciati (quasi tutti giovani)

Tsunami droghe sintetiche Sono le più diffuse tra i giovani, cannabis esclusa. Fentanyl, ketamina, DMT. Compri sul web e ricevi comodament­e a casa, tramite posta o corriere. E ti fotti il cervello. Fino alla “quasi morte”

- DAVIDE MILOSA

■ Dentro “Cargo City”, a Milano Malpensa, alla ricerca di dosi millesimal­i e inodori di allucinoge­ni, ipnotici, cannabinoi­di, oppiodi, stimolanti. Per trasportar­li basta una semplice busta. Per procurarse­li non serve andare in strada, basta un click. Sono gli stupefacen­ti “sintetici”, le Nuove sostanze psicoattiv­e (Nps): il business del presente

Mille molecole, altrettant­e sostanze spesso sconosciut­e. Allucinoge­ni, ipnotici, cannabinoi­di, oppiodi, stimolanti: l’era delle vecchie droghe è al tramonto. Ci sono ora dosi millesimal­i e inodore. Per trasportar­le non servono più cargo, ma una semplice busta. Per procurarse­le non serve andare in strada, basta un click. È il mondo delle droghe sintetiche o Nuove sostanze psicoattiv­e (Nps): un oceano incontroll­ato e incontroll­abile.

Per capire di cosa stiamo parlando, bisogna passare qualche ora nei padiglioni dell’aeroporto di Malpensa, la porta d’ingresso di questo nuovo tsunami sintetico.

Arrivo passeggeri, qualche settimana fa. Una donna sbarca allo scalo interconti­nentale. Ore prima, era partita dall’aeroporto Murtala Muhammed di Lagos, in Nigeria. Una valigia imbarcata, nulla da dichiarare. Arrivata in Italia, ad attenderla un bus per Milano e da qui un treno per Lodi (la donna abita lì da anni, con regolare permesso di soggiorno e nessun precedente). Superati i primi controlli, lo sguardo della signora inizia a farsi meno sicuro, quando davanti a lei si stagliano alcuni finanzieri e un cane antidroga, un pastore belga di nome Rock. La donna inizia a sudare: così viene fermata, portata negli uffici della Guardia di finanza e controllat­a.

Che la donna nigeriana di 44 anni con residenza nel Lodigiano fosse un corriere lo si è definitiva­mente capito in ospedale, dopo una visita radiologic­a. In pancia aveva mezzo chilo di ovuli di cocaina. Nel bagaglio della donna, però, c’era anche altro. Dentro un doppio fondo, 7,6 kg di metanfetam­ina, droga sintetica tra le più potenti e letali.

È la prima volta in cui, allo scalo passeggeri di Malpensa, viene sequestrat­a droga sintetica e in tali quantità. Che si trattasse sempre più di una nuova tendenza si era capito un anno fa, a febbraio, quando la polizia canadese aveva intercetta­to un traffico di Fentanyl – l’oppiode il cui uso negli Stati Uniti è diventato un vero allarme sociale – diretto verso il nostro Paese. Nel solo 2019 si sono registrati cinque sequestri di fentanili: tre dal Canada, due dalla Polonia e uno da un Paese a oggi ancora sconosciut­o. La telefonata era arrivata ai carabinier­i di via Moscova a Milano. Acquisita l’informazio­ne, i militari erano stati a Malpensa, avevano preso il pacco con la sostanza destinata a un anonimo 53enne di Alba. E sempre i militari, travestiti da corriere, consegnaro­no la busta e arrestaron­o l’uomo, mentre firmava la ricevuta.

In otto casi su dieci, le droghe sintetiche arrivano nel nostro Paese “occultate” attraverso il sistema postale. Secondo una stima della Direzione centrale servizi antidroga- Dcsa, in Italia, le spedizioni generali sono 150 milioni all’anno ( Amazon, solo col metodo Prime, ne effettua 5 miliardi se guardiamo al mondo). E dall’aeroporto di Malpensa ogni anno transitano oltre 500mila tonnellate di merce, praticamen­te il 50% del totale nazionale.

In via Facchinett­i a Somma Lombardo, Varese, ci sono gli uffici della Guardia di finanza. Qui, al secondo piano, il colonnello Luigi Pardi coordina il reparto e lo fa con il puntiglio di chi non vuole solo leggere le carte ma stare sul posto, vedere, toccare con mano. “Qui – spiega il colonnello – si è operativi h 24, tutti i giorni, perché ogni minuto è buono per sequestrar­e droga e scoprire nuove sostanze sintetiche non ancora censite, come è già capitato in quest’ultimo anno”. I numeri si fanno sempre più preoccupan­ti. “Nel solo 2019 – spiega Pardi – la Guardia di finanza qui ha sequestrat­o 27 kg di droghe sintetiche. Un anno prima, nel 2018, la cifra si fermava a 16 kg”.

L’incremento è del 68%: un aumento che si registra anche a livello nazionale. Nel 2018, secondo i dati ufficiali della Dcsa, il totale delle droghe sintetiche e del Khat sequestrat­e era di 661 kg, a cui vanno aggiunte 26.969 dosi: nel 2019, la cifra è salita a 877 kg e le dosi a 57.527. Numeri senza precedenti.

“Le dosi singole di ketamina, metanfetam­ina, cannabinoi­di e catinoni sintetici vanno misurate in milligramm­i. Va da sé che i 27 chili del 2019 valgono moltissime dosi per i consumator­i”, spiega Pardi. Uno tsunami che passa da Malpensa. Non dallo scalo passeggeri (l’unica eccezione è stata il caso della donna nigeriana), ma da quello delle merci: “Noi lo chiamiamo

Cargo City”.

Arrivarci a piedi è impossibil­e. È un’area immensa di capannoni e hangar. “Per il contrasto al traffico di droga – dice Pardi – qui ogni giorno operano due squadre della Guardia di finanza. Sono loro le prime sentinelle, e si distribuis­cono tra la zona merci e la zona della posta”. Al padiglione B arriva, infatti, la corrispond­enza da ogni parte del mondo. Quotidiana­mente. Pacchi medi o grandi, buste, sacchi.

Solo osservando i finanzieri al lavoro si comprende quanto sia complessa l’attività di contrasto. Eppure è qui che bisogna controllar­e, perché le nuove droghe sono leggere, inodore e spesso in buste con dosi da quantitati­vi minimi.

“Il primo filtro che utilizziam­o – spiega il colonnello Pardi – è quello clasLo scalo internazio­nale di Malpensa è, oggi, la porta d’ingresso in Italia per queste nuove sostanze. Arrivati ai padiglioni delle merci, il colonnello Pardi spiega: “Abbiamo un mondo nuovo davanti e in continua evoluzione, le coordinate vanno ancora messe a fuoco”. I finanzieri lo sanno bene. Sanno che un chilo di droga sintetica, a livello economico e di spaccio al dettaglio, vale quanto una tonnellata di droghe tradiziona­li.

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Ansa Sintesi stupefacen­te Dalla rete all’utilizzato­re finale
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