LA LEGA HA TANTE ANIME E SALVINI INIZIA A FARE DANNI
“UN FRONTE di scontro lo puoi reggere, due forse, tre no”.
IL LEGHISTA GIANCARLO GIORGETTI SUL “FATTO QUOTIDIANO”
“LA FACCIA di Salvini, al momento, non è in grado di raccogliere più consensi di quel che già ha”.
LUCA RICOLFI, INTERVISTATO DA “LA VERITÀ”
MA DAVVERO la Lega può continuare a essere solo e soltanto Matteo Salvini? Per esempio, Luca Zaia eletto governatore del Veneto nel 2010 con il 60 per cento dei voti, e poi rieletto nel 2015 con il 50 per cento, non era già il “doge” quando Salvini cercava disperatamente di diventare Salvini raccattando perfino i voti di CasaPound? E quell’Attilio Fontana, che adesso si umilia dileggiando i “disabili e centenari portati ai seggi dal Pd” per soccorrere il capo sconfitto in Emilia-Romagna, non è diventato governatore della prospera Lombardia quando il capo veniva doppiato dal M5S alle politiche del 2018?
Tacciono i buoni amministratori del Carroccio, quelli che si facevano apprezzare dagli elettori prima di doversi vergognare come ladri alla parola citofono. Così come Giancarlo Giorgetti che si rifugia, per lealtà, dietro una frase di Otto von Bismarck, è in linea con i molti che molto avrebbero da obiettare riguardo alle continue smarronate salviniane, ma che prudentemente tengono la bocca chiusa. Come diceva Maurizio Ferrini a “Quelli della notte”: non capisco ma mi adeguo. Ma per quanto tempo ancora quel 4 per cento che il cosiddetto Capitano stava moltiplicando per dieci (oggi sceso a otto, ma pur sempre un prodigio) coprirà l’assenza di politica? Che è quella cosa per cui se ci sai fare puoi essere ago della bilancia con percentuali modeste (Bettino Craximaanche Giovanni Spadolini che con il piccolo Pri scalò palazzo Chigi: era il secolo scorso ma funziona così). Mentre puoi impantanarti sotto il peso di un successo che non riesci a sfruttare: come quei blindati nel deserto che sparano alla luna. Giorgetti sa bene che il tutti contro Salvini ne alimenta il martirologio ma polarizza il fronte opposto e lo compatta: molti nemici molto onore e perdi le elezioni. Ricolfi intravede una duplice difficoltà per il leader sovranista: come ridurre le tasse senza fare altro deficit, e come gestire i migranti irregolari che sono già sul territorio italiano. Leggiamo che al Consiglio federale di venerdì un Salvini più istituzionale ha cercato di metabolizzare la sconfitta di Bologna con ministri ombra per non spaventare più Ue, Usa e Chiesa. Untentativo di pescare al centro i voti che gli mancano, se non fosse che poi gli parte il tweet Coronavirus sul governo che “non tutela la salute e la sicurezza degli italiani”. Uffa. “Personalizzare e comunicare all’estremo è dispendioso e sul lungo periodo rischia di venire a noia” (Giovanni Orsina).