Ilva, la condanna della Cedu ora al vaglio del Consiglio Ue
Spettabile Fatto Quotidiano, il Consiglio d’Europa ha fissato per il mese di marzo 2020 il primo esame sullo stato di esecuzione della sentenza della Cedu del 24 gennaio 2019, diventata definitiva il 24 giugno dello stesso anno. L’esame sarà effettuato dal Comitato dei ministri che esaminerà il caso “Cordella e altri contro l’Italia” presentato da un gruppo di cittadini di Taranto alla Corte di Strasburgo nel 2013 (ricorso n. 54414/13). Il ricorso ha messo sotto accusa il governo italiano per non aver protetto la salute dei tarantini dalle emissioni nocive dell’Ilva di Taranto. Sulla base delle evidenze scientifiche fornite, i giudici di Strasburgo, hanno condannato l’Italia riconoscendo la violazione del diritto alla vita privata e familiare (l’articolo 8 della Convenzione europea sui diritti umani) e del diritto a un rimedio efficace ( l’articolo 13 della stessa Convenzione). Ai sensi dell’articolo 46 della Convenzione, la Corte europea ha anche stabilito che il Comitato dei ministri, organismo decisionale, avrebbe indicato al governo italiano le misure da adottare per l’esecuzione della sentenza. Attualmente è atteso un dettagliato piano di intervento da parte del governo italiano. Intanto a marzo ci sarà l’esame delle eventuali soluzioni fornite dall’Italia. DANIELA SPERA, PROMOTRICE A TARANTO DEL PRIMO RICORSO COLLETTIVO ALLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI UMANI