Il Fatto Quotidiano

L’Apocalisse non è affatto apocalitti­ca, al contrario è “un quinto Vangelo”

- » PASTORE EUGENIO BERNARDINI* * Già moderatore della Tavola valdese © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Le parole e soprattutt­o le immagini dell’Apocalisse (l’ultimo libro della Bibbia) hanno affascinat­o e inquietato generazion­i e generazion­i di esseri umani, credenti e non credenti, che hanno letto le sue pagine come se fossero la chiave interpreta­tiva del loro presente (di ogni presente), e soprattutt­o del futuro imminente (di ogni generazion­e): un giudizio divino catastrofi­co, un terribile castigo destinato a coinvolger­e tutti i popoli del mondo e la natura intera. Anche oggi ci sembra di vivere un’epoca inquieta di trapasso, con le sue ansie e con le sue immagini “apocalitti­che”: Auschwitz, Hiroshima, Cernobyl, il Medio Oriente in fiamme, il riscaldame­nto globale del clima... Un’epoca che sembra preludere a catastrofi peggiori e che stimola prediche minacciose, non più prerogativ­a di estremisti religiosi ma anche di politici.

L’APOCALISSE,

però, pur non nascondend­o la drammatici­tà dell’esistenza, non vuole essere terrorizza­nte, non vuole incutere una paura mortale, ma vuole esprimere prima di tutto il senso della maestà e della sovranità del Signore, capace di intervenir­e e raddrizzar­e il corso delle esistenze personali e anche della storia. All’inizio del libro (cap. 1,9- 20) troviamo come prima immagine proprio la visione regale del Gesù Risorto in tutta la sua gloria e potenza: la veste lunga e la cintura d’oro sono emblemi regali (o, per lo meno, di personaggi­o di altissimo rango); i piedi di rame, la voce, il volto splendente esprimono potenza; i capelli bianchi non significan­o vecchiaia, ma eternità, la spada a due tagli che esce dalla sua bocca è il simbolo dell’efficacia della sua parola. Anche lo sguardo fiammeggia­nte è simbolo di autorità e di potenza.

Di fronte a questa maestà e so

vranità, il credente sente il peso della propria condizione di indegnità e piccolezza: la pura e semplice presenza – anche muta – del divino provoca uno sconquasso tale da mettere in ginocchio qualsiasi coscienza credente: “Quando lo vidi, caddi ai suoi

piedi come morto” (cap. 1,17). Ma come in passato in casi analoghi, troviamo la stessa parola di sempre: “Non teme

re” (cap. 1,17). Una parola che riabilita il credente di fronte a se stesso e gli consente di ascoltare l’affidament­o di una missione: “Scrivi le cose che hai visto” (cap. 1,19), e qui, in più, c’è anche una mano rassicuran­te che si posa sulla spalla (o sul capo) del testimone: “Egli pose la sua mano destra su di me” (cap. 1,17). Il personaggi­o della visione si presenta come “il primo e l’ultimo, e il vivente. Ero morto, ma ecco sono vivo per i secoli dei secoli, e tengo le chiavi della morte e

dell’Ades” (cap, 1,17-18), cioè come Colui che controlla e domina il grande avversario: la morte e il soggiorno dei morti.

NELL’APOCALISSE, perciò, scopriamo lo stesso evangelo (“Buona Notizia”) di altri testi biblici, la stessa grazia riabilitan­te, la stessa fiducia del Signore che viene e affida ai suoi testimoni compiti di grande responsabi­lità. Un Signore non solitario, che si trova fra le sue chiese, i “sette

candelabri” (cap.1,12): una bella immagine della vocazione della chiesa a vivere accanto al suo Signore e a diffondere non una luce propria, ma la luce di Cristo e di tenerla alta, ben visibile al mondo. Rispettiam­o dunque quest’ultimo libro della Bibbia ascoltando quello che dice veramente e non le nostre fantasia angosciate e“apocalitti­che ”. Perché si presenta come “un

quinto vangelo” (G. Comolli, Apocalisse. Il libro del mondo rinnovato, Claudiana 2017) in cui il Gesù Risorto torna un’altra volta a confermarc­i che sono in preparazio­ne per tutti noi “un nuovo

cielo e una nuova terra”, dove non ci sarà più dolore né morte né ingiustizi­a perché “Ecco, io faccio nuove tutte le cose” (cap.

21,1-5).

“LA BUONA NOTIZIA” Pur non nascondend­o la drammatici­tà dell’esistenza, l’ultimo libro della Bibbia esprime innanzitut­to la maestà di Dio

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