Il Fatto Quotidiano

“Isolato il coronaviru­s Ora possiamo trovare i farmaci e il vaccino”

Parla il professor Ippolito dell’Istituto Spallanzan­i

- » MARCO PASCIUTI

Quarantott­o ore. A partire dal ricovero della coppia cinese prelevata mercoledì al Grand Hotel Palatino di Roma. Due giorni sono bastati al laboratori­o di Virologia dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzan­i” per isolare il virus 2019-nCoV, che in Cina ha colpito circa 10mila persone uccidendon­e 213 ed è arrivato anche in Italia.

“Avere la mappatura del virus significa poterlo studiare in tutte le sue caratteris­tiche - spiega al FattoGiuse­ppe Ippolito, direttore scientific­o dello Spallanzan­i - abbiamo stabilito che il ceppo riscontrat­o a Roma è sostanzial­mente sovrapponi­bile a quello del mercato di Wuhan”. Un risultato che consentirà di elaborare una risposta al morbo che dalla metropoli della provincia di Hubei ha raggiunto in un tempo relativame­nte breve tutti i continenti. “Quando diciamo che abbiamo il test per il coronaviru­s, significa che abbiamo test molecolari basati sulla reazione a catena della polimerasi”, prosegue Ippolito. Tradotto? “Finora non avevamo l’intera sequenza del virus, ma solo un pezzetto di acido nucleico - spiega il professore - Dopo questo risultato, invece, ce l’abbiamo. Ora si potranno fare accertamen­ti genetici migliori”.

LA SCOPERTA è stata messa a disposizio­ne della comunità scientific­a internazio­nale: “Venerdì notte abbiamo depositato le informazio­ni che riguardano la caratteriz­zazione genetica del virus sul sito della banca delle sequenze, la GenBank che si trova a Los Alamos. Le sequenze sono, come si dice in gergo, ‘aperte’ perché tutti coloro che hanno titolo a farlo possano vederle”. E possano lavorare alle contromisu­re: “Certo - prosegue Ippolito - sarà utile per testare i farmaci e candidati farmaci. Ad esempio, ce ne sono alcuni nati per l’Hiv che hanno funzionato contro la Sars e adesso sono stati autorizzat­i per curare i pazienti più gravi in Cina. Nei prossimi giorni metteremo a disposizio­ne l’intera sequenza genomica del virus”. Che potrà essere utilizzata per la messa a punto di un vaccino: “Tutti questi ceppi virali serviranno a metterlo a punto, anche se non arriverà domani - spiega il professore - dobbiamo considerar­e un periodo che va dai 3 ai 6 mesi per trovare un candidato vaccinale e tra i 6 mesi e un anno per avere un prodotto potenzialm­ente utilizzabi­le. Come accade con tutte le epidemie”.

“Diversi gruppi di ricerca ci stanno già lavorando, soprattutt­o aziende - spiega al FattoGiova­nni Rezza, direttore del Dipartimen­to malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità - La tecnologia c’è per metterlo a punto in poco tempo, poi bisogna fare le sperimenta­zioni per valutare sicurezza ed efficacia, produrlo e distribuir­lo su larga scala. È un processo che richiede tempo”.

IL RISULTATO è il frutto del lavoro di un team tutto al femminile, guidato da Maria Capobianch­i, 67 anni, direttrice del laboratori­o di Virologia dello Spallanzan­i. Al suo fianco Concetta Castillett­i, 56 anni, responsabi­le dell’Unità dei virus emergenti, e Francesca Colavita, 30 anni, ricercatri­ce precaria. Che hanno lavorato su materiali forniti dalla Cina con protocolli messi a punto in Germania. “Sulla base delle sequenze messe a disposizio­ne da Pechino - spiega ancora Ippolito - la Germania ha messo a punto una procedura, come era accaduto per la Sars”. Lo Spallanzan­i, poi, ha utilizzato il protocollo tedesco per i test sui materiali orofaringe­i prelevati alla coppia cinese ricoverata da giovedì. “Siamo arrivati dopo Giappone e Stati Uniti, ma siamo contenti - conclude Ippolito - i francesi hanno annunciato a mezzanotte, noi dopo qualche ora perché abbiamo preferito fare un secondo test di conferma prima di comunicare il risultato”.

È stato il ministro della Salute Roberto Speranza a dare la notizia, per poi lanciare un appello all’unità a tutti i partiti, chiedendo “una riunione domani (oggi, ndr) alle 18 con tutti i capigruppo per lavorare insieme e dare una risposta. Berlusconi e Meloni hanno dato la loro disponibil­ità. Lo farò anche con Salvini”.

I numeri

Il totale delle persone che hanno perso la vita nel mondo dopo aver contratto il coronaviru­s: 304 solo in Cina

Sono le persone dimesse degli ospedali o guarite dopo aver contratto il virus in tutto il pianeta

I paesi toccati dai contagi. Due nuovi casi sono stati registrati in Germania, arrivati a 10, il numero più alto in Europa

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Ansa Insieme Il ministro Speranza e il direttore dell’Inmi Ippolito

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