Guida alle primarie, democratici ai nastri
Un libro per orientarsi nella sfida a Donald Trump
“È veramente il Capo dello Stato Usa la persona più potente del mondo? Gerald Ford non lo pensava e ha detto che ‘l’unica cosa che può decidere da solo è quando andare al gabinetto’”. Mauro della Porta Raffo: Usa 2020. 468 pagine. Edizioni
Ares.
Oggi cominciano le primarie americane ( Democratici) e non so cosa leggere. Per carità, i libri non mancano e nei mesi che ci porteranno alle elezioni del 3 novembre tutti ci spiegheranno tutto, anche se proprio tutto non riusciremo a capire. Per due motivi. La faziosità di molti commenti, spesso troppo tifosi (viva Trump, abbasso Trump). La conoscenza approssimativa dell’ar gomento su cui molti si esercitano con la stessa sicumera di chi racconta un match di tennis senza sapere come funziona il punteggio ( e qualche volta la punteggiatura).
IIn nostro soccorso c’è l’autore di cui sopra che, a mio modo di vedere, ha tre grandi qualità. È considerato tra i più profondi conoscitori della storia politica istituzionale degli Stati Uniti. È soprannominato il “gran pignolo” (copy Giuliano Ferrara) per la cultura enciclopedica e la cura meticolosa dei particolari, una sorta di Treccani vivente (di cui, sospetto, avrà sicuramente collezionato errori e refusi). Ha il culto del sommo Piero Chiara, poeta delle piccole storie del “grande lago” Maggiore ( MdPF è nato a Roma ma vive a Varese).
ESAURITO il doveroso omaggio confermo che nelle pagine di Usa 2020 troverete tutte le risposte alle tutte possibili domande sulla corsa alla Casa Bianca. Per esempio: vi siete persi nella giungla delle candidature democratiche e non riuscite a uscirne? Infatti (leggiamo) sono state finora una trentina, anche se oggi in corsa ne sono rimaste una dozzina, sette/otto delle quali con qualche possibilità di ottenere l’investitura ufficiale del partito. Tra essi: l’ex vice di Obama, Joe Biden; il “socialista” Bernie Sanders; l’ex Sindaco di South Bend, Indiana, Pete Buttigieg; la senatrice del Massachusetts, Elisabeth Warren; il miliardario ex sindaco di New York, Michael Bloomberg.
Per essere nominati alla Convention (dal 13 al 16 luglio a Milwaukee) occorre raggiungere la maggioranza assoluta dei delegati. Se nessuno arriva velocemente alla nomination, può essere che esca il cosiddetto “candidato di compromesso”, perfino qualcuno che fino a quel momento non sia mai stato preso in considerazione.
Oggi, lunedì 3 febbraio, si entra nel vivo con il Caucus dell’Iowa cui farà seguito l’11 febbraio la primaria del New Hampshire. Questo, detto in pillole, il solito lussureggiante casino progressista mentre non si vede chi possa disturbare la corsa solitaria alla nomination di The Donald. Come contorno delle primarie Gop ( Grand Old Party) dovrebbero esserci: William “Bill” Weld, ex Governatore del Massachusetts, esponente dell’aristocrazia terriera (antenati sulla
Mayflower). E Joe Walsh, noto per aver condotto un programma radiofonico molto seguito. A proposito, infine, dei non poteri presidenziali (tranne quello prosaicamente citato da Ford), l’autore ci conferma che il Presidente non può dichiarare la guerra, compito che spetta sempre al Congresso.
PUÒ OPERAREmilitarmente con azioni limitate e circoscritte (caso Solemaini). Che ogni sua nomina deve essere ratificata dal Senato che per questo è molto più importante della Camera. Che ha poteri in campo amministrativo in un sistema estremamente bilanciato. Questo un piccolo assaggio che ho cercato di trascrivere quasi sotto dettatura di MdPR, per non finire nel suo libro nero dei pasticcioni.