La sinistra tedesca e la destra clericale: le due scosse al “centro” di Bergoglio
In senso anche politico si apre in questi giorni l’ennesima fase convulsa del pontificato di Francesco, che il prossimo 13 marzo compirà il suo ottavo anno. Ad agitare la Chiesa riformista di Bergoglio sono le spinte contrapposte e centrifughe provenienti dai due fronti estremi dei cattolici, quello dei progressisti teutonici e quello dei clericali di destra.
I primi hanno concluso sabato a Francoforte la prima assemblea delle quattro previste dello scoppiettante cammino sinodale dei vescovi tedeschi, al limite dello scisma. Sotto la guida del cardinale Reinhard Marx ( nomen omen) l’assemblea più che a un sinodo di credenti cattolici assomigliava a una “sorta di parlamento ecclesiale in stile protestante” per usare le parole del cardinale di Colonia, Rainer Maria Woelki, e riportate dal sito La Nuova Bussola Quotidiana.
DRAMMATICO il giudizio del porporato: “Tutte le mie paure si sono avverate”. Dall’Evangeliario portato in processione dalle donne al no al celibato sacerdotale per finire a una liberazione completa della morale sessuale per i gay, distante anni luce dalla “continenza” prevista dal Catechismo della Chiesa cattolica. Nel sunto dell’assemblea tutti questi passaggi venuti fuori nei vari interventi hanno suscitato parecchi applausi dei partecipanti.
Allo stesso tempo, il fronte clericale che vede in papa Bergoglio un eretico fa registrare un salto di qualità ulteriore nella guerra al pontefice argentino. Se fino a qualche settimana il punto di riferimento di questa Chiesa sovranista e chiusa, in cui prevale la dottrina sulla misericordia, era Benedetto XVI (protagonista delle polemiche per il libro cofirmato con il cardinale Robert Sarah in difesa del celibato dei preti), adesso è il momento di Giovanni Paolo II di diventare un’icona dei credenti conservatori. Come raccontato dalla Stampadomani a Roma si terrà un convegno con questo tema: “Dio, onore, nazione: il presidente Ronald Reagan, papa Giovanni Paolo II e la libertà delle nazioni”. La discussione avverrà al l’interno della N ati on al Conservatism Conference con Matteo Salvini, Giorgia Meloni, l’ungherese Viktor Orbán e la francese Marion Maréchal, nipote di Marine Le Pen. Tutto un programma.