M5S, congresso in piazza Anche Fico frena Di Maio
Differenze Dopo Taverna, pure il presidente della Camera precisa: “L‘evento del 15 febbraio sarà solo sui vitalizi”. Ed è attesa per la scaletta
Quella piazza deve difendere un totem, cioè un pezzo di identità, ma rischia di essere già altro. L’evento dei 5Stelle sui vitalizi sa già di antipasto di congresso, con la scaletta che è materiale infiammabile, e tutti nel M5S a chiedersi chi parlerà e soprattutto per dire cosa. E d’altronde nelle stanze dove si discute di Regionali e quindi di accordi con il Pd l’aria e i volti quello raccontano, battaglie tra anime tanto diverse. Anche se gli Stati generali verranno solo dopo Pasqua. Nell’attesa si cammina su una nuvola di punti interrogativi e di sospetti, nel M5S dove Luigi Di Maio non è più capo politico. Eppure tutto gira comunque attorno al ministro, che come Nanni Moretti in un film sta lì a rimuginare se lo si noti più da assente oppure se da parte attiva della festa. Solo che non è proprio una festa, la manifestazione per difendere il taglio dei vitalizi convocata a Roma per il 15 febbraio nella non ampia piazza San Silvestro, tanto per ridurre i rischi.
MERCOLEDÌ, DI MAIO, poche ore dopo il video di lancio dell’organizzatrice Paola Taverna, ha provato a ridefinirne contenuto e senso, sostenendo che quel sabato bisognerà parlare anche di prescrizione e di tutte le altre leggi del M5S “da difendere contro la restaurazione”. Un messaggio da ex che però si sente ancora capo, anche se a detta del ministro è la stampa a travisare. Ma non l’ha presa bene la vicepresidente del Senato Taverna, secca ieri sul Fatto: “La piazza sarà sui vitalizi. Le parole del ministro? Di Maio ha parlato da Di Maio”. Del resto che quella piazza sarà solo su un tema lo aveva dovuto precisare già il reggente Vito Crimi. E ieri anche il presidente della Camera
Roberto Fico non si è sottratto: “La manifestazione è sui vitalizi ai parlamentari, lo ha detto anche Paola Taverna”.
Citazione non casuale, nel giorno in cui batte un colpo anche l’ex ministra Giulia Grillo: “Immagino che Di Maio abbia parlato a titolo personale”. Certo, poi Grillo dice anche che “è giusto andare in piazza ma siamo al governo, il tema dei vitalizi andava spiegato meglio”, a riprova che il M5S attuale è un arcipelago agitato. Ma il tema di fondo resta quello, cosa sarà quella piazza, e cosa potrebbe diventare. Dal fronte opposto a Di Maio lo dicono dritto: “Con quell’intervento ha provato a dare la linea, ma la piazza non c’entra nulla con gli Stati generali”. È la convinzione, raccontano, anche della Taverna, che lavora alla manifestazione. Scaletta e dettagli verranno decisi la prossima settimana. Ma ai piani alti lo dicono già tutti: “Di Maio deve parlare, figurarsi”. Anche perché farebbe molto più rumore e danno da zitto. Resta da capire che ruolo avranno i ministri, molti dei quali filo-dem e qualche dimaiano già ammicca (“vediamo chi viene...). “I ministri ci saranno” ha assicurato sempre al FattoTaverna. Compreso il capo-delegazione Alfonso Bonafede. Mentre mancherà Fico. “La Camera dovrà decidere sui ricorsi contro i vitalizi, sarebbe impropria la sua presenza” dicono da Montecitorio. Mistero fitto, invece, sulla presenza di Beppe Grillo. “Spero vengano tutti, d’altronde perché non esserci?” scandisce nel Transatlantico deserto Sergio Battelli, dimaiano non pentito: “Può scriverlo che lo sono, senza di lui come capo mi manca un punto di riferimento”. Battelli è anche ligure, ma delle Regionali non parla. Ne hanno parlato, eccome, giovedì alla Camera i facilitatori regionali assieme a Crimi e a Danilo Toninelli. Ed è stato stallo. Perché parlamentari e consiglieri regionali vogliono quasi tutti l’accordo
REGIONALI Giovedì Vito Crimi e Danilo e Toninelli hanno discusso con i facilitatori regionali delle elezioni in Liguria. Visto lo stallo, si rivedranno lunedì con il Pd e il giornalista del Fatto Ferruccio Sansa come candidato. Ma il reggente e Toninelli no. Mentre la consigliera regionale Alice Salvatore, designata candidata presidente dal web, minaccia tempesta in caso di intesa con i dem.
SE NE RIPARLERÀ lunedì, ma tanti spingono per un nuovo voto sulla piattaforma Rousseau. Invocato anche per la Campania, altra partita che verrà trattata dopodomani. Fuori a chiedere chiarezza c’è il dem Andrea Orlando, delegato a trattare per le due regioni. Raccontano che anche il sindaco di Napoli De Magistris chiami spesso i 5Stelle di rango per sollecitare l’accordo. “Ma è più facile che succeda in Liguria, in fondo lì anche il Pd sta all’opposizione” ragiona una fonte di governo.
Immagino che Di Maio parlasse a titolo personale, ma il tema dei vitalizi andava spiegato meglio
GIULIA GRILLO
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