Il Fatto Quotidiano

Groenlandi­a “verde”, solo uno spot di Erik il Rosso (un brigante)

- ▶ LUCA MERCALLI

Un’altra bufala climatica sempreverd­e è quella della Groenlandi­a cioè “Terra verde” nel medioevo. Siccome oggi è quasi tutta ghiacciata, vuol dire che allora faceva più caldo, semplice, no? La storia è quella di Erik il Rosso, brigante vichingo espulso dall’Islanda nel 982 e approdato sulla costa sud-occidental­e della Groenlandi­a, che in realtà dagli Inuit fu chiamata più o meno nello stesso periodo Kalaallit Nunaat, cioè “Terra degli uomin i”, senza traccia di verde.

Ne La Saga di Erik il Rossoil mistero è presto svelato: tre anni dopo il suo arrivo, scontato l’esilio, volle favorire l’immi grazione di altri coloni in quella poco ospitale isola, e per questo utilizzò il nome accattivan­te di Terra verde, “perché gli uomini desiderera­nno maggiormen­te andarvi se la terra ha un bel nome”.

Nell’estate del 984 venticinqu­e navi salparono verso i nuovi territori, ma ne arrivarono solo quattordic­i. Si trattò insomma di un’antica operazione pubblicita­ria, peraltro nemmeno così tanto ingannevol­e, visto che è esplicitam­ente dichiarata e che comunque sulla costa sud-occidental­e in estate, oggi come allora, prosperava­no prati verdi. Purtroppo però la “verde Groenlandi­a” suscita nell’immaginari­o comune la visione di un’intera isola, di oltre due milioni di kmq, interament­e ricoperta di foreste di mangrovie! Invece, da almeno un milione di anni, essa è in massima parte ricoperta di ghiacci spessi migliaia di metri. Il periodo in cui Erik il Rosso fondò le due colonie vichinghe, attorno al 986, attraversa­va una fase relativame­nte mite dell’A no malia termica medievale, ma si è trattato di un fenomeno locale e comunque caratteriz­zato da temperatur­e pressoché simili a quelle della seconda metà del Novecento, e per nulla più elevate di quelle attuali. D’altra parte è ancora lo stesso Erik che nella saga spiega come l'allora “v erd e” Gr oenlandia apparisse invece coperta di ghiacci: prese infatti il mare dalla località islandese di Snoefellsj­okull (ghiacciaio della montagna di neve) e arrivò sulla costa orientale della grande e sconosciut­a isola in una zona glaciale chiamata Blaserk. L’esplorator­e norvegese e premio Nobel per la Pace Fridtjof Nansen nel suo In Northern Mists (1911) analizza la desolata geografia di questo primo approdo di Erik il Rosso, e parla solo di gigantesch­i ghiacciai.

DA LÌ IL NOSTRO esule fece rotta verso capo Farewell, estremo meridional­e della Groenlandi­a, stabilendo due insediamen­ti, l’Orientale e l’Occidental­e che ebbero qualche secolo di prosperità agropastor­ale e poi si estinsero 450 anni più tardi in parte per il raffreddam­ento della Piccola Età Glaciale e soprattutt­o per l’incapacità della cultura vichinga ad adattarsi alle tradizioni alimentari Inuit, storia magistralm­ente narrata da Jared Diamond in Coll asso ( Einaudi, 2005). Dunque la troppo facile conclusion­e di una favolosa terra verde trasformat­asi in pochi secoli in un inospitale deserto di ghiaccio è priva di fondamento, e le prove si trovano nelle carote glaciali estratte sul l’inlandsis negli ultimi cinquant’anni. Bo Mollesoe Vinther, docente di Glaciologi­a all’Università di Copenaghen ne ha analizzate sei, pubblicand­o su Nat ure nel 2009 i risultati in Holocene thinning of the Greenland ice sheet, dove si nota che le temperatur­e attuali sono le più elevate da almeno duemila anni mentre un periodo appena più mite c’è stato ma circa 6000 anni fa, causato da fattori astronomic­i. In Recent warming in Greenland in a long- term instrument­al (1881–2012) climatic context a firma di Edward Hanna dell’Università di Sheffield, apparso su En vi r on m en ta l

Research Letters , spicca un riscaldame­nto attuale molto forte, confermato dallo studio Recent Warming Reverses Long- Term Arctic Cooling“di Darrell S. Kaufman della Northern Arizona University, uscito su Sciencesem­pre nel 2009. L’inedito riscaldame­nto della Groenlandi­a sta portando a ingenti perdite di massa glaciale: nell’articolo uscito su Naturenel dicembre 2019 Mass balance of the Greenland Ice Sheet from 1992 to 2018 si individuan­o perdite fino a circa 335 miliardi di tonnellate nel 2011. Dal 1992 al 2018 la fusione dell’inlandsis groenlande­se ha contribuit­o all’innalzamen­to dei livelli marini per un centimetro. Ci sono oltre sette metri di livello marino stoccati nei ghiacci della Groenlandi­a, Dio non voglia che collassino per il caldo: Venezia, Rovigo, Rimini, se ne accorgereb­bero subito! E questa è pure la miglior prova che ai tempi di Erik il Rosso la terra verde era sempre stata bianca di ghiacci, altrimenti con sette metri di mare in più, la geografia medievale sarebbe stata diversa.

Il brigante vichingo espulso dall’Islanda inventò un nome invitante nel 984 per favorire l’immigrazio­ne

 ??  ??
 ??  ??
 ?? Ansa ?? Regno di Danimarca
Il villaggio di Innaarsuit sormontato dagli iceberg
Ansa Regno di Danimarca Il villaggio di Innaarsuit sormontato dagli iceberg
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy