Il Fatto Quotidiano

L’Anm applaude la riforma: “Non ci saranno imputati a vita”

Palazzo Chigi Approvate le misure per accorciare i processi, insieme al lodo Conte bis sulla prescrizio­ne: Iv diserta il Cdm, ma non strappa

- » ANTONELLA MASCALI

Giuseppe Conte l’aveva detto che non avrebbe ceduto a ricatti, all’opposizion­e “maleducata” di Matteo Renzi. E così il Consiglio dei ministri notturno, a cavallo tra giovedì e venerdì di San Valentino, ha approvato, con i ministri di Iv platealmen­te assenti, la riforma del processo penale del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Per la prima volta, come anticipato dal Fatto, si prevedono misure per accorciare i procedimen­ti, per impedire che almeno 120 mila processi all’anno vadano al macero per prescrizio­ne.

NON SOLOi processi dovranno durare tra i 3 e i 5 anni complessiv­i (per mafia e terrorismo nessun tetto) ma sono previste altre misure contro la malagiusti­zia. A partire dalle notifiche telematich­e agli imputati, con una serie di doverose garanzie. A oggi si procede con la notifica a mano della polizia giudiziari­a: è una delle armi, legittime, degli avvocati per rendere nulli gli atti e puntare così alla prescrizio­ne. Già l’ex ministro della Giustizia Andrea Orlando aveva previsto notifiche via mail agli avvocati, ma alla fine fu costretto alla rinuncia a causa delle barricate degli uomini di Angelino Alfano e Denis Verdini.

Via libera del Cdm anche alla modifica della prescrizio­ne: il lodo Conte bis, ideato da Federico Conte, LeU. È il doppio binario per condannati e assolti, una mediazione respinta solo da Iv, tanto da votare per 3 volte con il centrodest­ra per ostentare il suo peso nella maggioranz­a. Senza successo, visto com’è andata in Cdm.

Ma Renzi è come il can che abbia e non morde. Poiché non vuole andare a votare né uscire dalla maggioranz­a, ecco che ieri fonti parlamenta­ri di Iv hanno fatto filtrare che voteranno la fiducia al governo sul Milleproro­ghe. Quanto alla partita avvelenata sulla giustizia si arrampican­o sugli specchi: “Il lodo Conte è incostituz­ionale. Ora è stato inserito in un ddl (con la riforma penale, ndr), quando arriverà in Parlamento si vedrà. Ma la velocizzaz­ione dei tempi della giustizia per noi è una priorità”. La situazione politica è liquida e quindi solo a ridosso del 24 febbraio, quando è previsto alla Camera il voto sul ddl Costa, che chiede l’abolizione della legge Bonafede sulla prescrizio­ne bloccata per tutti dopo il primo grado, si saprà se invece ci sarà il lodo Conte bis inserito come emendament­o.

Il pacchetto votato dal Cdm incassa un giudizio positivo dall’Associazio­ne nazionale magistrati che smentisce la posizione catastrofi­sta di penalisti e dei partiti di centro e destra contrari al blocco della prescrizio­ne, sia pure solo per i condannati: “Il principio è giusto – ha detto il segretario Giuliano Caputo – non ci saranno imputati a vita”. Riconosce che la riforma penale “insieme alle risorse stanziate, può effettivam­ente aiutare a velocizzar­e il processo” ma ribadisce che sarebbe “brutale” qualsiasi misura contro le toghe legata a tempi processual­i.

NELLA RIFORMA, però, non c’è più l’ipotesi di sanzioni disciplina­ri. Si prevede, invece, che dal 2024 “il dirigente dell’ufficio” debba fare una segnalazio­ne “all’organo dell’azione disciplina­re” quando c’è una “negligenza inescusabi­le”. Invece, resta l’ipotesi che “integra un illecito disciplina­re”, sempre per “negligenza inescusabi­le”, il mancato deposito da parte del pm dell’avviso conclusion­i indagini alle parti nei termini stabiliti.

Il lodo Conte bis invece funziona così: la prescrizio­ne si ferma definitiva­mente se c’è condanna in primo grado e in appello. Se, invece, dopo una condanna di primo grado segue un’assoluzion­e in appello, scatta il recupero dei tempi di prescrizio­ne. Ma ci sono eccezioni importanti che hanno l’obiettivo di ottenere quasi sempre sentenze di merito. Se c’è un’assoluzion­e in primo grado la prescrizio­ne continua, se, però, il pm fa appello e il reato contestato si prescrive

I provvedime­nti

Per le toghe nessuna sanzione disciplina­re Procedimen­ti compresi “tra i 3 e i 5 anni”

in un anno, allora la prescrizio­ne è sospesa per 18 mesi. Per la Cassazione, 6 mesi.

Tornando alla riforma accorcia-processi, ricordiamo che prevede, tra l’altro, priorità dei reati da perseguire indicate dai procurator­i, stretta alle indagini preliminar­i, su cui l’Anm è critica, processi d’appello pure monocratic­i. Per velocizzar­e i processi in corso, previsto l’impiego di giudici onorari ausiliari che passano da 350 a 850. Assunti per due anni mille amministra­tivi.

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Il Guardasigi­lli del Movimento 5 Stelle, Alfonso Bonafede
Ansa Giustizia Il Guardasigi­lli del Movimento 5 Stelle, Alfonso Bonafede

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