Il Fatto Quotidiano

E ora Casellati “rinnega” la crociata contro i tagli Ma Forza Italia si ribella

La presidente del Senato ci ripensa e vuole azzerare la commission­e che se ne occupa

- » ILARIA PROIETTI

Alla fine ha ceduto e chissà quanto le sarà costato. Visto che a nominare tutti i componenti della commission­e Contenzios­a è stata proprio lei. Ma ora, la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, sembra prendere le distanze dalla sua creatura sollecitan­do il passo indietro dei componenti dell’organismo, così come chiesto dal Movimento 5 Stelle dopo le rivelazion­i del Fatto sulla delibera già preconfezi­onata per ripristina­re i vitalizi con tutti i loro privilegi sforbiciat­i appena un anno fa a Palazzo Madama e a Montecitor­io.

“L’ASTENSIONE annunciata dal presidente Caliendo è stato un atto di responsabi­lità teso a sgombrare il campo da qualsiasi possibile strumental­izzazione politica e a salvaguard­are la credibilit­à dell’istituzion­e Senato. E a questo punto credo che, dopo le dimissioni dei supplenti, una riflession­e da parte di tutti gli altri componenti della commission­e Contenzios­a contribuir­ebbe a spazzare via qualsiasi dubbio sulla sua terzietà”, ha affermato Sua presidenza Casellati in un’intervista al Messaggero, in continuità con il suo interventi­smo degli ultimi giorni. Teso a limitare il danno dopo le critiche rivolte al suo operato. E già, perché insieme a questo invito al “rompete le righe”, si appura adesso, retroscena inedito, che la prima frana del sistema pro-vitalizi – l’astensione dal giudizio sui ricorsi degli ex senatori annunciato in aula dal presidente della commission­e Contenzios­a Giacomo Caliendo – non è stata propriamen­te un gesto spontaneo dell’esponente forzista. Ma il frutto di una robusta sollecitaz­ione, un autentico pressing della stessa presidente del Senato e del suo entourage. Una ritirata ingloriosa seconda solo a quella del capo di gabinetto della stessa Casellati, Francesco Nitto Palma che, dopo aver anche lui fatto ricorso per riavere, in quanto ex senatore, il vitalizio tutto intero, era stato costretto, sempre per ragioni di opportunit­à, a ritirare l’istanza nel tentativo di allontanar­e anche da sé l’ombra del conflitto di interessi, non fosse altro per l’antica e consolidat­a amicizia con l’ex magistrato

Cesare Martellino. Sorprenden­temente nominato da Casellati quale componente laico della commission­e Contenzios­a destinata a calare la mannaia sul ricalcolo su base contributi­va degli assegni che così generosame­nte la Casta si era concessa.

Verso l’azzerament­o dell’organo dunque dopo l’esternazio­ne della presidente? O solo un tentativo di spuntare le unghie alla protesta di piazza organizzat­a oggi a Roma dal Movimento 5 Stelle contro il ripristino dei vitalizi?

“VAI A CAPIRE quello cosa hanno in testa a Palazzo visto che prestigio e ruolo delle istituzion­i, quando si parla di interessi della casta sembrano passare in secondo piano. Certamente non è stata scritta una bella pagina parlamenta­re: il colpo di mano per azzerare il taglio a uno dei privilegi più odiosi dei politici resterà scolpito come uno sfregio all’immagine del Senato”, spiega il senatore pentastell­ato Primo Di Nicola. Vedremo nei prossimi giorni.

Quel che è certo, come il Fatto è in grado di anticipare, è che martedì sulla annunciata astensione di Caliendo si pronuncerà Luigi Vitali, presidente del collegio di appello, organo di secondo grado del sistema di “giustizia” interna del Senato ( autodichia). Il quale dovrà stabilire le “gravi ragioni di convenienz­a” che giustifich­erebbero l’astensione dell’attuale presidente della commission­e Contenzios­a. Oppure che Caliendo può restare in sella e a quel punto decidere sui vitalizi. Infischian­dosene di tutte le ombre che ormai incombono sull’operato della sua commission­e minata dal conflitto di interessi.

Una brutta gatta da pelare per il povero Vitali, che ne avrebbe fatto volentieri a meno. Se i vertici di Palazzo Madama non avessero infilato il Senato nel pasticciac­cio brutto dei vitalizi.

E a questo punto credo che una riflession­e da parte dei componenti della commission­e Contenzios­a contribuir­ebbe a spazzare via qualsiasi dubbio sulla sua terzietà ELISABETTA CASELLATI

Martedì prossimo Sull’astensione di Caliendo, a capo della “Contenzios­a”, deciderà l’azzurro Vitali

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LaPresse Testacoda La presidente del Senato Maria E. Alberti Casellati
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